NON È MAI TARDI PER L'AMORE

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GIUDITTA

La radio Belle Époque sul canterano, in soggiorno, non è solo un oggetto antico nel design; quando l'accendi, puntualmente, riesce a sintonizzarsi su qualche stazione radio che ripropone vecchie canzoni. L'altro giorno ho beccato Il cielo in una stanza cantata da Gino Paoli, oggi Se mi lasci non vale di Julio Iglesias.

Sulla strofa: La valigia sul letto è quella di un lungo viaggio, e tu senza dirmi niente hai trovato il coraggio, con l'orgoglio ferito di chi poi si ribella, l'occhio mi cade sul tavolo. So già chi ha lasciato il biglietto che giace sotto un bicchiere, mi stiracchio il collo e continuo a canticchiare mentre lo afferro e ne leggo il contenuto. Sorrido, arriccio il naso confusa, sposto la sedia e resto lì, seduta con le gambe allargate, ancora vestita come la sera prima, le braccia penzoloni e il biglietto stretto nella mano.

Lo chiamo, non lo chiamo?

Per un istante penso al mio papà, silenziosamente invoco il suo aiuto. Io voglio Flavio ma forse il fatto di aver desiderato con tanto trasporto che lui tornasse, mi ha riempita della consapevolezza contraria, e quindi della paura che una scelta sbagliata possa rispedirmi dritta all'inferno.

Metti a posto ogni cosa e parliamone un po', continua la radio.

No, non è un caso. Mio padre mi sta mandando un messaggio, ne sono sicura.

Dentro quella valigia tutto il nostro passato non ci può stare.

Giusto il tempo di un sorriso confortante, un pensiero allegro e il pronostico di una chiacchierata chiarificatrice, che squilla il telefono.

L'ho lasciato sul divano ieri sera, prima dell'ammissione dell'identità del mio amante, prima di sapere del bacio di Flavio a quella tale Chloe Mc-qualcosa, prima del suo sensuale approccio con me, prima di lanciargli il piatto addosso. Già, il piatto. I cocci sono ancora a terra e il muro è sbeccato.

«Giù, a che ora passi?» La voce di Adele mi riporta bruscamente alla realtà.

Domenica mattina, il congresso a Palermo. Porca miseria!

Lancio un anatema tra me e me.

«Tra mezz'ora» blatero confusa.

«Non un minuto più tardi o perderemo il treno!»

Ho avuto l'inconsapevole buon senso di svegliarmi in tempo senza l'aiuto della sveglia, davvero una fortuna sfacciata.

Se mi lasci non vale... Canticchia la radio mentre vado a prepararmi.

Dentro quella valigia tutto il nostro passato non ci può stare.


***

L'attesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora