Un anno dopo
«Secondo te a chi somiglia?» chiese lei senza riuscire a staccare gli occhi dal piccolo frugoletto che stringeva al petto.
«Be', ha la tua stessa espressione corrucciata quando ti infuri...» Flavio allungò il braccio e dopo essersi accertato di tenere la testolina ben salda nel palmo della mano, portò il minuscolo corpicino di Linda verso di sé.
La loro bambina aveva una settimana ed era un concentrato di dolcezza allo stato puro. Non appena era venuta al mondo il senso della vita di entrambi aveva assunto un significato completamente diverso.
Era autunno quando Giuditta aveva annunciato a Flavio di aspettare un bambino, il cielo era terso e le foglie galleggiavano nell'aria spinte dal vento. Il Parco Sempione esplodeva di giallo, arancio e rosso. Flavio era rimasto paralizzato, con la bocca spalancata dall'incredulità. Poi aveva iniziato a piangere.
Sì, avete capito bene. L'intransigente Flavio Solina aveva iniziato a piangere.
Allora Giuditta aveva compreso quanto quella notizia fosse per lui la più bella del mondo.
«Ha i tuoi occhi, Flavio. Sono del colore del mare dei Caraibi...» mormorò piano accarezzando la manina di Linda stretta in un pugnetto minuscolo.
«È troppo piccola per capire di che colore avrà gli occhi» pronunciò convinto lui. Ma già sapeva che Giuditta aveva ragione, che di sicuro quello sguardo sarebbe rimasto blu per sempre.
Dondolò la piccola tra le braccia canticchiando una melodia di Mozart, poi allungò l'indice nella mano aperta di Linda e lei lo strinse forte. Giuditta restò a fissare con incantevole stupore la scena. Flavio amava quella creatura con un'intensità che non avrebbe potuto spiegare in alcun modo.
So che tutti vi starete chiedendo se è a Milano che Flavio e Giuditta continuarono a vivere.
La risposta è sì.
Si sposarono a dicembre nel comune di Bellagio. Una cerimonia vintage come Giuditta aveva desiderato; con la sola differenza che la sposa dovette scegliere un vestito decisamente più morbido per il suo ventre arrotondato.
Quel giorno, dopo la cerimonia, dopo il pranzo, le foto, il lancio del bouquet e la torta, si recarono sulla punta Spartivento. Flavio aveva scritto una lettera indirizzata ad Adriano, suo suocero.
Lasciarono al vento il compito di trascinare il foglio sulle calme acque del lago, Adriano le avrebbe lette, di questo entrambi erano sicuri.
Caro Adriano,
ci ho messo del tempo per tornare da Giù, dalla mia piccola, meravigliosa Giù. Ma, alla fine, ho onorato la mia promessa, perché la mia vita senza di lei non avrebbe avuto alcun senso. Il nostro amore ha creato un piccolo miracolo che cresce nel ventre di Giuditta. Non sappiamo ancora se sarà un maschietto o una femminuccia ma, di certo, possiamo assicurarti che ti conoscerà attraverso le foto, i nostri racconti e il vento che soffia in questo punto del lago. Quando porteremo qui il nostro miracolo d'amore riuscirai ad accarezzalo, e lui − o lei − ti riconoscerà.
Ho capito una cosa importante, Adriano. Ho compreso che la vita è un rincorrere l'attesa. L'attesa del batticuore, l'attesa dell'amore, l'attesa della realizzazione dei propri sogni, l'attesa di incontrare le persone importanti della propria vita. E, a volte, esiste l'attesa anche per il perdono.
Ecco, l'attesa del perdono è stata la cosa più importante che ho imparato da tua figlia Giuditta.
E quel perdono rappresenta la mia salvezza e la sua.
La tua famiglia.
C'erano una volta due innamorati che, come tutti gli innamorati, hanno dovuto lottare contro le intemperie della vita affinché il loro amore trionfasse su tutto. Sulle difficoltà, sull'egoismo individuale, sulle priorità − che, ahimè non sono mai le stesse per tutti −, sullo scorrere inesorabile del tempo, sulle bugie, sui tradimenti, sulla superficialità.
Questa è la storia di Giuditta e Flavio e di tutti coloro che non si sono fermati alle apparenze, che hanno scavato in profondità per trovare il coraggio di ammettere quanto l'amore, in tutte le sue forme, è davvero l'unica forza in grado di sopravvivere a qualsiasi errore.
STAI LEGGENDO
L'attesa
RomanceTerzo romanzo della serie -Il paradigma dell'amore- Sono passati quattro anni, Giuditta è una specializzanda nella facoltà di genetica medica ora. Trascorre le sue giornate divisa tra il laboratorio, i turni ospedalieri e la convivenza con F...