Capitolo 2 - New York

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"Vedrai che Caroline si riprenderà. Insomma, so che è difficile, ma devi starle vicino... Proprio come ho fatto io con te" mi disse la voce saggia di Jessica.
Jess era la mia migliore amica, da sempre. Ci conoscemmo alle elementari e da allora eravamo sempre state insieme. Lei era di origine spagnola ma viveva in America da quando aveva 3 anni; alta e magra, con i capelli rossi scuro e gli occhi verdi smeraldo, simili i miei.
Dalla morte di mio padre c'é sempre stata per me, così come Caroline, e quando avevo bisogno di un consiglio, lei era la prima che chiamavo.
"Jess ora vado, da quando siamo tornate dalla chiesa Caroline non fa altro che piangere..." dissi triste
"Ci sentiamo più tardi, Emi"
Scesi dal letto della camera degli ospiti, e andai verso la camera di mia cugina. Margie, essendo ancora piccola, non era del tutto provata dal lutto anche se aveva capito che suo padre non sarebbe più tornato. Caroline era grande, questo era il problema: se sei grande comprendi tutto, anche quello che preferiresti non capire perchè è troppo doloroso.
Non sono mai stata brava con le parole, ma riuscii a consolare Carol, dopotutto avevo provato lo stesso dolore che provava lei in quel momento; sapevo che tasti toccare.
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"Ragazzi scendete, dobbiamo dirvi una cosa importante!" la voce di mia madre mi sveglió dal sonno leggero che avevo appena preso.
Scesi con Caroline in soggiorno, dove trovammo Daniel e Margie già seduti sul divano rosa antico.
"Ragazzi, io e Anne ne abbiamo parlato e pensavamo che per quest'anno, forse saperebbe meglio stare il più vicine possibile... Quindi..." inizió zia Margaret, per poi essere interrotta da mia madre: "Pensavamo di venire a vivere insieme qui a New York!"
"Cosa?!" dissi alzandomi di scatto
"Emily hai capito. Verremo a stare qui, almeno per quest'anno" spiegò mia madre
"Cioè, secondo voi, io dovrei lasciare tutto a San Diego per venire qui?! Cavolo mamma è l'ultimo anno prima del college!" quasi urlai, poi salii al piano di sopra senza aspettare una loro risposta.
Non lo accettavo, non avrei lasciato i miei amici, la scuola, la mia migliore amica...
Certo New York mi era sempre piaciuta, era una città meravigliosa, ma San Diego era la mia città.

Sentii la porta scricchiolare, e quando alzai lo sguardo dal letto, vidi il viso angelico di mia cugina che piano piano si avvicinava.
Si sedette accanto a me e mi disse: "Hey, non piangere. É solo un anno, mica sarà così brutto vivere con noi?"
Risi leggermente, con ancora qualche lacrima che scendeva sul mio viso e le risposi: "Non è per te, Carol, sai che ti adoro! È che, è l'ultimo anno prima del college, l'ultimo anno che ho per stare con i miei amici prima di andare a Los Angeles, cavolo... Ho tutta la mia vità lì e non sono pronta a lasciarla di punto in bianco!"
"Abbiamo la stessa età, andremo a scuola insieme e posso assicurarti che potrai tornare a casa quando vorrai. Ma almeno provaci, ho davvero tanto bisogno di te in questo momento!" e mi abbracció.
"E vabbene!" dissi, asciugandomi le lacrime e concedendole un bel sorriso.
Eh sì, avrei accettato, ma sapevo che gli imprevisti della mia vita non erano finiti; anzi, questo era solo il primo di una lunga serie. Ma, ero davvero pronta?

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