Capitolo 50 - Un'altra storia

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"Dallas faresti meglio a sparire dalla mia vista in questo istante" ringhió Jacopo affacciato alla porta d'ingresso, con la bionda al suo fianco
"Cam, forse dovresti tornare a casa, davvero.." sentii la voce calma di Allison
"Devo parlarle, adesso" sentii dire da lui.

Scesi le scale, sapendo di dovermi liberare da tutto il dolore che per l'ultima settimana era stato manifestato solo in pianti da tredicenne. Se fosse servito a dimenticarlo e a farlo allontanare da me ancora di più, gli avrei anche urlato in faccia quanto mi facesse schifo.
"Jack andate di là" dissi una volta in soggiorno. Mio fratello dopo qualche occhiataccia si decise e seguì Allison in cucina. Io diedi le spalle a quello che, fino alla settimana prima, era il mio ragazzo.
"Perché non mi guardi Emi?"
"E me lo chiedi anche? Hai proprio una bella faccia tosta a presentarti qui"
"Senti, sono venuto per chiederti scusa. Non volevo che lo scoprissi così, anzi non volevo proprio che lo scoprissi. Ho fatto una cazzata, lo so, ma vorrei che mi perdonassi"
"Sei sparito per giorni, sei andato a letto con Harper e ora, vieni qui e pretendi che io ti accolga a braccia aperte?"
"Emi, ti prego, io.." inizió ma lo interruppi al limite dell'esasperazione
"Emi ti prego un cazzo, Cameron! Tu mi ha tradita dopo otto mesi che stavamo insieme con una bionda tinta qualsiasi e ora vuoi anche che io ti perdoni dopo che te ne sei altamente fregato di me?!"

Ero al limite. Sentivo la rabbia dentro di me prendere il sopravvento, ma sapevo che non valeva la pena perdere tempo con lui. Ormai per me non era più niente, non era più nei miei pensieri. E non lo sarebbe stato mai più.
"Emi, so di aver sbagliato e sì, sono un coglione. Ma ti amo. Ti amo talmente tanto che, forse avevo paura di quello che possiamo diventare e.." iniziò il suo discorso, ma appena riprese fiato, lo interruppi nuovamente senza farlo continuare
"Te lo dico io cosa possiamo diventare, Cameron: niente. Io e te non saremo mai più niente insieme"
Feci per andarmene ma la sua mano si posó sul mio polso, facendomi voltare ancora.
"Emily ti sto chiedendo scusa. Non buttare tutto al cesso solo per questo"
"Sei tu quello che ha rovinato tutto, Cameron.."

Mi voltai, e sta volta nulla mi fermó. Uscii da quella porta, sapendo che tutto ció che era alle mie spalle era il passato. E non avrei permesso che rovinasse anche il futuro.
******************

Presi l'aereo per San Diego quel giorno stesso. Passai l'estate nella mia città e a fine agosto mi trasferii a Los Angeles con Jessica, per iniziare finalmente il college.

Mi lasciai l'ultimo anno alle spalle, cercando di dimenticare tutto, le cose belle e le cose brutte. Mi lasciai indietro le amicizie, le relazioni, le bugie e i tradimenti.

Dimenticare, si sa, non è facile; ma bisogna farlo se si vuole cominciare un nuovo capitolo della proprio vita, da scrivere in serenità e pace con sé stessi, cercando di evitare tutti gli imprevisti.

Imprevisto: appunto, la parola che per più di 5 anni aveva caratterizzato la mia intera esistenza. Quello che era il mio più grande, mi aveva tradita e ancora ci soffrivo. Mi era come impossibile lasciarlo nel passato, ma non avevo più intenzione di pensarlo. Gli imprevisti vanno accolti, ma se ti tradiscono cominci solo ad odiarli.

L'uniche con cui ero rimasta in contatto erano Allison, che era a Milano con Jacopo per la sua tanto desiderata scuola di moda, ed April, che era rimasta a New York per capire cosa volesse davvero fare dopo la high school.
La mora decise di farmi un'improvvisata, ma non avrei mai immaginato che quest'ultima comprendesse rivedere il mio imprevisto.

Ma questa è un'altra storia...

FINE.

My Unexpected - L'Imprevisto più belloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora