Capitolo 19 - Non dirlo a nessuno

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Tu sei bellissima.
Tre semplici parole che mi mandarono letteralmente in tilt.

Lo vidi fissarmi le labbra e avvicinarsi. I nostri nasi si sfiorarono, le sue labbra aderirono alle mie. Le sue braccia circondarono il mio bacino e le mie mani andarono sui suoi capelli, chiudendoli in un pugno e tirandoli leggermente; le nostre lingue danzavano insieme, come le nostre labbra.
Tutto fin quando non ricapitolaii il tutto, a partire dalla mattina di quel giorno: la litigata con Alex, Cameron che mi difende, l'uscita da scuola, un'altra litigata con Alex, Cameron che mi aiuta, Cameron che mi bacia.
Con nonbso quale fermezza, interruppi quel momento e mi allontanai da Cameron.
"Scusa, non doveva succedere" dissi, con il fiato corto.
Lo guardai: era come spaesato da quello che era appena successo, le labbra arrossate e gonfie e i capelli in leggero disordine.
Accidenti se era bello!
"Emily..." inizió a dire, ma lo interruppi subito, dicendo a mia volta: "Non dirlo a nessuno ok?"
Mi guardó per qualche secondo poi annuii. In pochi secondo, da spaesato e ingenuo come sembrava, tornò ad essere il solito stronzo e con un sorriso menefreghista mi disse: "Ti porto a casa".
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"Che cosa vuol dire che vi siete baciati?" quasi urlò Cat, quando ebbi finito di raccontargli il mio pomeriggio con Cameron.

Dopo che mi aveva riportata a casa, avevo sviato il discorso con Caroline dicendole di essere stata a Central Park a smaltire la rabbia e stranamente ci aveva creduto. Il giorno dopo a scuola, Alex non c'era e Cameron aveva ricominciato a stuzzicarmi come se non fosse successo nulla; da una parte lo volevo ringraziare, perché se lo avesse detto avrei avuto ancora più problemi.
"Vuol dire che ci siamo baciati Cat" dissi, ricordandole di non urlare e sedendomi sul suo letto. Eravamo sa lei per studiare chimica e dopo pranzo mi aveva chiesto degli 'aggiornamenti'.
"Con chi ti sei baciata?" chiese Cole, appena tornato dalla cucina con un pacco di patatine in mano
"Con Cameron SonoUnoStronzo Dallas" gli rispose ridendo la sua fidanzata
"Non ci credo Emi, davvero?" chiese di nuovo lui. Io sbuffai e mi lasciai cadere a peso morto sul letto, provocando una grossa risata da parte della coppia.

Tornata a casa, trovai l'ennesimo bigliettino di mia madre sul frigo: <Tesoro, anche stasera devi stare da sola. Io e zia siamo alla competizione di Caroline e Dan é a dormire da un suo amico. Buona serata, XO Mamma> buttai il biglietto nel cestino e sbuffai, ormai stava diventando una noiosa abitudine ritrovarmi a casa da sola.
Misi un pantalone della tuta grigio, una canotta nera e legai i capelli in una cipolla disordinata.
Mi buttai sul divano e cominciai a guardare programmi a caso, fino a quando suonó il campanello.

"Alex" dissi aprendo la porta
"Emi, possiamo parlare?"
"Certo" e lo feci entrare. Si sedette sul divano ed io pensi la tv e mi affiancai a lui.
"Emily, senti, io non volevo. Sono venuto a chiederti scusa per tutto... Se vorrai stare con April lo capiró, ma per favore sta lontana da Cameron" mi disse guardando fisso nei miei occhi. Ovviamente l'avrei fatto, non potevo dirgli ció che era successo. Ma in quel momento me ne pentii molto di averlo fatto..
"Possiamo ricominciare?" mi chiese finendo il suo impeccabile discorso
"Sì" dissi semplicemente, poi lo abbracciai.
Lui mi prese il viso tra le mani e mi bació dolcemente ed io ricambiai. Passammo la serata abbracciati sul divano fino al ritorno della mia famiglia.

Salii in camera e mi sdraiai nel letto, ripensando alle emozioni che avevo provato nel baciare Cameron e Alex.
E se avessi sentito qualcosa di più con il primo?

My Unexpected - L'Imprevisto più belloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora