Il ginocchio destro bruciava, mentre la caviglia sinistra mi faceva un male davvero insopportabile.
Mi guardai le gambe, stando ancora per terra, poi mi voltai verso Cameron e gli risposi sarcastica: "Mah no, tranquillo, mi sono buttata a terra per vedere se era comodo..."
Lui rise, per poi tornare serio, vedendo i miei scarsi risultati nel rialzarmi.
"Aspetta principessa, ti aiuto" mi disse.
Si avvicinò e mi prese saldamente per il bacino, facendomi sussultare al suo tocco. Purtroppo se ne accorse e mi rivolse un sorriso compiaciuto, poi tornò a concentrarsi sui miei fianchi e mi aiutó ad alzarmi.
Appena poggiai i miei piedi a terra la caviglia che avevo urtato cedette, facendomi quasi cadere. Per mia fortuna, Cameron mi prese in tempo, facendomi scontrare con il suo petto muscoloso.
"Okay, puoi lasciarmi" dissi scocciata dalla situazione
"Principessina, non riesci neanche a stare in piedi" disse, io feci il muso allontanandomi dal suo torace e reggendomi al suo braccio, poi mi disse: "Andiamo, ho la macchina qui vicino"Salimmo in macchina e dopo pochi minuti, capii che non mi stava portando a casa.
"Ma dove mi stai portando?"
"A casa mia" rispose serio, senza distogliere lo sguardo dalla strada
"Cosa? No, voglio tornare a casa"
"Non riesci a camminare principessa, se ti porto a casa così, conoscendo tua cugina comincierà a dire che é colpa mia" rise
"E non mi chiamare più principessa, ho un nome, sai?"
"Sì Emily, lo so" disse, evidenziando il mio nome, poi si giró verso di me e continuó: "ma preferisco Principessa" mi fece l'occhiolino e tornò con lo sguardo sulla strada.Casa Dallas era molto grande.
Era in una via non molto distante da casa mia, costituita da tante villette a schiera. La casa davanti alla quale mi trovavo era a due piani, con un'ingresso enorme e un soggiorno open space.
"Vieni ti aiuto a salire le scale" mi disse andando verso la scala a chiocciola che c'era accanto al muro. Arrivammo al secondo piano, e Cameron mi condusse nella camera da letto che capii essere sua. Era blu, piena di poster e medaglie per il football e con vestiti di tutti i tipi gettati in terra.
"Vado a prendere il kit in bagno" mi disse, prima di uscire dalla stanza e sparire in corridoio. Mi sedetti sul suo letto, guardandomi intorno curiosa di conoscere i suoi spazi e i suoi interessi.Entrò poco dopo con cerotti, acqua ossigenata e altre cose per medicare la caviglia, e infine me la fasció.
"Ma che ci facevi al parco di Times Square? Non potevi andare a Central Park?" mi chiese ridendo
"Infatti é lì che sono andata a correre, ma forse mi sono allontanata troppo"
"Sei proprio stupida!" rise ancora
"Perché mia cugina ce l'ha così tanto con te?" gli chiesi per cambiare discorso, ricordandomi anche la sua frase in macchina su Caroline
"Siamo stati insieme, te l'ho detto"
"Sì ma, solo perché sei stato con qualcuno non vuol dire che quando finisce lo devi odiare per forza.. Insomma, a menochè.."
"A menoché non l'hai solo usata? Già, forse fa bene a odiarmi.." disse con un sorriso menefregista sul viso
"L'hai usata?" chiesi schifata. Che razza di ragazzo usa una ragazza solo per divertimento?!
"Sì" disse secco.
Lo guardai per qualche secondo: era così sicuro di sè, e non si preoccupava di cosa potessi pensare di lui. Pensai che non sarei mai stata così brava a fregarmene dei giudizi altrui, e abbasai lo sguardo come se me ne vergognassi.
"Sei ancora più bella quando ti imbarazzi"
Si avvicinò piano piano al mio viso, ma velocemente mi allontanai.
"Cameron" lo rimproverai
"Che c'è?"
"Non sono venuta qui per farmi baciare da te. E sono fidanzata, ricordi?"
"Dai Emily, sei seria? Vuoi davvero farmi credere che preferisci Fray a me?" mi chiese sicuro di sé
"Io.. Certo! Alex è il mio ragazzo. E tu non cercare mai più di baciarmi, intesi?"
"Emily, dovresti rilassarti di più, sai?"
Mi alzai di scatto dal letto e appoggiando il peso sulla gamba sana e lo guardai spazientita: "Mi dici come torno a casa?"
"Ti accompagno io" e prima che potessi replicare, Cameron prese le chiavi dell'auto e mi aiutò a scendere le scale.
*******************"Tesoro ma che hai combinato alla caviglia?" chiese mia madre allarmata, vedendomi entrare in casa zoppicante
"Sono caduta mentre correvo"
"Oddio quando? Ti fa male? Come sei tornata a casa? Perché non mi hai chiamata?" cominció a tempestarmi di domande su domande
"Mamma innanzitutto calmati. È successo oggi pomeriggio e sì, mi fa male. Sono tornata a casa grazie un amico che mi ha accompagnata e non ti ho chiamata perché il mio cellulare è morto" dissi parlando, diversamente da lei, con calma. Mi resi conto di aver chiamato Cameron 'un amico'.
Ma lo era davvero?
Aveva provato a baciarmi quando sapeva benissimo che ero fidanzata con un altro...
E poi, perchè lo aveva fatto?"Con chi sei tornata?" mi chiese Carol, dopo aver sentito ció che mi era successo
"Ehm, c-con Cole.." buttai lì il primo nome.
Carol annuii e io sperai che non lo chiamasse per conferma.
Presi il telefono, appena caricato, e lo chiamai io."Cole, sono Emily" dissi appena rispose
"Emily? Ciao, come mai mi hai chiamato?"
"Mi serve un enorme favore! So che non ci conosciamo da molto ma, ho bisogno che mi reggi il gioco" spiegai velocemente
"Che hai combinato?" chiese ridendo.
Gli spiegai in breve cosa era successo, tralasciando il nome di Cameron e gli dissi infine: "E tu sei il primo che mi è venuto in mente, quindi per favore, se Carol te lo chiedi puoi dire che eri con me? Dillo anche a Cat, non vorrei che si arrabbiasse"
"Tranquilla, Cat è qui accanto a me e ha detto che vabbene, quindi okay. Solo una domanda, peró: con chi eri?"
"Ehm, se te lo dico ti arrabbi come farebbe lei o Alex?"
"Mh forse ho capito.." disse ridendo, poi sentii la voce della sua ragazza dire: "Cameron Dallas, peró, bella conquista!"
Ridemmo tutti, poi li rimproverai scherzosamente: "Ma che conquista! Mi ha solo aiutata.."
"Sisi vabbé" disse Cat continuando a ridere
"Tranquilla, non glielo diciamo ad Alex" mi rassicurò Cole. Quel ragazzo era un angelo!
"Grazie mille ragazzi! Ci vediamo domani"
"A domani" e riattacai.Ora mi restava solo da chiedere a Cameron di non spifferare tutto. Ci sarebbe voluto più tempo rispetto a Cole, ma non potevo lasciar perdere.. Insomma, avevo capito perché mia cugina lo odiasse tanto, e non volevo farla arrabbiare di più.
Inoltre, anche Alex lo odiava e, stando insieme da soli due giorni, non avevo ancora programmato un'eventuale rottura.
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My Unexpected - L'Imprevisto più bello
Fanfiction*Prologo* La vita di Emily sembrava perfetta: una buona famiglia alle spalle, tanti amici, ottimi voti in una delle scuole più prestigiose di San Diego, un posto assicurato al college artistico di Los Angeles, insieme alla sua migliore amica. Ma si...