Capitolo 40 - Grazie

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"Smettila per favore! Non voglio diventare sordo prima del tempo!" urló Cam dal posto del guidatore.
Eravamo nella sua macchina, tornando dal Luna Park a Brooklyn, ed io stavo cantando a squarciagola la canzone Demons, degli Imagine Dragons. Sapevo di non essere una brava cantante, e sapevo che Cam odiava quando urlavo per cantare. Quindi lo facevo di proposito. Era il mio modo di vendicarmi delle sua battutine, troppo squallide e frequenti per i miei gusti.

"Che mi dai in cambio, per smettere?" chiesi quasi urlando per il volume della musica e scoppiando a ridere per la sua espressione
"Un bacio?"
"Mh, riprova"
"Due baci?"
"Okay, penso che possiamo contrattare" e risi.

Decidemmo di andare a pranzo da Paolo's, una buonissima pizzeria italiana sulla 5th Avenue. Nel pomeriggio avremmo raggiunto Ethan e Jessica allo stadio per vedere la partita degli Yankees.

I nostri amici stavano provando a conoscersi meglio, poiché era palese l'interesse che c'era in entrambi.
"Per lei signorina?" mi chiese il ragazzo dietro il bancone
"Questa, grazie" dissi, indicando con l'indice un grande trancio di pizza margherita. Cam prese il suo vassoio e ci sistemammo in uno dei tavolini fuori dal locale. Ridemmo e scherzammo per tutta la durata del pranzo, o almeno fino a quando non mi chiese cosa avevo fatto il giorno prima, poiché non ci eravamo visti.
"Ho, diciamo, osservato Caroline.."
"L'hai spiata?"
"No, no. Cioé spiata é una parola grossa, ma puoi vederlo come vuoi"
"Emi, sei impazzita?"
"No, quelli che sono impazziti sono loro" sbottai, ancora irritata per quello che avevo scoperto il pomeriggio prima
"Ma loro chi?" chiese il mio ragazzo
"Caroline ed Alex"
Al sentire l'ultimo nome, vidi le sue mani chiudersi a pugno sopra il tavolo. Sapevo quanto lo odiasse, e non solo per me, ma anche per la sua ex.
Allungai le mie mani per prendere le sue, che al mio tocco si rilassarono. Ero felice di avere questo potere su di lui.
"Hey, tranquillo"
"Sisi, sono calmo. Allora, cosa c'entra l'idiota con tua cugina?"
"L'ho seguita fino a Times Square, insieme ad April ieri, e li ho visti... Loro si sono.."
"Che hanno fatto?" mi incitó a continuare
"Si sono baciati"
"Cosa?"
"Sì, penso che stiano insieme. La cosa che mi fa più arrabbiare é che Carol non me l'ha detto.. Insomma, sembravano molto intimi, quindi non penso che sia da poco.."
"Sei gelosa?" chiese con tono neutro, né divertito né preoccupato
"Ma che dici? No! No, solo, vorrei sapere cos'altro nascondono. Avevano delle cartine di New York e di un'altra città che non sono riuscita a vedere, e vari fogli, penne.."
"Emily, rilassati. Non sarà nulla di grave. Se lo vuoi sapere, chiedilo a lei quando la vedi, e possibilmente senza litigarci" disse, sorridendo per l'ultima parte del suo breve discorso. Era bravo con i consigli.
"Grazie Cam"
"E di cosa, piccola?"
"Di tutto. Grazie per essere come sei, per stare con me nonostante i miei istinti da Sherlock Holmes" e rise.
Ripresi il discorso: "Grazie per amarmi come io ti amo"
Non pensavo potesse esserci tanta dolcezza in me, ma con Cameron le parole uscivano dalla mia bocca senza prima passare per il mio cervello.
"Ti amo, Emily" e mi bació.

My Unexpected - L'Imprevisto più belloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora