Capitolo 3 - Il bicchiere mezzo pieno

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Tornammo a San Diego per soli due giorni, il tempo di preparare tutte le valigie ed impacchettare le cose essenziali. Avevo parlato con Jessica della 'novità', e avevo passato tutto il tempo che potevo con lei. Mi sarebbe mancata troppo!
Il volo non andó per il meglio, ma forse era solo per la tristezza nel vedere la mia città scomparire sotto il mezzo che da ormai 6 anni avevo iniziato ad odiare.
New York é sempre stata la città per eccellenza. I palazzi e le insegne luminose della città scorrevano davanti i miei occhi mentre zia Margaret ci portava a casa dall'aereoporto.
Casa di zia non mi era sconosciuta, al contrario; ormai la conoscevo come fosse davvero casa mia. Si trovata al terzo ed ultimo piano del piccolo palazzo che sorgeva proprio di fronte a Central Park, ed era l'unico appartamento dello stabile a due piani: all'entrata c'era un grande soggiorno arredato con mobili antichi neri e rosa chiaro, una cucina interamente in legno bianco e un bagno di servizio; salendo le scale c'erano le camere da letto e due bagni. Io sarei stata nella stanza con Caroline, mentre mia madre e Daniel sarebbero stati nelle camere degli ospiti.

"Oh bene, non vedevo l'ora che arrivassi! Allora, ho svuotato tutto quell'armadio per farti posto e ho liberato parte delle mensole per le tue cose.." mi disse Carol, non appena entrammo nella stanza, che era tutta sul tono del turchese e del bianco.
Posai le mie valigie, alquanto pesanti, su quello che sarebbe diventanto il mio letto e risi alla visione di mia cugina super eccitata per il mio arrivo.
"Forza, non c'é tempo da perdere lumaca! Dobbiamo sistemare tutto e andare al letto presto, domani ti porto in giro" e prese i primi vestiti da sistemare dalla mia amata valigia gialla.
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La prima notte nella Grande Mela mi fu indifferente. Chiamai Jessica prima di addormentarmi e mi raccontó quello che mi stavo perdendo stando a più di 4.000 km da casa.

Quel giorno Caroline decise di irritarmi per bene, svegliandomi alle 8 della mattina.
"È Agosto Carol, fammi dormire!" urlai, sprofondando il viso nel cuscino. Non ero mai stata una persona mattiniera, tutto il contrario! Sarei stata in grado di alzarmi all'ora di pranzo, per poi tornare a dormire dopo aver mangiato.
"Chi dorme non piglia pesci Emily! Dai, New York ci aspetta!" disse spostando il cuscino, e cominciando a colpirmi ripetutamente.
"Ti ho preparato una cosuccia sul mio letto. Io vado a truccarmi, tu vestiti dormigliona!"
Seppur contro voglia, mi alzai dal comodissimo letto e presi l'outfit che la mia adorata cugina aveva scelto per la giornata: shorts di jeans, due canotte sovrapposte una gialla e una arancione, le mia amate Vans bianche e legai i lunghi capelli castani in una treccia a spina di pesce. Dopo la colazione fatta in famiglia, partimmo per il nostro piccolo tour della mia nuova 'casa'.
Visitammo la Statua della Libertà, il Met e mi portò sulla 5a strada per comprare 'qualcosa di decente da inserire nel mio armadio' come aveva detto gentilmente Caroline. Ovviamente l'unica a spendere soldi fu lei.

Dopotutto, New York era pur sempre una delle città più visitate al mondo e di certo in bellezza non aveva nessuna pecca.
Cominciavo a vedere qualcosa di positivo in tutta la confusione che c'era nella mia vita. E sì, mi sarei impegnata per mantenere il bicchiere mezzo pieno e per non farlo traboccare un'altra volta.

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Francy's Space
Eccomi! Ed ecco a voi il terzo capitolo della storia. Spero vi sia piaciuto e vi anticipo già che a breve pubblicherò il seguente. Baci, la vostra Fran!🌺

My Unexpected - L'Imprevisto più belloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora