Capitolo 5

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Mentre mi aggiustavo il trucco allo specchio del bagno, pensavo alla mia giornata, alle sedute con la mia criminale che procedevano molto bene e cominciai a credere che in fondo erano solo bugie quelle che giravano sulle condizioni degli psichiatri che avevano seguito Lauren. Avevo lasciato che delle voci mi mettessero in dubbio sulle mie scelte e le mie sicurezze. Questo non l'avrei più permesso.

Poi passai al ricordo del momento che aveva reso speciale questo giorno. Riproducevo continuamente nella mia testa la scena d'intimità che avevamo avuto io e lei e sapevo che era sbagliato quello che provavo ma non riuscivo a far a meno di essere felice. Avevo un sorriso stampato sul viso e nessuno sarebbe riuscito a togliermelo.

Finiti i preparativi del trucco presi fra le mani il tessuto scuro e vellutato dell'abito che avevo scelto per la serata: era un tubino nero che fasciava perfettamente le mie forme e ai piedi portavo dei tacchi del medesimo colore non troppo alti per evitare di cadere e quindi fare figuracce. Presi la mia borsa, le chiavi e andai in garage per raggiungere il mio veicolo.

Dopo aver guidato per qualche minuto, raggiunsi il luogo: era un locale normale dall'esterno, con un'unica insegna al neon che lampeggiava nel buio della notte, ma quando entravi le luci e la musica che ti rompeva i timpani lo facevano diventare un club vero e proprio.

Avvistai Dinah che mi aspettava davanti all'entrata e una volta finito di parcheggiare, la raggiunsi: appena fui a pochi metri da lei, si gettò fra le mie braccia.

"Mila!"

-Ciao DJ!-

Dopo qualche secondo ci staccammo e lei mi prese sotto braccio conducendomi dentro l'edificio.

"Ci sono già tutti compreso il poliziotto carino che ha una mega cotta per te."

-Non mi conosce neanche. Come fai a dirlo?-

"Parla interrottamente di te e non sto esagerando, credimi..."

Sbuffò come se fosse esausta dalla situazione. Dopo aver percorso qualche metro in silenzio, parlai:

-Shawn è carino.-

"Solo carino? Non preannuncia bene. Sarà che c'è qualcun altro nella tua testa?"

Disse Dinah maliziosamente mentre ci raggiungevano gli altri al bancone del bar per ordinare qualcosa.

-Ma che dici Dinah. Non c'è proprio nessuno...- Guardai altrove mentre la mia amica mi sussurrava all'orecchio che non sarebbe finita qui la discussione.

"Ciao Mila!"

Ally mi raggiunse per salutarmi con un forte abbraccio.

-Ciao AllyCat, come stai?-

"Bene, grazie. Ho iniziato di recente qualche lavoretto per tenermi occupata nel tempo libero."

-Me lo ha detto Dinah. Lavorerai in chiesa giusto?-

"Sì, canterò per la messa."

-So quanto ami cantare e poi il tuo dono non è da sprecare. Sono felice per te.-

Continuai a parlare con lei ancora per un po', mi chiese del mio lavoro mentre aspettavo Shawn che non vedevo da nessuna parte.

Nominò anche un ragazzo di cui si era presa una bella cotta ed ero curiosa di conoscerlo: dovevo essere sicura che fosse uno con la testa sulle spalle, nessuno poteva ferire la mia piccola Ally. Lei era una ragazza dal cuore d'oro, le sue azioni lo dimostravano e l'amore che metteva in ogni singolo gesto era veramente toccante: la sua vita non era stata facilissima ma del resto nessuno ha un'infanzia perfetta, possiamo però imparare dagli errori e migliorare il nostro futuro. La giovane era il giusto esempio da seguire per ogni persona, l'idea che lavorasse per i bambini e per il popolo era ammirevole, mi rendeva felice sapere che portava gioia agli altri come del resto a me.

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