Capitolo 29

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"Prendetela!"
Mi sembra di essere già stata in una situazione simile!
Sentivo i passi veloci dei miei inseguitori insieme alle loro urla furiose, davanti a me riuscii a scorgere finalmente il ragazzo che svoltava l'angolo.
L'adrenalina scorreva nel mio sangue ragalandomi fantastiche sensazioni e avrei mentito a dire che non mi piaceva tutto questo.
Il brivido dell'avventura, la confusione, la sua segretezza, non avevo mai provato nulla del genere.
La mia vita monotona anche se mi regalava piaceri col mio lavoro forse non sarebbe mai bastata. Ma bastava solo questo a riempire quel vuoto dentro di me.
Quel vuoto e quella convinzione di non poter fare niente se non lasciar scorrere il tempo davanti ai miei occhi e guardare inerme gli eventi svolgersi.
Era giunto il momento di agire: dovevo solo raggiungere Brad e avrei fatto qualcosa di concreto, aiutando tutti. Mancavano pochi metri di distanza, così pochi.
Ma non sarei mai riuscita a percorrerli.

Il mio corpo sembrò frantumarsi contro il muro di marmo.
Qualcosa o qualcuno aveva fatto impatto contro di me con violenza rubandomi l'aria dai polmoni per il colpo.
Alzai lo sguardo spaventato e in piedi davanti a me trovai una donna furiosa guardarmi con disprezzo e con un sorriso maniacale.
Era giovane, probabilmente della mia stessa età, aveva la pelle di colore pallido e le labbra colorate di un rosso fuoco.
Portava i capelli rossi in una coda e indossava anche lei una tuta con uno strano simbolo sul petto: forse il logo del suo gruppo criminale. Avrei potuto pensare fosse una bella ragazza se le paura non mi avesse reso cieca.

Ero ferma accasciata al muro e a causa del trauma e dai dolori non ero riuscita a reagire immediatamente.
Mi prese per la gola e alzandomi da terra: terrorizzata la guardai negli occhi cercando di capire come potesse essere così forte.
Stringeva con forza il mio collo e provavo così tanto dolore da farmi lacrimare gli occhi.
Cercai di colpirla dappertutto ma lei forte come una roccia sembrava che non sentisse niente.
Cercavo di urlare, chiedere aiuto non avrei mai voluto pensare che la morte fosse già lì in attesa.
No. Non potevo permetterlo.
Scartai l'idea di provare a strozzarla con le mie mani nude perchè ero troppo debole; il mio bastone era caduto lontano e non sapevo dove fosse Brad.
Avevo bisogno di una soluzione!

"Ecco la nuova puttana di Lauren!"
Ringhiò la rossa col fuoco che ardeva negli occhi.
Aiuto. Pensavo solo a quello non feci caso alle sue parole per il momento.
L'aria mancava come le mie forze.
Quando iniziai a vedere i pallini neri nella mia visione capii di essere alle strette.
Guardai disperata in giro ma non c'era davvero via d'uscita.

"Guardami stronza! Credi di essere la sua preferita? Credi che possa amarti, rispettarti?! Illusa, lei ti sta usando come ha usato tutte noi!"
Le graffiai il viso con le unghie colpendola vicino all'occhio e perse momentaneamente la presa su di me.
Mi buttai per terra inspirando a pieni polmoni l'aria che riuscivo a prendere e rilasciando dei gemiti di lamento. Stavo piangendo e tremando come una pazza, spaventata per la mia vita.
Era questo quello a cui ero destinata? L'adrenalina che mi aveva ubriacata  dandomi coraggio era finita.
Emisi un urlo strozzato quando la mia quasi assassina mi prese per le gambe e mi trascinò verso di lei.

"Dove credi di andare cagnolino?!"
Cercai di prendere il bastone con le ultime forze rimaste ma il tremore, l'agitazione e le macchie nere che mi offuscavano la vista mi impedirono di afferarlo saldamente.
La donna mi pestò con forza la mano facendomi urlare di dolore e ritirare velocemente l'arto colpito.
Ero terrorizzata perchè non sapevo cosa fare.
"Ti ha ingannato. Sempre. Ti spezzerà come ha fatto con me! Sai perchè sono qui eh?! Lo sai?!"
Cercai di alzarmi ma mi tirò un calcio nel fianco facendomi cadere di schiena di nuovo. Saltò sopra di me bloccandomi e riafferando il collo dolorante, ma questa volta riuscii ad allontanarla subito con un gancio destro alla mandibola.
Il tempo sembrò bloccarsi e la donna sopra di me con sguardo divertito riportò a posto la mandibola facendola scrocchiare.
Rise diabolicamente e riportò la sua forte presa su di me.

"Lei una pazza assasina e torturerà anche te, ti toglierà la voglia di vivere e tu non potrai farci nulla!"
Piansi confusa dalle sue parole e dal dolore alla gola, stavo lentamente cadendo nell'oscurità.
I miei occhi si muovevano a vuoto non sapendo su cosa posarsi purchè la morte. Caddero sul pavimento che ospitava il mio corpo irrigidito.
Era freddo, grigio, mi ricordò quello dell'Asylum e un sentimento di nostalgia triste si mischiò a quel dolore ormai indifferente.
Immaginai una veste nera fluttuare nell'aria con accanto la sua falce, che aspettava con pazienza di reclamare la sua preda.

"È tutto rose e fiori all'inizio ma vedrai che le sue spine ti pungeranno così tante volte da riuscire a vedero solo sangue attorno a te cara Karla!"
Chiusi gli occhi lasciando andare la presa sui suoi polsi e lasciando andare anche me.
Lauren non era neanche qui per vedermi sparire tra le braccia della sua ex.
Erano vere quelle cose sussurate dalla morte? Io ero stata ingannata?

"Muori stronza!"
A occhi chiusi sentii un tonfo e la presa sul mio collo scomparve all'improvviso. L'aria iniziò ad entrare dentro di me ma troppo lentamente per riuscire a farmi riprendere le forze.

"Camila!"
Il mio petto si alzava velocemente e in modo irregolare. Mi parve di sentire nel buio in modo ovattato una voce femminile familiare.

"Apri gli occhi forza non è l'ora di dormire bella addormentata."
Cercai di aprirli: nonostante la visione sfuocata riuscire a capire chi mi fosse accanto.

-Lucy...?-
Mi accarezzò il viso bagnato dalle lacrime cercando di rassicurarmi.
Dietro di lei vidi Brad con un'estintore in mano:

"Spero di aver spedito all'altro mondo quella vipera!"

Girando il viso di lato vidi la ragazza dai capelli rossi accasciata al suolo con una ferita alla testa che stava sanguinando sporcando il corridoio.
Continuai prendere aria per un paio di minuti e poi parlai: -Avete...risolto il problema?-

"Il gruppo di pattuglia è arrivato. A quanto pare Lauren aveva architettato tutto. Era una trappola farli venire nel nostro covo mentre lei non c'era insieme al gruppo. Voleva catturare questi pesci piccoli e risolvere parte dei problemi."

Lucy mi prese le mani mentre parlava per aiutarmi a mettermi a sedere.
"Come ti senti? Verrano brutti lividi, cerchiamo di non far preoccupare Lauren."

Cercai di alzarmi anche se con fatica, Lucy mi sostenne con un braccio legato al mio fianco. Le sorrisi in modo dolce per farle capire che la sua premura era stata più che notata.
Mi fece l'occhiolino e insieme ci dirigemmo verso l'infermieria.
Erano vere le cose che aveva detto la donna dai capelli rossi?
Mi stava distuggendo?
Forse lei... Dannazione!
Dovevo smetterla di dubitare di Lauren o le cose sarebbero finite male.

Come avrebbe reagito Lauren Jauregui vedendo la sua donna Camila Cabello ridotta in quello stato?

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Me lo chiedo anch'io e voi?😂
Karla sarebbe riuscita ad andare avanti con tutte le domande che le giravano in testa o si sarebbe spezzata sotto il loro peso?

Grazie a tutti e ci vediamo alla prossima!😍😍

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