Capitolo 23

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La giornata scorse velocemente e senza neanche rendermene conto stavo già uscendo dal commissariato di polizia.
Dei passi risuonarono dietro di me e prima che riuscissi a raggiungere il parcheggio Keana era di fronte a me.

"Volevo ringraziarti per tutto Camila. Sempre se posso chiamarti così..."

-Tranquilla mi fa piacere. Vi voglio aiutare ma finora mi sono sentita così inutile...-

La guardai in viso esprimendo una tristezza inesistente, Keana si stava lasciando andare con me e purtroppo aveva già abbassato la guardia.

"Camila sei di vitale importanza dovresti saperlo! Le informazioni su Lauren Jauregui sono molto importanti per il caso."

-Lo so ma a cosa può servire? Non vi condurrà a lei...-

Keana passò la sua mano sul mio braccio quasi fosse una carezza, e nel suo sguardo non vidi più la stessa freddezza del nostro primo incontro.
Avevo notato questo cambiamento nei suoi comportamenti ma non ci avevo dato tanto peso.
Pensai fosse solo gratitudine o il suo modo di fare una volta indebolite le sue barriere, ma... forse mi ero sbagliata? Forse ero io quella che le aveva abbassate?

Le cose stavano prendendo una svolta e non sentire più le redini nella mie mani mi diede un senso di sconforto a cui non ero abituata.
Frequentare Lauren mi aveva cambiato anche su questo aspetto.

"Capirla. È il nostro obiettivo. Una volta scoperto il suo modo di pensare lo useremo contro di lei. Sarà sufficente."

-Bene allora...-

Feci un passo in avanti verso di lei, avvicinandomi troppo e la cosa rese un po' agitata. Percepii il tremore leggero della sua mano e la scintilla di timore nei suoi occhi.
Keana Issartel non sapeva contro chi si era messa...

-Una tattica brillante non potevo aspettarmi di meno da lei, ma.. bisogna considerare le variabili e le conseguenze delle proprie azioni: senza farlo si finisce quasi sempre per fallire.-

L'ultima parte gliela sussurrai all'orecchio passandole accanto per andarmene:

-Questa è una partita di scacchi Issartel e in questo momento il sue re è scoperto.-

Keana avrebbe forse finalmente percepito che la mia innocenza era finta e forse le avrei dato una bella spinta che l'avrebbe fatta cadere lentamente.
La sentii sussurrare qualcosa ma ormai ero troppo lontana per capirla e miei pensieri erano rivolti a una sola questione: la mia mossa era stata solo l'inizio di una lunga e straziante partita.

- - - - - - - - -

Dopo essere arrivata nella mia nuova residenza come pensavo trovai il pacco sulla soglia della porta.
Dentro avrei trovato il costume provvisorio che mi avrebbe caratterizzata come criminale.

Karla.
Ecco quale sarebbe stato il mio nome, non serviva crearne un altro bastava non farmi riconoscere.

Appena chiusi la porta dietro di me pensai per prima cosa di scartare quel pacco, volevo vedere cosa Erika avesse preparato per me.
Tolto il coperchio rilasciai un verso di stupore: era proprio un bel costume.
Un vestito corto con un colore brillantinato che si avvicinava all'oro.
Era scuro e affascinante, sotto di esso trovai delle fasce nere che avrebbero avvolto le mie gambe fino alla coscia e avrebbero costituito i miei stivali. Ero unico nel suo genere, mi aveva lasciato senza parole e mi aveva aiutato a convincermi di essere pronta.

 Ero unico nel suo genere, mi aveva lasciato senza parole e mi aveva aiutato a convincermi di essere pronta

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