Capitolo 6

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Di domenica, sul divano a lavorare: questo era quello che stavo facendo in quel momento.

Mi massaggiai le tempie con le dita mentre sfogliavo un documento sulla famiglia Jauregui. Dovevo trovare dei modi per farla aprire con me e avevo bisogno di tutte le informazioni recapitabili su di lei.

Non erano belle notizie quelle che trovavo su internet: digitando "Jauregui" sul mio portatile uscivano un sacco di articoli di giornali riguardo azioni illegali. Suo padre, Mike, possedeva un'imponente catena di edifici distribuita negli Stati Uniti.

Ho scoperto che Lauren in giovane età era semplicemente la figlia della famiglia più ricca della città ma col passare degli anni il suo nome fu temuto persino dai peggiori criminali, i suoi genitori iniziarono a compiere vari atti illegali e coinvolsero i figli.

Mi domandai come potessero vivere in piena libertà, nessuno li aveva fermati?

'Non mi stupisco se oggi Lauren è così: nata e cresciuta nel male.' Purtroppo col passare degli anni ha iniziato ad accettare questa sua vita e ha preso strade anche peggiori dei genitori.

La pazzia la catturò e divenne sua amica, la accompagnò nella creazione del suo regno, nel reclutamento dei suoi sudditi fedeli che compivano qualsiasi cosa lei avesse voluto.Mi spaventava sapere quanto potere Lauren tenesse fra le mani.

Ma poteva essere chiamata veramente pazza?

Lauren era geniale, una grande ingannatrice, capace di persuadere tutti quelli che possono servirle. Non volevo pensare che fosse così anche con me, ma avevo i miei dubbi.

Qualcosa m'impediva di vedere chiaro in questa storia ma presto tutto si sarebbe rivelato.

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Cercai di nascondere il livido fallendo miseramente, infatti sembrava nuovo di zecca, non sarei passata inosservata. Quando raggiunsi l'Asylum, decisi di percorrere la strada da sola, tanto alla fine avrei dovuto imparare il percorso per il mio studio. Raggiunsi la meta dopo aver camminato per i corridoi spogli dell'edificio che a causa delle luci fievoli avevano assunto un aspetto lugubre.

'Non ricordavo fosse così spaventoso qui...'

Come al solito stavo armeggiando con le chiavi quando mi raggiunsero il mio paziente e le guardie.

"Buongiorno Dottoressa Cabello."

Mi voltai verso di loro per ricambiare il saluto e li notai fare una faccia stupita.

"Sta bene signorina?" Li guardai confusa per poi ricordarmi del livido.

-Bene, grazie. Non preoccupatevi.-

"Lasciamo nelle sue mani Jauregui."

-Tranquilli me ne occupo io.-

Mi avvicinai a Lauren e la vidi ammanettata. Non mi piaceva vederla così, anche se era per precauzione, io sentivo che lei non mi avrebbe fatto del male.

-Queste sono necessarie?- Dissi indicando le manette di metallo rovinato.

La ragazza dagli occhi verdi che fino a quel momento aveva mantenuto lo sguardo basso lo alzò per farlo incontrare col mio.

"Sono per evitare che- "

-Se Lauren si sentisse più a suo agio durante le sedute sarebbe un ottimo passo avanti e se qualcosa glielo impedisce... direi che è il mio dovere provvedere. E poi non vedo il motivo che avrebbe di aggredirmi.-

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