43. Ascolta solo il mio cuore.

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"È così si sente allora? Deve esser stato difficile per lei nasconderlo..."
Lauren abbassò lo sguardo quando sentì quelle parole, aveva un peso sul petto che bruciava e le bloccava il respiro.
Era difficile per lei credere che la cubana stesse soffrendo per tutto questo tempo e sapeva che la loro relazione era impossibile... ma voleva solo essere un po' egoista.
Quando alzò gli occhi, si accorse che le tre donne non erano state le uniche sentire la discussione:

"Camila..."

CAMILA POV

Dinah pensava davvero tutto questo?
Certo all'inizio ero stata male per quello che provavo, ma non era colpa di Lauren, di nessuno.

Temevo me stessa perché avevo sentimenti per un paziente ed era sbagliato, ma nonostante questo non riuscivo ad allontanarmi da lei. Io avevo bisogno dei suoi occhi e forse fin dall'inizio era stata una cosa reciproca: ci cercavamo inconsapevolmente e sempre volevamo l'una l'attenzione dell'altra.

Avevo rischiato molto per quella donna, ma era stata una mia scelta, non mi aveva mai obbligata a fare niente contro la mia volontà e si era presa cura di me con così tanta attenzione e affetto che facevo fatica a crederci.
Qualcosa mi gridava, dal profondo, di continuare a resistere per distruggere tutti i muri della corvina e cercare la sua vera identità: poteva nascondersi dietro a milioni di maschere ma io avrei sempre capito quale era la vera lei... e non era la criminale che tutti credevano di conoscere.

Dinah non poteva capire tutta la storia e non era colpa sua se si arrabbiava a vedere la sua migliore amica stesa in un letto ricoperto di lividi e graffi... era colpa mia.

-Lauren non è così che la penso, credimi...-

"..." Teneva lo sguardo basso e temetti volesse andarsene per un momento, ma rimaneva lì in piedi, ferma, dimostrando quanto fosse disponibile anche ad ascoltarmi dopo quello che aveva sentito.

-Dinah ti prego siediti.-

La pregai e quest'ultima mi guardò indecisa ma poco dopo seguì le mie istruzioni ponendosi al mio fianco, seduta sul lettino.
Ally sembrava dispiaciuta che dovessi affrontare un'altra discussione dopo tutti gli eventi stancanti della serata: mi accarezzò la spalla scendendo per il braccio e prendendo la mia mano tenendola stretta per darmi forza.

-Lau, è vero che provato paura, che ho pianto... ma non per te. Io temevo me stessa perché un sentimento così forte non l'avevo mai provato con nessuno e diciamo che non ero neanche nella situazione adatta per provarlo con te...-

Alzò gli occhi su di me e per poco non mi persi in quei profondi smeraldi che brillavano alla luce della luna.
Era stanca, riuscivo vederglielo in faccia e non volevo affaticarla ancora di più.

-Se sono ferita è perché ho scelto di combattere.- mi rivolsi alla mia amica che prima aveva tentato di proteggermi con tanto coraggio e ammiravo la sua forza: ero così felice di averla al mio fianco.

-...Lauren non mi ha costretta a fare niente, anzi ha tentato di fermarmi più volte. Si è presa cura di me continuamente, ha pulito le mie ferite, mi ha confortata la notte quando avevo gli incubi e continua a dimostrarmi anche con piccoli gesti che ci tiene veramente a me.-

"... ma ti ha messo in pericolo più volte." La guardai negli occhi e potevo vedere che erano lucidi e una lacrima stava scendendo ma riuscii a fermarla accarezzandole il viso.

-Non sono io quella che ha scelto sempre di stare al suo fianco?- lo sussurrai con tenerezza, rivolgendo il mio sguardo anche a Lauren che osservava la scena stupita.
Non sapevo cosa stesse pensando in quel momento, ma ero certa che non dovessi abbandonarla... mai.

Damaged LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora