"Piegati leggermente in avanti con le ginocchia. Il gomito del braccio dovrebbe essere completamente disteso e l'altro piegato con un angolo ottuso..." Una volta uscite dal palazzo, Lauren aveva deciso di insegnarmi a usare una pistola per ogni evenienza, si trattava di una lezione semplificata e veloce che ci avrebbe permesso di usare il resto della mattinata per raggiungere il mio appartamento. Mi ritrovavo, quindi, con bottiglie di vetro che facevano da bersaglio a pochi metri di distanza, poste su dei blocchi di cemento che ormai potevano essere considerati solo macerie.
Come in un cliché, lei si trovava dietro di me con le sue braccia che mi avvolgevano mostrandomi i procedimenti in modo ravvicinato. Avrebbe dovuto migliorare le mie prestazioni ma la sua vicinanza mi impediva di concentrarmi e mandava in tilt. Sentivo il suo profumo inebriante e il calore causato dal contatto tra i nostri corpi...
"Camila ci sei?"
-Ehm... Sì?-
"Prova a colpire una di quelle bottiglie: il momento migliore per sparare è subito dopo l'espirazione e poco prima di inspirare." M'indicò quella al centro ed io mi misi nella posizione che Lauren mi aveva mostrato. Premuto il grilletto, rimasi ferma per il prossimo colpo.
"Riprova." L'avevo mancata di poco ma non mi sarei arresa, era solo questione di pratica e, infatti, al terzo colpo la centrai mandandola in pezzi.
"Bene ora colpiscile tutte." Capito il meccanismo fu più facile per me colpirle. Guardai la pistola che avevo in mano e mi chiesi se avessi avuto veramente il coraggio di usarla contro una persona. Anche solo alzare un'arma mi faceva tremare, ma era veramente paura quello che provavo o un altro e oscuro sentimento?
Uccidere un essere umano non era questione di coraggio ma di follia e disperazione.
"Ora se vuoi, possiamo andare."
-Non sei preoccupata che ci possano trovare?-
"Tranquilla non ci troveranno." Non avevo altre domande per lei, mi fidavo del suo giudizio e non avevo bisogno di ricordarmi che, dopo tutto, era più che esperta nell'essere introvabile con la polizia.
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Durante il viaggio in auto mi limitai a guardare fuori dal finestrino, catturata dal paesaggio e dalla curiosità di conoscere dove ci trovavamo perché nel primo viaggio il mio stato d'incoscienza me lo aveva impedito.
"Va tutto bene?" Mi voltai verso di lei appoggiandomi con una spalla al finestrino e soppesai le parole che passarono nella mia mente prima di pronunciarle.
-Sto bene, stare con te mi rende felice. Sono solo un po' preoccupata.- Mi concessi di osservarla attentamente: lei che guidava così sicura e determinata aveva un qualcosa di sexy che aveva catturato i miei occhi.
"Voglio renderti felice Camz, se hai bisogno di qualsiasi cosa ricordati che io ci sono." Approfittò del semaforo cui c'eravamo fermate per girarsi verso di me e regalarmi un sorriso.
-Ho scelto te fin dall'inizio e non me ne pento. Mi stai già rendendo felice standomi accanto. Grazie.- Quando scattò, il verde riportò la sua attenzione sulla strada non prima di lanciarmi un'occhiata maliziosa.
"Oltre a renderti felice con la mia presenza credo ti faccia piacere anche quello che vedi."
-Ah ah spiritosa.- Fece una pausa e poi continuò a parlare.
"Mi rubi la concentrazione..."
-E come?-
"Se ti mordi il labbro e usi uno di quegli sguardi, mi metti in difficoltà."

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Damaged Love
FanfictionL'amore tossico che cambierà la vita della Dott.ssa Camila Cabello ha un nome molto conosciuto. Si ritroverà immersa in un mondo totalmente estraneo, ma è proprio in quel mondo che si perderà per poi ritrovare la strada di casa. E non si sa mai che...