Capitolo 32

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Guardandomi allo specchio del bagno finii di sistemare il collare e una volta sentito il campanello feci un respiro profondo e raggiunsi la porta.

La notte prima Lauren non aveva voluto abbandonarmi: avevo dormito fra le sue braccia che erano il mio scudo, il mio sostegno, e mi facevano sentire protetta, a casa.
La mattina se ne era andata presto ricordandomi di fare più attenzione sia con me stessa che con gli altri.
Aveva anche accennato a qualcosa riguardo la situazione con la sua famiglia e ad un evento importante che si sarebbe tenuto presto.
Non aveva rivelato molto speravo fosse almeno qualcosa di positivo.

Non mi fidavo molto della famiglia Jauregui e credo che questo non sarebbe mai cambiato.

Arrivata all'entrata mi ritrovai a sorridere sinceramente: stavo per rivedere i miei genitori e Sofi, mi erano mancati tantissimo.
Aprii la porta e subito la mia sorellina mi saltò addosso:

-Calma Sofi.-
Risi di gusto mentre l'abbracciavo stretta a me.

"Cami mi sei mancata! Finalmente Mamma e papà mi hanno portato da te. Sai non mi lasciano venire da sola."

-È pericoloso aspetta di crescere un po' prima di farlo.-
Sorrise e poi spostò lo sguardo sul mio collo.

"Cos'è quello?"
Mi staccai da Sofi e guardai imbarazzata i miei genitori che entravano in casa.

-Incidente sul lavoro.-

"Lo sapevo che non doveva fare la psicologa! oh mija!"

-Mamma...-

"Tesoro lasciala spiegare."
Alejandro posò una mano sulla sua spalla per confortarla.

"Alejandro ti rendi conto che nostra figlia ultimamente è sempre ferita?"
Spalancai gli occhi e mi preparai a rispondere ma dietro i miei genitori apparvero le mie amiche.

"Sento tensione nell'aria?"
Dinah sorpassò il gruppo e mi si mise affianco capendo subito la situazione. Era abituata a sostenermi nelle discussioni con i miei genitori.
"Che è successo al collo?"

"Me lo stavo chiedendo anch'io."
Riconobbi subito la sua voce e appena vidi la mia amica Ariana sorrisi e l'abbracciai.
-Mi sei mancata Ari!-

"Anche tu Cami."
Mi strinse fra le sue esili braccia e dopo poco la sentii sussurare nel mio orecchio:
"Stratagemma astuto usare un collare per coprire i succhiotti."

Mi scostai stupita ma un secondo dopo ricordai che quella fatidica notte lei era stata insieme con Dinah e Ally.
"Aww voglio un abbraccio anche io!"
Ally mi si lanciò praticamente addosso ma come sempre in modo delicato.
Era una ragazza affettuosa ma lo mostrava nei suoi modi e non così esplicitamente.
Questo comportamento in lei non l'avevo mai visto: possibile che non me ne fossi accorta?

La guardai bene: indossava una maglia a maniche lunghe scura e un jeans blu. Colori scuri? Non era da Ally.
Percepì i miei occhi su di lei e mi sembrò davvero di vederla diversa con i suoi comportamenti insoliti.

"Che ne dite di sederci e parlare con calma?"
Ringraziai con lo sguardo Ariana che stava già conducendo i miei genitori verso il divano e vidi Dinah chiaccherare con Sofi per la strada. Eravamo rimaste solo io e Ally.

"Camila vorrei parlare con te più tardi, da sole."

-Certo Ally.-
La guardai confusa e preoccupata.
Ally mi sorrise delicatamente e con una mano sulla spalla mi accompagnò in soggiorno.
Cercai di non pensare alla nostra futura conversazione cercando di spiegare ai miei genitori che non mi era capitato nulla di grave.
-...e così che sono caduta sul pavimento bagnato facendomi male.-

Mia madre mi guardò impassibile e mio padre rise di gusto insieme a Dinah e Ariana.

"La solita sbadata."

-Ha ah esatto.-
Guardai mia madre e il mio falso sorriso divenne una smorfia preoccupata. La mia scusa faceva schifo ma si sa che le cose meno elaborate sono anche le più credibili.
Questo almeno credevo valesse per i miei genitori.
Una strana sensazione mi invase guardando Ally che non rideva ma mi osservava come se avesse capito qualcosa. No era impossibile. Probabilmente ero stata influenzata dalle sue parole e vedevo cose che non esistevano.

"Mija dici la verità?"
La guardai dritta negli occhi e con fermezza risposi:

-Sì mamma, credimi.-
Quel credimi sembrava quasi una richiesta d'aiuto. Trasparente quanto invisibile.
In quel momento non ci pensai neanche ma senza volerlo chiedevo di essere capita, volevo essere perdonata per tutti i miei errori, per tutte le bugie...

La giornata proseguì senza ulteriori problemi: parlammo della carriera di Ariana complimentadola di tutti i suoi successi ed ero veramente felice di averla vicina a me per un po'; mi aveva fatto una bella sorpresa.
Mi mancava la sua capacità di portare la serenità nelle conversazioni e il suo modo sincero di mostrare quanto ci teneva a tutti. Ariana era proprio una brava ragazza.
A differenza di me. Una bugiarda e folle criminale.
Dinah ci raccontò uno dei suoi soliti racconti che facevano scoppiare tutti a ridere e vedere tutta quella felicità nella stanza mi fece veramente bene.
Presi fra le mie braccia Sofi e la strinsi a me.
Lei era il mio conforto: la mia dolce sorellina. Non avrei permesso mai a nessuno di farle del male ma soprattutto avrei cercanto di non ferirla in alcun modo. Ma la situazione in generale complicava le cose e il pensiero di abbandonare lei o tutti per qualsiasi motivo che fossero le mie azioni, la mia mente malata o altro mi fece così male.
"Cami ti fa male tanto il collo?"

-No tesoro perchè me lo chiedi?-
Non aveva senso farla preoccupare.

"Stai piangendo..."
Toccai la mia guancia con le dita e la sentii bagnata.
Tutti si fermarono per guardarmi ma cercai subito gli occhi di Ally.
Erano lucidi e per un secondo sembrarono esprimere vero dolore.

-Sono solo felice di avervi qui e che non ci siano più problemi.-
Sofi mi strinse fra le sue piccole braccia e Ariana, che era vicina a me, appoggiò una sua mano sulle mie gambe sorridendomi tristemente.
Da quello che avevo capito Dinah le aveva spiegato tutto quello che mi era successo, quindi per lei non fu difficile capire a cosa mi stavo riferendo.

Dopo quel momento di fragilità cercai di portare di nuovo un atmosfera normale portando qualcosa da bere e da mangiare.
Senza neanche rendercene conto erano arrivate già le 6 ed era il momento per tutti di andare.
"Ciao Kaki!"

-Ciao amore prometto di venire a giocare con te al più presto.-
Mi abbassai al livello di Sofi e le diedi un bacio sulla fronte accarezzandole i capelli.

"Camila passa da casa nostra ogni tanto e fatti sentire più spesso!"

-Sì mamma.-
Sorrisi divertita e abbracciai la mia famiglia.

"Mija meno cadute."

-Certo papà. E tu tranquillizza mamma da parte mia.-

"Affare fatto."
Mi fece l'occhiolino e salutandomi un ultima volta  la mia famiglia si allontanò da casa mia.

Rimasi davanti alla porta sentendomi a disagio: avevo avvertito un cambio di atmosfera.
Che cosa stava per succedere?

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Ciao ♡
Scusate il ritardo! Cercherò di concetrarmi e velocizzare i tempi.😍😘
See ya guys

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