Capitolo 36 - "Filo Rosso" (Pt.2)

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Canzone suggerita: "Eres la Persona Correcta en el Momento Equivocado - Rio Roma"

FLASHBACK

DICIOTTO ANNI PRIMA...

-Però non ha una casa. -Diceva una donna seguendo un uomo che camminava per la cucina di un umile, ma bella casa di New York. -Quello che noi vogliamo è una figlia, Harold.

-Ma io non voglio una bambina che si comporta in quel modo. -Disse l'uomo con rabbia e stress. -Credo che potremmo ridarla indietro. -Guardò sua moglie. -Magari avremo un'altra opportunità dopo con un altro bambino. Ma non voglio quella bambina in casa mia, Andrea.

-Ma se è una dolcezza. -Disse Andrea con dolore. -Non parla tanto e da appena fastidio. Passa il tempo disegnando o colorando sul suo quaderno.

-Non parla. -Disse lui. -E poi mi sembra una bambina molto strana. Non ci vuole nemmeno dire il suo nome.

-Si chiama Lauren. -Rispose sua moglie. -Ha appena quattro anni. Magari se la teniamo più tempo si abituerà a noi e ci parlerà. All'orfanotrofio ci hanno detto che dobbiamo cercare di farla abituare al nostro spazio e così iniziare l'adozione.

-Non voglio quella bambina, Andrea. -Disse tagliando corto, sedendosi sul tavolo della cucina mentre guardava sua moglie in piedi davanti a lui. -Proviamo con un bambino. So che con un bambino possiamo avere più fortuna. Le donne sono complicate e quella bambina ha dei problemi. Non è normale e non voglio che dopo dobbiamo occuparci di più cose.

-Ma è solo una bambina. -Disse Andrea insistendo e avvicinandosi a suo marito. -È così dolce e quando ti guarda negli occhi è come se potessi vederle l'anima. Ha gli occhi più belli che abbia mai visto in vita mia. Non possiamo farle questo. È piccolissima.

-Probabilmente ci dimenticherà tra qualche mese. -Disse lui rapidamente. -E poi non ci parla da quando è entrata dalla porta. Mangia appena e vive seduta in un angolo col suo quaderno che ha visto giorni migliori, dei colori vecchi e consumati e quella bambola rotta. Non ha toccato i giochi che le hai comprato, e questo a me non sembra normale. Io voglio un bambino normale in casa mia. Quindi andiamo a parlare con l'orfanotrofio e diciamogli che non ha funzionato. Ci crederanno perché probabilmente tutti quelli che l'hanno adottata si saranno lamentati di lei.

-Non mi sembra giusto. -Disse Andrea con tristezza. -Non fa niente di male a nessuno e stava per farmi vedere uno dei suoi disegni.

-Fino a quando non ti ha ringhiato come un cane abbracciando il quaderno sporco che ha. -Lui tornò a negare con la testa. -Non funzionerà, Andrea. Domani parla con l'orfanotrofio e digli che non ha funzionato.

L'uomo si alzò e uscì dalla cucina mentre Andrea restava seduta sulla sedia con la testa tra le mani. E in lontananza una bambina che abbracciava forte la sua bambola vedeva la scena con le lacrime agli occhi. Le quali pulì bruscamente e tornò nella sua stanza. Doveva preparare la sua piccola valigia, un'altra volta.

FINE FLASHBACK

-Signorina Jauregui. -Disse una donna entrando nella tenda ufficio mentre Lauren si alzava dal sofà dove si trovava sonnecchiando tra vari ricordi.

-Merda! -Disse toccandosi la testa e sentendo la fitta, più debole delle precedenti ma continuava ad essere molto forte.

-Mi dispiace tanto. -Cominciò a scusarsi e gli occhi di Lauren si soffermarono su Emma Neise. -Normani mi ha detto che potevo passare tranquillamente perché mi stava aspettando. Mi dispiace per averla interrotta.

-Ho detto io di lasciarla passare. -Disse Lauren piano alzandosi in piedi e avvicinandosi ad Emma. -Volevo ringraziarla per quello che ha fatto oggi al parco. Le sue intenzioni erano buone. Le sarei grata se per favore non facesse nessun commento con nessuno. Non mi piace che i miei problemi e la mia vita privata vadano di bocca in bocca.

Filo del Destino ||TRADUZIONE ITALIANA|| CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora