Canzone suggerita: "This Is The Life - Amy Macdonald"
"Al mondo ci sono diverse persone che appariranno nella tua vita, e in modo diretto o indiretto la cambieranno, e tutto ciò succederà quando meno te lo aspetti." -La vostra scrittrice
MANHATTAN, NEW YORK
DICIASSETTE FEBBRAIO (8:30 p.m)
C'era una donna comodamente seduta su una delle sedie della reception di una delle imprese più grandi degli Stati Uniti oltre alla sua. Le sue mani si strinsero forte pensando all'uomo che presto sarebbe entrato da quella porta. Il presidente di quell'impresa, che ventidue anni prima l'aveva lasciata sola, incinta e abbandonata. Un uomo che adesso aveva tanto potere e soldi. Molto diverso dall'autista che era stato per lei, e il quale suo padre aveva corrotto per farlo sparire dalla sua vita. Era stata così innamorata di lui che era stata disposta a sfidare suo padre per stare con lui. Ma sembrava che niente di tutto ciò fosse stato importante per lui, solo i soldi. Il che gli dispiaceva per la sua povera moglie che sicuramente non significava niente per lui oltre a uno stipendio mensile. Perché era a conoscienza della quantità di avventure che aveva fuori dal suo matrimonio. Alle quali comprava comode penthouse in alcuni dei suoi edifici. Era così cinico quell'animale.
Un sorriso pieno d'ironia si formò sul suo volto mentre il suo sguardo si induriva ricordando il passato. Un passato che non era stato facile per Megan Duncan, una delle impresarie immobiliari più famose al mondo. E lui era semplicemente stato un autista in una delle sue mansioni. Un pover uomo che era andato avanti grazie ai soldi che aveva sua moglie.
Sentì la porta aprirsi dietro di lei e si girò quando un uomo entrò nella sala. I suoi occhi si diressero a quei capelli castani rossicci così familiari che aveva adorato in un momento della sua vita, e a quegli occhi che aveva amato per tanto tempo e che aveva imparato a odiare.
-Cosa ci fai qui?! -Furono le parole dure con le quali la ricevette.
-Voglio parlarti. -Disse lei alla fine guardandolo negli occhi. -Hai tempo per parlare, Jay? -Lui strinse la mandibola furioso col suo costosissimo completo Boss, niente male in confronto all'uniforme che usava quando era un ragazzo di vent'anni che lavorava a casa sua.
-Non chiamarmi in quel modo. -Disse lui freddo. -Voglio che te ne vai dal mio ufficio, Megan. Io e te non abbiamo niente di cui parlare. Non abbiamo mai avuto niente di cui parlare e non avrei mai pensato che avessi il coraggio di mettere piede nella mia impresa.
-Certo che abbiamo qualcosa di cui parlare. -Disse freddamente. -Sto cercando mia figlia. E credo che tu sappia dov'è.
-Pensavo che quello fosse compito del tuo attuale marito. -Sorrise lui con ironia. -Dovrei già dire ex marito? -Megan lo guardò con odio. -Per caso tua figlia non sta felicemente studiando a Londra?
-Non parlo di Sabrina. -Disse freddamente. -Sono andata all'orfanotrofio qualche giorno fa, quell'orfanotrofio dove mio padre mi ha obbligata a lasciare mia figlia, e mi hanno detto che non possono darmi informazioni senza dei documenti. -Le gridò lei. -Documenti che non esistono più, perché tu e mio padre vi siete occupati di far sparire qualsiasi traccia della nascita della mia bambina in ospedale, ho provato a cercarli.
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Filo del Destino ||TRADUZIONE ITALIANA|| Camren
FanfictionLa leggenda narra che esiste un filo rosso invisibile che lega coloro che, sono destinati ad incontrarsi nonostante il tempo, il luogo, nonostante le circostanze. Il filo può tendersi o imbrogliarsi, ma non potrà mai rompersi. E VOI CREDETE NEL...