Deja vu/Izi

Cap.12

Un tunnel buio mi circondava mentre correvo. Dopo un po', scorsi una luce. C'era Diego. Gli corsi incontro e mi strinse fortissimo. Qualcuno mi toccò la spalla: Matteo. Mi strinse a se, mentre Diego si dissolveva nel buio. Nel frattempo, c'era un sussurro nel tunnel: "scegli".
La sveglia suonava incessantemente, mentre mi sollevavo dal letto con le coperte aggrovigliate ai piedi. Sentivo la gola secchissima. Mi alzai diretta alla cucina dove qualcuno di spalle era alle prese con i fornelli mentre canticchiava. Matteo.
《C-che ci fai qui?》mormorai. Si girò e sorrise, per poi mollare ciò che stava facendo ed avvicinarsi, abbracciandomi. Ricambiai poco convinta. 《Sono qui per Diego e poi Marta aveva da lavorare, quindi mi ero un po' rotto di stare fisso dietro lei, così son tornato qua. Anche perché c'eri tu》ssussurrò, ammiccando. Sbuffai, prima di tornare su a svegliare gli altri mentre Matteo finiva la colazione. Dopo questa, ci preparammo per andare da Diego.
Diego era ancora lì, fermo, attaccato a quella stupida macchina piena di fili che faceva solo "bip bip". Mi avvicinai, come tutte le volte, prendendogli la mano. Sospirai, per poi iniziare a parlare. 《Domani torno al riformatorio e non ti vedrò per un po'. Spero ti rimetterai Diego. Anche se odi tutto e tutti. Anche se non vuoi rinascere o provarci. Anche se il diabete ti assale. Provaci un'altra volta. Stai qui con me ancora un po', ancora un istante, ancora un secondo, solo per farti capire quanto tu sia importante. Stai qui con me ancora un altro attimo, un altro giorno, un'altra ora per dirti ciò che non sai e per mostrarti ciò che non hai mai visto. Stai qui con me ancora una settimana, il tempo per portarti in vacanza e via da qui. Stai con me per un'altra vita》
Gli baciai una guancia, per poi uscire con le lacrime che scorrevano rapide.