La scuola di Cinisello era abbastanza bella: mi ero fatta nuovi amici e stavo imparando a conciliare il rap con lo studio, anche "grazie" alla sua severa educazione (come si ostina a chiamarla lui). Ogni giorno, torno a casa subito dopo scuola, alla tre si iniziano i compiti e dopo le sette posso uscire in quartiere. Se infrango una di queste regole? Botte.
Ho fatto amicizia con Gionata, l'amico di Diego, e qualche volta lo aiuto a fare affari insieme a Paolo, un altro suo amico.
Di Diego, non ho più notizie da quando mi hanno portata via da Calvairate, però Gio mi ha detto che sta ancora da mio fratello.
《Oh El, domani vai da Mirko?》mi chiese Paolo mentre chiudeva la sigaretta. Scossi la testa sconsolata. Era da un po' che non lo vedevo, ma la prima volta che ero riuscita a tornare a Calvairate, mi avevano subito beccata e mi ero presa un sacco di botte.
《Senti, ti ci porta Gio. Io venerdì, sabato e domenica sai che registro. Lui non ha un cazzo da fare. Ti accompagna in moto ed il gioco è fatto》mi guardò malizioso e con un'aria di sfida. Accettai, poi tornai a casa. Il giorno dopo Gionata sarebbe venuto alle 5.30 per accompagnarmi da mio fratello ed al ritorno sarebbe tornato alla stessa ora.
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Scesi dalla moto togliendomi il casco e dandolo a Gionata, per poi afferrare il borsone e stampargli un bacio sulla guancia, prima di precipitarmi al portone di ingresso ed aprirlo velocemente. Salii le scale due a due, rischiando di cadere più volte e di procurarmi altri lividi. Arrivata davanti all'appartamento, aprii la porta lentamente.
La casa era abbastanza in ordine.
Su uno dei tre divani, erano sdraiati Matteo e Marta. La visione mi provocò una fitta al cuore. Andai verso le camere da letto. Mario si era addormentato nel suo letto, con i vestiti stropicciati ed il gatto poggiato nel petto.
La stanza degli ospiti era vuota, anche se riconobbi alcuni vestiti di Diego sparpagliati nella sedia. Sorrisi, per poi dirigermi verso camera di mio fratello. Aprii lentamente anch'essa.
Mirko dormiva a pancia in giù, il cuscino stretto nelle sue braccia e vari vestiti e sigarette spente sparse nel pavimento.
In camera mia, invece, dormiva Diego, nella scrivania, con un foglio sotto la testa e una penna nera biro nella mano sinistra. Mollai il borsone, prima di tirare fuori lo stretto necessario ed andare a fare una doccia.
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Mentre stavo facendo zapping, verso ormai le 11, sentii delle urla. 《Oh Mario ma che cazzo di scherzi sono? ti diverte ancora mettermi cose da donna nel letto? Oh basta sei un bambino!》urlò Diego. La risposta del liscio non tardò ad arrivare 《Oh fre non ti ho toccato un cazzo. Lasciami in pace e stai attento a non svegliare Mirko porca troia》
Diego sbuffò, prima di andare in cucina e maneggiare il diabete, per poi mangiare. Finito, pulì tutto e si sedette nell'altro divano, accendendosi una sigaretta.
Mi guardò sorpreso, per poi alzarsi e abbracciarmi. 《Piccola sei tornata》mi sorrise, accarezzandomi i capelli, con aria dolce e nostalgica. Lo riattirai tra le mie braccia, mentre ispiravo il suo profumo e sentivo il suo cuore battere.
《Stasera ti porto in un posto》Mi sorrise, sparendo in cucina per preparare il pranzo.
Anche Mario, appena mi vide mi coccolò per poi dirmi 《El quando si sveglia facciamo il video, voglio vedere la sua faccia》
Poco dopo, sentimmo casino e capimmo che era arrivato il momento di metterci in posizione: Mario leggermente dietro di me ed io davanti al corridoio. Appena, infatti, mi vide, sorrise e cominciò a piangere per poi abbracciarmi.《La mia sorellina oh mio Dio, sei tornata sei tornata oh Dio》lo stringevo a me come se potesse scapparmi via da un secondo all'altro. Appena ci staccammo, Diego ci chiamò per il pranzo e tutto sembrò riacquistare equilibrio.
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Deja vu/Izi
FanfictionSe si tiene davvero a qualcosa, l'ultimo tentativo è sempre il penultimo.