Cap.19

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《Sei pazzo Diego! Sei uscito adesso dall'ospedale e vuoi andare al mare? No, non se ne parla, si torna a casa》disse Mario deciso.
《Son stato un mese sdraiato su un letto di ospedale, ho promesso ad Eleonora di portarla, quindi andiamo oggi》disse Diego ancora più deciso.
Mario sbuffò, prima di mormorare un "metti in moto e andiamo, va" molto scocciato a mio fratello. Diego sorrise come un bambino, entrando in macchina tutto pimpante, seguito a ruota da me e Matteo. Gionata e Paolo sarebbero arrivati più tardi con la loro macchina. Trascorremmo il viaggio parlando, ridendo e scherzando. Arrivati a destinazione, Mirko, Mario e Matteo si precipitarono correndo in spiaggia, mentre io aspettai Diego che non poteva fare sforzi. Il tragitto fino alla spiaggia, fu silenzioso. 《Vai con loro, me la cavo》disse, con un'espressione seria sul viso. Lo afferrai per un braccio. 《Diego anche io son lenta a cambiarmi, ti faccio compagnia》sorrisi. Lui annuì poco convinto, mentre ci dirigevamo vicino al mucchietto di vestiti lasciato dai ragazzi, che urlavano e ridevano in acqua. Feci qualche foto con il telefono, poi aiutai Diego a piantare l'ombrellone e a controllare il diabete. Fatto tutto, raggiungemmo gli altri in acqua. Era abbastanza fredda, ma mi tuffai subito in modo da non congelarmi. Passammo quasi tutta la mattinata in acqua, poi uscimmo e ci asciugammo per poi mangiare. Dopo pranzo, ci raggiunsero Gionata e Paolo che lavorarono con Mirko e Matteo, mentre Diego si controllò di nuovo il diabete e poi si appollaiò sotto l'ombrellone. 《Vieni?》chiese, indicandomi lo spazio vuoto nel suo asciugamano. Mi coricai accanto a lui, che mise un braccio attorno ai miei fianchi e mi attirò a se, facendomi appoggiare la testa sul suo petto. Cullata dalla sua sua voce e dalle sue carezze, mi addormentai.
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《Oh fra', falli una foto, sono tenerissimi》sussurrò Mario.
《Diego sembra preso. Mì cosa ne pensi?》mormorò Matteo.
《Se la fa soffrire, lo uccido》sussurrò Mirko. Mugulai e aprii gli occhi. I tre ragazzi mi sorrisero. Mi staccai lentamente da Diego, che dormiva ancora, e raggiunsi Gionata e Paolo in acqua. 《La bella addormentata ci degna della sua presenza》esclamò Paolo, prendendomi in braccio e lanciandomi in acqua. Risalii in superfcie ridendo. Ci schizzammo e poi dopo un po' calò il silenzio.
《Tu ci credi in noi?》chiese Gionata mentre era sdraiato sull'acqua, facendo il morto. Annuii sincera.
《Quando prenderemo tutto, sarà anche per te. Ci dai forza e non ti saremo mai grati abbastanza》disse Paolo sincero, abbracciandomi. Ricambiai la stretta sorridendo. Qualche minuto dopo, uscimmo e svegliammo Diego.
《Voglio il gelato》mormorò, prendendo la macchinetta per controllare la glicemia e rimettendo il microinfusore*. Riordinammo tutto, io, Diego, Gionata e Matteo andammo al bar, mentre Mario, Mirko e Paolo si recarono alle macchine per sistemare i "bagagli". Mangiammo velocemente al bar, poi salutammo Gionata e Paolo e salimmo in macchina. Durante il viaggio, Diego si appoggiò sulla mia spalla, chiudendo gli occhi, mentre gli ultimi raggi del sole gli accarezzavano il viso. Lì, capii di provare qualcosa di davvero forte per lui. E che era troppo prezioso per lasciarlo andare.
*Il microinfusore è quella specie di macchinetta che Diego ha praticamente sempre e serve per iniettare l'insulina tutto il giorno.

Deja vu/IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora