《Come sei stata?》chiese Giulio, tenendomi stretta a se, mentre lanciava qualche occhiata a Sara che stava giocando con il distributore automatico di merendine e bibite.
《Bene bene》dissi, sorridendo. Mi accarezzò i capelli, tenendomi ancora attaccata a lui e dandomi qualche bacio sulla testa. Sospirava e tirava su con il naso, segno che stava per piangere. Mi staccai prendogli il viso tra le mani e dandogli un bacio sulla fronte.
《Giù ci rivedremo, ci sentiremo, e poi potresti salire a Milano, sia a me che agli altri farebbe piacere averti, magari che so un weekend o durante le vacanze》proposi. Lui annuì, poi una voce metallica avvisò dell'arrivo del treno.
《Allora torni a Milano?》chiese Sara raggiungendoci e prendendo per mano Giulio. Io annuii triste.
La bambina mi guardò confusa, poi mi abbracciò.
《Prenditi cura di lui》sussurrai, mentre accarezzavo i capelli della mia sorellastra. Lei annuì, tornando da Giulio. Mi riavvicinai al mio fratellastro.
《Piccoletta mi mancherai》mormorò, scoppiando a piangere.
《Hey ci sarò sempre, lo sai, sh andrà tutto bene》mormorai, accarezzandogli i capelli e cullandolo.
《Ultima chiamata per il treno Genova-Milano al binario 3》
Li salutai un'ultima volta, prima di salire sul treno diretto a casa.
*****
Appena scesa dal treno, non vidi nessuno dei ragazzi, così girovagai per la stazione.
《Martorana》sentii. Mi girai e c'era Ghali insieme a Mario, Gionata, Paolo e Mirko. 《Heyyy》urlai, correndo incontro al tunisino e saltandogli addosso. Lui ridacchiò, abbracciandomi. Salutai Gionata e Paolo, mio fratello e per ultimo Mario, che mi stritolò. Salimmo in macchina diretti a Calvairate. Mi raccontarono dei vari tour e poi, in un momento di silenzio, dissero che Diego avrebbe suonato la sera in un locale vicino.
Passammo il pomeriggio a rollare sigarette e qualche canna, ridere, mangiare e scherzare, poi verso le nove ci preparammo. Misi una gonna nera semplice con un maglioncino altrettanto nero con alcuni brillantini. Ai piedi, portavo i miei fidati anfibi neri. Lasciai i capelli sciolti, poi applicai un po' di rossetto nelle labbra, mi spruzzai del profumo e recuperai una borsetta elegante. Finito, andai in salotto ad aspettare i ragazzi.
Il primo pronto fu Paolo, blue jeans strappati, air bianche, camicia a righe e cappotto. Si sedette accanto a me e raccontò del tour con il mio credo ancora ragazzo, delle ultime produzioni e di XDVR, l'ultimo album di Gionata. Poi arrivò Mario, jeans grigi, cintura e maglia rossa con il colletto blu, i capelli ben pettinati, ai piedi le air nere. Si sedette sul bracciolo del divano, sporgendosi verso di me e facendomi quasi perdere l'equilibrio. Continuò a stuzzicarmi finché non arrivò anche Mirko, vestito con una maglia bianca aderente, jeans neri e tn nere. 《Super Mario lascia in pace Daisy》lo ammonì mio fratello, dandogli uno scapellotto sulla nuca. Mario fece finta di spaventarsi, però la smise davvero. L'ultimo era il principino dai capelli rosso ciclo, vestito con una maglia Gucci, pantaloni strappati e vans. Stava smanettando il telefono, mentre scalciava. Ridemmo alla scena, mentre continuava a muoversi.
《Raga mi stanno scomodissime》mormorò sbuffando, per poi tornare in camera e cambiarsele. Tornò in salotto con un sorrisino sulle labbra, poi aprii la porta di casa e lo seguimmo.
Durante il concerto, fummo ospitati dietro le quinte.
《Ciao ragazzi》urlò Diego. Sorrise per poi cominciare a cantare.
《Okay in teoria la serata sta per finire, in pratica no》disse.
《Ci sono delle canzoni inedite di cui vorrei presentarvi alcuni pezzettini, per una persona che mi son lasciato scivolare tra le dita, ancora》continuò.
《Scusa se non riesco mai a cambiare
E non ho soldi per portarti al mare
Scusa, non sono quello che che volevi te
Ma non so lasciarti andare
Scusa, se la mia vita è scritta male
E sbaglio sempre sul finale
Ancora scusa, scusa, scusa
Forse è troppo tardi ma ti chiedo..》
Sospirò, mentre cercava qualcuno tra la folla.
《C-ci sono altri pezzi di questa canzone, ma non sono connessi quindi dovrete aspettare》ridacchiò. Si girò verso le quinte, ma mi nascosi.
Diego sospirò ancora, poi prese il microfono e cantò un altro inedito.
《E non ti sento da giorni
E sono in viaggio da solo
E non pretendo che torni
Ma nemmeno che volo perché
Quando plano dall'alto
Vedo il mondo davvero
Tu vai piano, io parto
Tanto già lo sapevo che
Se qualcuno mi da la forza
Fra' mi rafforzo così, fai te
Nessuno mi da la forza
Ma me la cavo così trà
Vesto le vesti di uomini chic nei sogni
Ma nella realtà vesto jeans
Non scendo con sci ma esco con chi
Dimostra di sapermi capire appieno
Io pensavo a me e a te
Stesi nudi nel letto
Le coperte non le voglio
Perché coprono l'orgoglio
Quindi prendo da te e tu prendi da me
Come fosse il nostro giorno
Come stessimo sparendo in un secondo io e te》
Tutto il pubblicò applaudì, poi il moro salutò e si ritirò.
《Frate' hai spaccato》urlò Mario in camerino, saltandogli addosso. Diego sorrise, controllando il diabete.
《Permesso?》chiesi. Diego mi guardò sorpreso, abbracciandomi per poi baciarmi, mentre Mario faceva versi come "ohw" oppure "aw".

STAI LEGGENDO
Deja vu/Izi
FanfictionSe si tiene davvero a qualcosa, l'ultimo tentativo è sempre il penultimo.