Cap.58

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《Benvenuta nella patria della pizza, piccola!》esclamò Diego, una volta arrivati in piazza del Plebiscito. Era davvero grande, c'erano tanti turisti che passeggiavano, alcune coppie che si tenevano per mano, baciandosi di tanto in tanto, giapponesi con le loro super macchine fotografiche e mendicanti. Il mio ragazzo mi prese per mano e mi trascinò in piccoli vicoli, popolati da piccoli bar e ristoranti da cui provenivano profumi buonissimi. Verso l'una e mezza, pranzammo, per poi prendere la metro ed andare in altri luoghi indicati dal suo amico. Verso le cinque, arrivò un camioncino voi vetri oscurati.
《Ciao Diego, lei è la tua ragazza? Verrà all'evento con noi?》chiese un signore in camicia e cravatta, mentre stringeva la mano al mio ragazzo, che annuì. Salimmo sul camioncino, che ci portò nel retro di una libreria, da dove si sentivano delle urla e dalla musica. Diego sorrise, trascinandomi dentro, dove stavano sistemando un tavolo ed una sedia, una specie di scatola dove mettere i regali e delle bottiglie. Successivamente, si occuparono delle misure di sicurezza all'esterno. Io e Diego facemmo un'ultima passeggiata in centro, poi alle diciotto cominciò l'evento. Vari ragazzi gli battevano il cinque, gli portavano disegni, lettere, scherzavano e poi facevano la tanto voluta foto. Lui rideva e sorrideva a tutti e si faceva incredibilmente tenero quando c'erano dei bambini, certe volte anche lanciandomi delle occhiate. Fece una pausa di dieci minuti dopo un'ora, dove andò al bagno e rimase con me.
《Come chiameresti nostro figlio?》domandò all'improvviso mentre controllava il telefono.
《Se fosse femmina, mi piacerebbe molto Margherita, maschio o Paolo o Gabriele》sussurrai.
Lui sorrise, baciandomi.
《Diego dai》urlò uno dei bodyguard. Il moro sbuffò, dandomi un ultimo bacio a stampo e correndo dai fans.
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《Domani andiamo a vedere Pompei, che dici?》propose, mentre si lanciava sul letto e si coricava sopra di me.
《Diego mi soffochi》mormorai. Si spostò di lato, facendomi finire sopra di lui. Ridacchiò spostandomi una ciocca di capelli dal viso e baciandomi. Mise le mani sui fianchi, atfirandomi ancora più vicino a se.
Sorrise quando ci staccammo, mordendosi il labbro.
《Allora?》chiese. Annuii. Riprendemmo a baciarci, poi la situazione ci sfuggì di mano e facemmo l'amore.
《Hey piccola sveglia》mormorò, accarezzandomi un fianco nudo, provocandomi i brividi. Sorrise, baciandomi la schiena.
《Mhm buongiorno》sussurrai, rigirandomi dall'altro lato del letto.
《Dai El, Pompei ci aspetta》mi scosse.
Mi alzai immediatamente, coprendomi con il lenzuolo e prendendo dalla valigia l'intimo, un paio di leggins, una felpa larga e le scarpe, per poi andare in bagno a lavarmi e cambiarmi. Dopo venti minuti, ero pronta.
《Andiamo?》chiesi, mentre Diego digitava al telefono. Sollevò la testa, annuendo.
Passammo la giornata tra le rovine, per poi cenare in una pizzeria, per poi tornare in hotel a finire di prepare le valigie. Sentivo Diego freddo e distante, ma diedi la colpa alla stanchezza e mi addormentai subito.

Deja vu/IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora