《Martorana, sono le 15, può tornare a casa, anche perchè c'è un ragazzo che la aspetta dalle 14》mi disse il capo. Mollai il registratore e mi tolsi il grembiule, che poggiai sulla sedia, per poi prendere la borsa e correre via. Nel parcheggio, c'erano Diego, vestito completamente di nero, ed affianco a lui, una ragazza bionda, abbastanza alta, che indossava un giubotto in pelle, una maglia bianca e dei semplici leggins. Appena fui davanti a Diego, mi abbracciò e mi baciò a stampo, poi si presentò sua sorella. Durante il viaggio in macchina verso casa, parlai con Margherita, che si rivelò timida ma simpatica.
Durante il pranzo, non facemmo altro che ridere e scherzare tra di noi, poi dopo decidemmo di andare al centro commerciale.
《Allora io e Margherita andiamo in un negozio di vestiti, voi dove volete, a dopo》dissi, prendendo a braccetto la sorella del mio ragazzo e trascinandola in giro. Lei ridacchiò e poi parlammo un po' di ragazzi e di cosa avremmo fatto. Lei voleva andare all'università a Milano, moda, in modo da stare anche vicino a Diego. Svaligiammo un paio di negozi, anche grazie ai piccoli saldi che facevano. Dopo, andammo a mangiare un gelato continuando a spettegolare. Alle 18, mi chiamò Diego: 《Hey, dimmi tutto》chiesi.
《Dove siete? Noi siamo all'ingresso, abbiamo preso le pizze》disse. Presi Margherita per mano e la trascinai verso l'ingresso, poichè era rimasta incantata davanti ad un negozio di vestiti da sera. Raggiunti i ragazzi, tornammo a casa e Margherita si fermò per la notte, dormendo in camera con me. Facemmo after fino alle 3.
*****
《Pupe, sveglia》disse Diego.
Mugugnai contrariata, mentre mi sollevavo e mi sedevo con i piedi fuori dal letto, mentre Margherita prese un cuscino e se lo mise sulle orecchie.
《Dai Marghe, devi tornare a Cogo, mamma mi ha chiamata ed era arrabbiata perché non sapeva che rimanessi qua》continuò Diego, scuotendola. Io, nel frattempo, andai in bagno a prepararmi, ed indossai semplici pantaloni di tuta blu, una maglietta di Mario ed una felpa, ai piedi, indossai le vecchie TN di Mirko.
Dopo di che, scesi le scale due a due, arrivando in salotto. Dalla cucina sentii Mirko e Matteo che discutevano.
《Fra', sono stato un deficiente a lasciarla per Marta...》mormorò Matteo.
《Ora è tardi Matte', sta con Diego e sembra molto presa. Non farla soffrire okay? Hai avuto il tuo tempo, scusa bro'》rispose mio fratello, dispiaciuto.
Matteo sbuffò, poi tornarono a parlare di musica.
Mi sedetti sul divano, facendo il punto della situazione mentre le parole di Matteo si ripetevano ossessivamente nella mia testa.
《Piccola vieni a Cogo a riaccompagnare Margherita? Poi andiamo a fare una passeggiata in spiaggia se ti va》chiese Diego, mentre teneva con una mano una sigaretta e l'altro braccio era intorno alle spalle della sorella. Annuii, salutando Matteo e Mirko e prendendo il telefono.
I due fratelli mi raccontarono della loro infanzia, mentre io guardavo Diego mentre rideva o si perdeva a ricordare. Era davvero troppo bello.
Arrivati a Cogo, Margherita ci salutò triste, ci scambiammo i numeri e dopo, Diego mi portò in spiaggia.
《Piccola ti vedo pensierosa, va tutto bene?》disse, rompendo il ghiaccio e fermandosi, prendendo il mio viso tra le sue mani e guardandomi negli occhi. Annuii, ma non lo convinsi.
《Sai che puoi dirmi tutto vero?》chiese, accarezzandomi una guancia. Abbassai lo sguardo, sospirai e gli presi la mano, ricominciando a camminare lungo la spiaggia. Lui mi guardava assorto, paziente, con un sorriso sbilenco sulle labbra.
《Ho sentito Matteo e Mirko parlare di me, stamattina. Matteo si è pentito di avermi lasciata andare》dissi.
Il volto di Diego si incupì, come se si fosse posata sopra la sua testa una nuvola grigia carica di pioggia e temporale. Mi lasciò la mano, rifermandosi.
《Quindi? Tornerai con lui?》chiese triste, mentre disegnava cerchi sulla sabbia con la scarpa, con lo sguardo basso, un'espressione preoccupata sul suo viso. Mi voltai verso il mare, poi riportai la mia attenzione alla situazione.
《Assolutamente no. Sei tu la mia felicità, sei tu che mi hai ridato la forza, sei tu che mi hai insegnato a cambiare, a rendere magico anche qualcosa di orribile. Sei tu che solamente sorridendo riesci ad uccidere quello che dentro mi sta uccidendo*》dissi. Diego mi attirò tra le sue braccia, stringendomi forte. Sentivo il suo cuore battere velocemente ed il respiro affannoso.
Mi staccai, prendendo il suo viso tra le sue mani e baciandolo. Lui sorrise, per poi darmi un bacio sulla punta del naso. Riprendemmo a camminare in silenzio, con le mani intrecciate, i sorrisi stampati sui nostri volti e l'amore che ci teneva uniti.
*le frasi in corsivo sono prese dalla canzone "L'ottava meraviglia del mondo" di Mostro.
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Deja vu/Izi
FanfictionSe si tiene davvero a qualcosa, l'ultimo tentativo è sempre il penultimo.