Cap.41

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《Pronta chica?》chiese Mario, mentre scendevamo dal pandino. Annuii poco convinta.
《Che succede?》chiese di nuovo.
《Ho paura di non farcela..》mormorai, stringendomi nella mia felpa.
《Ragazzi iniziate ad entrare, rimaniamo qua un altro po' e rappiamo, vi raggiungiamo dopo》disse Diego, facendo un occhiolino a Mirko e Mario, per poi mettermi un braccio intorno alla vita.
Quando gli altri entrarono nel locale, Diego si mise difronte a me e iniziò a fare freestyle, dicendo cose banali ed anche un po' a caso. Io ridacchiai, poi però iniziai a caricarmi e gasarmi ed a rispondere. Lui mi guardò compiaciuto, per poi baciarmi e prendermi per mano.
Entrando nel locale, un odore di alcol mischiato ad erba mi investì, mentre Diego mi stringeva ancora più forte la mano e ci facevamo largo tra la folla.
Arrivati nel camerino, tirammo un sospiro di sollievo. C'erano già Mario e Mirko che si stavano fumando una sigaretta, mentre Paolo era appena arrivato e stava sul divano a smanettare il cellulare.
《Pronto Charlie?》chiesi. Lui sollevò la testa, per poi sorridermi ed alzarsi. Mi abbracciò, per poi annuire.
《Bene signori e signore, il Black Moon è lieto di presentare un altro contest di freestyle. Accogliamo El e Charlie Charles!》urlò una voce. Ci recammo sul palco, mentre la folla urlava e fischiava. I ragazzi rimasero dietro le quinte, sostenendoci.
《Dall'altro lato, per cercare una rivicinta, Jante!》La folla applaudì e sul palco apparve Jacopo, una felpa nera e dei jeans strappati, ai piedi delle superstar. Mi sorrise a mo' di saluto ed io ricambiai.
Cominciai io, poi dopo rispose lui. Al terzo round, ci sparammo di tutto, ma nonostante ce la misi tutta, vinse lui. A fine serata, andai a congratularmi con lui, poi raggiunsi i ragazzi, che mi fecero i complimenti. Diego mi diede un leggero bacio a stampo, poi ci recammo nel locale per passare il tempo. Io stetti tutta la sera seduta sul divano, accanto Mirko che quella sera era un po' giù.
《Mì tutto bene?》chiesi, parlandogli all'orecchio, dato che se avessi parlato normalmente non si sarebbe sentito nulla. Lui fece un sorriso forzato, per poi annuire. Lo presi per il polso, per poi trascinarlo fuori. Lì, si accese una sigaretta e poi guardò il vuoto.
《Che succede?》richiesi, stringendomi a lui e lasciandogli un bacio sulla guancia.
《Forse vai in affidamento》disse freddo. Il mondo mi crollò addosso.
《Cosa? Perchè?》domandai, mentre i miei occhi si facevano lucidi.
《Il mio lavoro non è sufficiente per mantenere tutti e due》disse, aspirando per poi buttare fuori il fumo.
Scossi ripetutamente la testa, mentre cercavo delle soluzioni.
《Ma io lavoro, e poi ci sono pure gli altri ragazzi e...》tentai. Mirko rise amaramente e scosse la testa.
《Per legge, non puoi lavorare, è sfruttamento di minore, da quanto ho capito. Gli altri non vivono con noi, e Gionata e Paolo arrotondano con lo spaccio, così come Diego e Mario. Piccoletta mi dispiace...》mormorò distrutto, finendo la sigaretta e buttandola per terra, per poi schiacciarla.
《Quando, quando l'hai saputo?》chiesi afflitta.
《Due settimane fa》sussurrò. Sgranai gli occhi.
《E me lo dici adesso?》quasi urlai.
Lui scosse la testa con gli occhi lucidi, per poi avvicinarsi ed abbracciarmi.
《Scusa piccola scusa》sussurrò, piangendo. 《Sh Mì, ne usciremo, andrà bene, ora torniamo dentro》dissi, asciugandogli le lacrime e lasciandogli un bacio sulla fronte. Lui annuì, per poi prendermi per mano.
Mario stava parlando con una biondina, Paolo e Diego erano seduti al bancone e ridevano. Li raggiungemmo, un po' sorridendo forzatamente e parlammo fino alle tre, poi recuperammo Mario e tornammo a casa.
Appena entrai in camera, mi lanciai sul letto, per poi cambiarmi e coricarmi. Fissai il soffitto, poi Diego poco dopo mi raggiunse e mi strinse a se.
《Che hai?》chiese, guardandomi negli occhi. Spostai il mio sguardo sulle mie scarpe poggiate ai piedi del letto e sollevai le spalle.
《Guardami almeno. Ho sbagliato qualcosa?》disse infastidito. Lo guardai, lasciando che il mio sguardo vagasse per tutto il suo volto. I suoi dettagli, che mi avevano fatta innamorare, le sue labbra, i suoi occhi. Gli accarezzai delicatamente una guancia, ancora persa nel vuoto.
《Piccola parlami》disse quasi in tono supplicchevole.
《Vado in affidamento》dissi. La sua espressione cambiò, diventò triste tutto in una volta e deglutì.
《Quando?》chiese sussurrando.
Sollevai le spalle.
《Non ti lascio》disse, dopo pochi minuti di silenzio. Annuii, per poi stringermi a lui.
《Siamo fortissimi piccola, superemo pure questa, buonanotte》promise, prima di baciarmi la fronte ed addormentarsi.
Ieri Tedua era nella mia città e l'ho beccato per strada con Chris e Falco. La foto con Falco non sono riuscita a farla, ma con Mario e Chris sì, e quest'ultimo è stato super dolce e carino, non che Mario sia stato sgarbato, ma era serio, sicuramente era stanco. La cosa mi ha resa un sacco felice e nulla..♡
Come state voi?

Deja vu/IziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora