Pizzeria

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La pizzeria era piena di gente e in sottofondo la radio trasmetteva i pezzi più in voga del momento. Quando Alessia entrò vide la lunga tavolata in fondo alla sala e, seguendo gli altri, si chiese se avesse fatto bene ad accettare di cenare con loro. Sentiva che si stava facendo coinvolgere troppo e troppo in fretta in quella situazione e questo non era da lei. La sua anima solitaria la stava mettendo in guardia. D'altronde la vittoria di quella sera era importante e le faceva piacere poterla festeggiare con Betty, Juan e gli altri. Si sedette accanto a loro. Alla sua sinistra, a capotavola, aveva Goran; di fronte, Nikola e Alex. Scoprì ben presto che ordinare la pizza non sarebbe stato facile, data l'impressionante lunghezza del menu: ingredienti più o meno conosciuti e abbinamenti bizzarri componevano un elenco di oltre cinquanta pizze diverse. Alla fine Alessia decise di ordinare una classica Margherita. Anche le altre ragazze non osarono troppo; invece i ragazzi ordinarono pizze dai nomi sconosciuti e, soprattutto, molto molto condite. Quando i camerieri portarono i piatti, Alessia e Betty non poterono fare a meno di lanciare occhiate scettiche e perplesse alle pizze intorno a loro. Per tutta risposta i ragazzi le divorarono con uno sguardo divertito.

La musica in sottofondo accompagnava le chiacchiere e le risate. L'atmosfera era rilassata e Alessia si divertì, familiarizzando anche con chi non aveva conosciuto bene. Tuttavia continuava a pensare alla sua partita. Approfittando della presenza di Juan, Alessia ringraziò lui e i due serbi.

<<Vorrei ringraziarvi per l'altra sera. Per il tifo e per i consigli>> disse guardando i tre ragazzi. <<E' stata proprio una sorpresa>>

Juan parlò, ma lei non lo sentì perché stava fissando Nikola, cercando una risposta alla domanda che l'assillava:

//Perché tu e Goran eravate lì?//


Di colpo, Nikola ebbe l'impressione che quello sguardo così intenso da parte di Alessia fosse un tentativo di sapere perché lui si fosse presentato quel martedì sera in quella palestra. A dire il vero, non lo sapeva bene nemmeno lui. Ci si era ritrovato e non si era soffermato a pensare al motivo. Almeno finora. Ricambiò lo sguardo per un attimo, poi tornò a parlare con Alex e Goran come se nulla fosse. Ma ormai la sua mente stava lavorando per trovare una risposta a quella domanda.

 

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