Tensione

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Mancava poco all'inizio del riscaldamento pre-partita. Sia i giocatori serbi che quelli polacchi erano quasi tutti già fuori dagli spogliatoi e stavano attendendo che lo spettacolo delle cheerleaders previsto tra i due match finisse. Infatti l'altro quarto di finale tra Brasile e Slovenia era terminato un quarto d'ora prima con il facile successo dei sudamericani. Alessia si era congratulata con Juan e poi l'aveva lasciato andare a festeggiare con Betty.

Adesso si era avvicinata a Goran e a Vladimir per augurare loro buona fortuna.

<<Dov'è Nik?>> chiese poi, non vedendolo.

<<Sta finendo di prepararsi>> le rispose il maggiore dei fratelli.

<<E sta cercando di concentrarsi. E' più teso del solito>> le confidò Goran.

Questo era strano. Di solito Nikola gestiva la tensione meglio degli altri.

<<Come mai?>> domandò Alessia al suo migliore amico, che però scosse la testa, facendole capire che non aveva idea di quello che stesse passando nella mente del compagno in quei minuti.

La ragazza si allontanò, facendosi strada tra i giocatori delle due squadre, che stavano osservando le cheerleaders in campo. Le sembrò che Boban la seguisse con lo sguardo, ma probabilmente era solo una sua impressione. Perché avrebbe dovuto?

Senza dare nell'occhio, arrivò fino allo spogliatoio riservato alla Nazionale serba, trovando la porta socchiusa. Sbirciò all'interno per assicurarsi che non ci fosse nessuno, a parte Nikola.

Entrò velocemente e chiuse la porta.

Nikola sobbalzò per la sorpresa, voltandosi verso di lei.

Alessia lo fissò per un attimo, cercando di non fare caso al suo petto nudo.

//Perché non si è ancora messo la maglia?//

<<Cosa fai qui?>>

<<Volevo augurarti buona fortuna, ma non ti ho visto fuori con gli altri>>

Nikola la raggiunse vicino alla porta e le prese una mano, portandola poco più in là. Poi l'abbracciò e lei respirò il profumo della sua pelle.

<<Grazie>> mormorò il ragazzo contro il suo orecchio.

<<Sei nervoso?>> non si era ancora staccata da lui, ma sapeva che il tempo a loro disposizione non era molto. Senza contare che qualche compagno sarebbe potuto entrare in qualsiasi momento.

<<Si>>

<<Non ti ho mai visto così prima. Perché oggi?>> scostò la testa per poterlo guardare negli occhi.

<<Immagino perché stiamo arrivando alla fine del torneo. Un errore e ci giochiamo le medaglie>>

Alessia tornò a stringerlo, cingendogli il collo con le braccia.

<<Devi stare tranquillo, andrà bene. Me lo sento>> disse contro il suo collo.

<<Però mi stai rendendo difficile concentrarmi>> scherzò lui con voce roca, stringendole la vita.

Lei si allontanò subito, appoggiandosi al muro.

<<Mi dispiace>> mormorò mordendosi il labbro. Le risultava complicato non fissare il suo corpo mezzo nudo.

<<Non farlo>> le disse lui con decisione.

<<Cosa?>>

Non capiva a cosa si riferisse.

<<Non morderti il labbro>>

Lei incrociò i suoi occhi.

<<E'... provocante. Mi fa venire voglia di baciarti>> si era avvicinato di nuovo e adesso era a pochissimi centimetri da lei.

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