Auguri

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Quando l'asta terminò l'orchestra riprese a suonare. Betty e Juan raggiunsero Alessia, che stava chiacchierando con Nikola.

<<Ti piace?>> le chiese Betty speranzosa.

<<Si Betty. Mi piace>> rispose Alessia per rassicurarla.

L'amica si guardò intorno alla ricerca di qualcuno.

<<E Goran?>>

<<Ha riaccompagnato Michael a casa>>

<<In effetti ha un po' esagerato>> intervenne Juan.

<<Tu hai bisogno di un passaggio a casa?>> si informò Betty.

Alessia guardò Nikola e non fece in tempo a rispondere, perché lui fu più veloce.

<<La riaccompagno io>>

Betty aprì la bocca per dire qualcosa, ma la richiuse subito.

<<Signore e signori, mancano pochi minuti a mezzanotte>> annunciò una voce al microfono.

La band attaccò con una canzone natalizia e, all'improvviso, le luci principali si spensero, mentre vennero accese tante decorazioni luminose di tutti i colori, fino a quel momento sapientemente mimetizzate. L'atmosfera divenne molto suggestiva. Al termine della canzone la voce al microfono riprese a parlare.

<<Buon Natale a tutti!>>

Tutte le persone presenti si scambiarono gli auguri. Alessia riuscì a non farsi assalire da brutti ricordi e, d'un tratto, Nikola si chinò verso di lei. Mentre le posava un bacio delicato sulla guancia, le disse piano:

<<Buon Natale, Alessia>>

Proprio non se lo aspettava! Tuttavia riuscì a guardarlo negli occhi:

<<Buon Natale>> rispose.


Più tardi, quella sera, Nikola l'accompagnò a casa. Mentre erano in auto le chiese:

<<Cosa farai domani?>>

<<Niente di particolare. Sarà una giornata come le altre>>

<<Domani verrà Goran, chiameremo le nostre famiglie e passeremo un po' di tempo insieme>> la guardò per un istante, pensieroso, come se dovesse riflettere su quello che stava per dire. <<Vuoi venire?>> le propose.

Alessia fu sorpresa dall'invito. E poi per quell'anno aveva già festeggiato abbastanza.

<<Veramente non vorrei disturbare, avrete molte cose di cui parlare e parenti e amici da salutare...>>

<<Nessun disturbo. Mi farebbe piacere. E anche a Goran, ne sono sicuro. Sempre meglio di una solitaria giornata casalinga, no?>>

Beh, doveva ammettere che aveva ragione: stare in loro compagnia sarebbe stato decisamente più divertente. E poi se non si trattava di una vera e propria festa...

<<Ok>> si lasciò convincere.

Erano ormai arrivati e, non appena il motore si spense, Nikola scese per aprirle la portiera e accompagnarla fino al suo pianerottolo. Salirono le scale in silenzio, a braccetto, e sembrava che nessuno dei due avesse fretta di porre fine alla serata. Ma quando Alessia ebbe aperto la porta di casa, lui la salutò.

<<A domani allora. Buona notte>>

<<Buona notte>>

Quando il ragazzo si avviò verso le scale, Alessia entrò e si chiuse la porta alle spalle.


Più tardi, nel proprio letto, Nikola faticava a prendere sonno. Ripercorreva con la memoria quella serata e ripensava ad Alessia. Ma soprattutto cercava di analizzare quello che aveva provato: sorpresa, gioia, ammirazione. Ma anche l'invidia per l'intesa che aveva visto tra lei e Goran. Perché gli dava così fastidio?

Quando finalmente si addormentò mancavano poche ore all'alba.


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