Francoforte

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L'aereo era atterrato in orario e lei ora stava raggiungendo il gate da cui sarebbe ripartita insieme a tutta la squadra, destinazione Sydney. L'aeroporto era enorme e Alessia fu felice di avere con sé solo un borsone imbarcato come bagaglio a mano - che conteneva la sua macchina fotografica, il computer e qualche altro oggetto di prima necessità - da portarsi dietro in questi spostamenti. Senza contare l'ulteriore scalo previsto a Singapore. Fortunatamente la sua valigia sarebbe arrivata direttamente in Australia.

Persa in questi pensieri, riuscì a tenere a bada l'emozione che aveva rischiato di travolgerla al pensiero di rivedere Nikola. Ma ora che aveva avvistato il gruppo in lontananza, ben riconoscibile dalle divise blu che tutti - lei compresa - indossavano, le mani iniziarono a sudarle. Mentre si avvicinava fece dei profondi respiri.

//Calmati, Ale! Devi solo presentarti ed essere professionale//

Più facile a dirsi, che a farsi. Soprattutto nel momento in cui i suoi occhi incrociarono un paio di occhi scuri che l'aveva perseguitata nei sogni in tutte quelle ultime settimane. Nikola la fissò in un modo che le fece venire voglia di saltare, urlare, ridere e piangere nello stesso momento. Lei ricambiò lo sguardo con un piccolo sorriso, stando attenta che nessun altro se ne accorgesse.

Era ormai arrivata a pochi metri di distanza dal gruppo quando vide Goran venirle incontro. L'amico le sorrise e l'abbracciò, felice di rivederla. Anche Vladimir si avvicinò per salutarla, poi l'accompagnò dal resto della squadra e la presentò al coach, il quale insistette affinché lei lo chiamasse Boban. Fece piano piano la conoscenza di tutti i giocatori e dei membri dello staff, ma non osò avvicinarsi a Nikola, lanciandogli solo qualche occhiata.

Sentiva i suoi occhi addosso e desiderò solamente poter correre da lui e baciarlo. Ma doveva attenersi al piano. Si rese conto, però, che recitare la parte sarebbe stato più complicato del previsto.


Mancavano pochi minuti all'imbarco e Alessia stava parlando con Vladimir, Goran e Nikola, cercando di apparire, agli occhi di tutti gli altri, una semplice amica dei tre ragazzi. In realtà stava impazzendo: avrebbe dato qualunque cosa per poter toccare Nikola e capì che anche per lui era lo stesso. I suoi occhi non la lasciavano mai, anche quando parlava con gli altri due.

Quando una voce annunciò l'imminente apertura della procedura di imbarco, Alessia fece per prendere il suo borsone e mettersi in coda insieme alle altre persone che stavano iniziando a radunarsi, ma Goran la bloccò.

<<Fossi in te, andrei a darmi una rinfrescata in bagno. E' proprio lì, dietro l'angolo>> le indicò.

Alessia lo guardò con occhi interrogativi.

<<Sarà un lungo volo e si sa che i bagni degli aerei non sono il massimo>> si intromise Vladimir.

Dopo avere guardato anche lui, Alessia accettò il loro consiglio, perplessa.

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