Funerale

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Quando arrivò, trovò Alessia in piedi sul sagrato della chiesa, accanto all'ingresso. Lei aveva tentato di convincerli a non andare, dicendo loro che non ce ne era bisogno, ma nessuno aveva voluto mancare. Scorse subito, infatti, Betty e Juan. Poco distante vide Goran.

La ragazza era seria e compita, stringeva le mani delle persone che le facevano le condoglianze e ringraziava educatamente. Il suo volto non lasciava trasparire nessuna emozione.

Nikola raggiunse gli altri e insieme la salutarono, abbracciandola uno a uno. Si stupì di quanto fosse rigida e di quanto fosse meccanico e studiato quel gesto. Non era una ragazza molto espansiva, ma non si era mai comportata così. Si chiudeva sempre quando si trattava della sua famiglia.

Mentre aspettavano che la bara venisse portata all'interno della chiesa, Nikola si accorse di un uomo di mezza età che la guardava da lontano, senza avvicinarsi.

//Chissà chi è?//

I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Alessia.


<<Non avresti dovuto venire>> disse secca. Stava parlando con un uomo ben vestito, che le stava di fronte in evidente imbarazzo.

<<E' suo padre>> bisbigliò Betty.

<<Volevo assicurarmi che stessi bene>> spiegò l'uomo; era quasi una scusa. <<Se ti servisse qualcosa...>>

<<Abbiamo superato quella fase molto tempo fa>> Alessia tagliò corto.

<<Già. Beh, allora io vado>> l'uomo si allontanò senza voltarsi indietro.


Alessia rilasciò un respiro che non si era accorta di trattenere.


Nikola era dispiaciuto per la ragazza. La madre era appena morta e con suo padre c'erano evidentemente molti problemi. Non capiva come riuscisse a vivere così. Per lui la famiglia era importantissima e, anche se vivevano lontani, lui, suo fratello e i suoi genitori erano molto uniti. Alessia invece era sola.

//No, non è più da sola//


La funzione fu breve e al termine il corteo funebre si spostò lentamente nel vicino cimitero. Alessia si era accorta che i ragazzi si erano seduti dietro di lei per farle sentire la loro presenza e il loro supporto. Gliene era grata, anche se non ne aveva bisogno. Si era presentata al funerale solo perché era l'unica erede di sua madre e aveva dovuto controllare che tutto si svolgesse secondo le sue volontà, che il notaio le aveva detto essere state scritte nel testamento. Dopo il funerale avrebbe dovuto chiudere la successione e poi tutta questa storia sarebbe finalmente finita.

La bara venne sistemata all'interno della tomba di famiglia che sua madre aveva evidentemente fatto erigere a sua insaputa. Non avendo contatti da più di quattro anni era ovvio che non ne sapesse niente.

Le persone presenti le fecero di nuovo le condoglianze, poi si allontanarono.

Erano rimasti solo i suoi amici: Betty l'aveva abbracciata e ora anche Goran e Nikola la stavano confortando.

Stava per dire loro di non averne bisogno, quando una voce alle sue spalle la fece trasalire.

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