"Fase due"

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Nikola si alzò lentamente e le si mise di fronte. Permise a sé stesso di guardarla per alcuni secondi: con il viso arrossato per l'imbarazzo era ancora più bella. Fece poi vagare lo sguardo sulle sue braccia, sulla pancia piatta, sui fianchi.

Si accorse che lei stava trattenendo il respiro, che era nervosa.

Con un dito, risalì delicatamente dal suo polso alla spalla, prima di avvicinarsi per sfiorarle le labbra con le proprie. Le girò intorno, come lei aveva fatto con lui la prima volta a Cuneo, e le posò una mano alla base del collo. Rimase immobile, in attesa di capire se la ragazza lo avrebbe fermato.

Quando vide che poteva continuare, le sciolse la coda, facendo ricadere i bellissimi capelli neri sulle spalle, e iniziò a far scorrere lentamente la mano lungo la sua spina dorsale, sempre più giù. La sentì gemere a quel tocco e fu vicino a mandare tutto all'aria quando la vide buttare la testa indietro, gli occhi chiusi e la bocca leggermente aperta.

Imponendosi di respirare normalmente e di smettere di fissare il suo viso, riportò la sua attenzione sulla schiena di Alessia, continuando a muovere la mano verso il basso, fino ad arrivare alla cicatrice. Percepì la pelle rimarginata sotto le dita e percorse con i polpastrelli tutto il segno, da sinistra a destra e poi al contrario. Ripensare a quanto fosse stato vicino a perderla lo scosse profondamente.

Si riportò quindi davanti a lei, che lo fissava completamente rapita dal suo tocco. Nikola non resistette più e la baciò, con lentezza e desiderio. Lei rispose al bacio, posandogli una mano sul petto. Contemporaneamente il ragazzo fece scivolare una mano sul suo stomaco disegnando dei cerchi leggeri, per poi stringerle entrambi i fianchi.

Fu a quel punto che lei si irrigidì.


Si staccò da lui, facendo un passo indietro e interrompendo il bacio. Lo fissò senza vederlo veramente. Davanti ai suoi occhi e nella sua mente scorrevano le immagini di un altro uomo, di altre mani che la toccavano. Si rese vagamente conto di essere ad un passo dall'iperventilazione, così tentò di tornare in sé.

Piano piano i respiri si regolarizzarono, il cuore rallentò la sua folle corsa e i suoi occhi misero finalmente a fuoco Nikola. Era rimasto immobile e la guardava, con talmente tanto dolore nello sguardo che Alessia sentì affiorare le lacrime. Adesso si era calmata, ma aveva rovinato tutto.

Distolse lo sguardo dal giovane, che non aveva ancora detto una parola; afferrò la sua maglietta e, dopo averla indossata, si voltò per andarsene. Non fece nemmeno un passo che Nikola la trattenne prendendole una mano. Alessia non si voltò e non disse nulla. Si limitò a stringere la mano di lui, che ricambiò la stretta prima di lasciarla andare.

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