Accortosi del momento di malinconia di Alessia, Nikola cercò di distogliere la sua attenzione dai brutti ricordi che, evidentemente, erano tornati a disturbarla.
<<A proposito, è ora di chiamare casa>> così dicendo si alzò e accese il computer, appoggiandolo sul mobile vicino. <<Alessia, ti va di conoscere le nostre famiglie?>>
La ragazza cominciò a balbettare.
<<Oh, no, no. Grazie, ma non disturbatevi. Voi fate pure. Io... sparecchierò!>>
I due amici si guardarono e risero di gusto.
<<Tranquilla, non ti mangeranno, promesso>> la rassicurò Goran.
Ma Alessia non era affatto tranquilla. Non voleva disturbare quei momenti con le loro famiglie. E poi non sarebbe stato strano? Non si sarebbero chiesti che cosa ci facesse lì con loro il giorno di Natale? Senza contare il fatto che non avrebbe capito nulla dei loro discorsi... Mentre lei rimuginava il collegamento tramite webcam fu pronto e Nikola parò per primo con la propria famiglia. Lei e Goran erano seduti uno accanto all'altro, alle spalle di Nikola.
<<Rilassati Ale>> le disse Goran, appoggiandole una mano sulla spalla.
<<Mi sento un'intrusa>> gli confidò lei. <<Questo dovrebbe essere un giorno da passare in famiglia e con gli amici più intimi>>
<<Se è solo per quello, allora sappi che per noi il vero Natale sarà il 7 di gennaio. Oggi non festeggiamo niente>>
Alessia spalancò gli occhi dalla sorpresa e ascoltò con interesse la spiegazione di Goran.
<<La chiesa serbo - ortodossa segue un calendario diverso e festeggia il Natale il 7 di gennaio, dopo un periodo di digiuno in cui, per esempio, non si può mangiare carne>>
<<E allora come mai oggi avete organizzato questo?>>
<<Perché siamo in Italia da quindici anni, ormai, e abbiamo preso l'abitudine di festeggiare anche la festa cattolica, anche se in modo molto semplice e tranquillo>>
Alessia era così interessata a quella conversazione che si era quasi dimenticata della famiglia di Nikola che li osservava via webcam. Ma lui, ad un tratto, la chiamò e le fece cenno di avvicinarsi. La presentò alle facce curiose dall'altra parte dello schermo e lei salutò con la mano, in imbarazzo.
<<Loro sono mio padre, mia madre, mia nonna e i miei zii>>
Alessia sorrise e sperò di potersi allontanare: anche se per loro oggi non era Natale non voleva intromettersi troppo. Chissà da quanto tempo Nikola non vedeva la sua famiglia! Lei non voleva in alcun modo interferire.
Quando riuscì a tornare alla sua sedia si accorse che Goran sorrideva, prendendola in giro con lo sguardo, e, senza farsi notare, gli diede una piccola gomitata nel fianco.
Non appena Nikola terminò fu la volta di Goran; si collegò con la sua famiglia e, dopo un po', presentò anche a loro Alessia. La ragazza replicò il saluto imbarazzato di poco prima, poi tornò a sedersi facendo un profondo respiro.
<<Forse non avrei dovuto coinvolgerti, scusami>> le disse piano Nikola, che era rimasto accanto a lei. <<Non credevo di metterti così in imbarazzo>>
Alessia lo guardò negli occhi e vide che era realmente dispiaciuto e, forse, anche un po' preoccupato. Non voleva sembrare ingrata - dopotutto l'aveva invitata a passare una giornata in compagnia - e soprattutto non voleva vedere quello sguardo nei suoi occhi, così lo tranquillizzò.
<<Non fa niente, davvero. Solo, non me lo aspettavo. E poi non volevo disturbare>>
<<Comunque alla mia famiglia sei piaciuta>> le disse. << Mio zio ha detto che sembri una brava ragazza e mia nonna che sei molto carina>>
<<Beh, sembra un successo su tutti i fronti>> esclamò Alessia sorridendo. <<Anche se potresti dire qualunque cosa al riguardo, tanto non ho capito una sola parola>>
<<Allora devi fidarti di me>> i suoi occhi la inchiodarono e non riuscì a distogliere lo sguardo finché Goran non li raggiunse.
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Broken Soul
RomancePRIMO VOLUME - Una ragazza dal passato difficile, degli incontri che le cambieranno la vita. Sullo sfondo del campionato maschile di pallavolo una storia di amicizia e amore.