Terrazzo

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Betty, Juan e Goran stavano parlando in un angolo con i calici di vino in mano; Nikola era lì con loro, ma non aveva perso di vista Alessia e Marco nemmeno per un secondo. Vedeva come lui tentasse di trattenerla accanto a sé e il disagio della ragazza di fronte a quelle continue attenzioni. Ogni tanto sentiva su di sé lo sguardo di Goran e sapeva che l'amico si era accorto che qualcosa lo infastidiva. Si conoscevano troppo bene e da troppo tempo perché non fosse così. Tuttavia l'amico non disse niente al riguardo. Quando Nikola si accorse che Alessia era uscita sul terrazzo, sperò che Marco la lasciasse finalmente perdere. Ma si sbagliava. Dopo pochi minuti anche lui uscì all'aperto.


Il terrazzo era completamente vuoto: faceva molto freddo e nessuno voleva stare fuori con quella temperatura. Alessia sperava così di scoraggiare Marco dal seguirla. La sua idea sembrò funzionare in un primo momento, ma alla fine la ragazza lo vide mentre la raggiungeva. Sospirò e continuò a guardare  il panorama, illudendosi che il suo disinteresse lo fermasse. Ma ovviamente ciò non accadde. Marco iniziò a parlare di qualcosa, ma lei lo ignorò. Tuttavia non poté ignorarlo quando sentì la sua mano sulla schiena e il suo respiro sul collo. Si irrigidì e si voltò per allontanarlo.

<<Smettila, non sono interessata>> gli disse secca.

<<Perché no? Potrebbe essere divertente>> rispose lui avvicinandosi di nuovo. <<Molte altre ragazze farebbero la fila per stare con me>>

Questa volta le aveva messo entrambe le mani sulla vita e l'aveva bloccata contro la balaustra.

<<Allora vai a cercare qualcun'altra e lasciamo stare>> lo provocò Alessia.

<<Tu sei una sfida. E io amo le sfide>> le disse con tono arrogante prima di provare a baciarla.

Alessia sentì il suo respiro sulla faccia, il suo alito che sapeva di vino le diede il voltastomaco e all'improvviso fu come tornare indietro nel tempo a tanti anni prima. Quando lui la baciò lei girò di scatto la testa per interrompere quel contatto e lo schiaffeggiò.

Marco restò per un attimo spiazzato dalla sua reazione, ma si riprese subito.

<<Posso crearti molti problemi al lavoro. Forse dovresti chiedermi scusa>> la minacciò.

<<Forse dovresti andartene>> gli disse una voce fredda alle loro spalle, prima che Alessia potesse rispondergli.

Si voltarono e videro Nikola a pochi passi di distanza. Lo sguardo di ghiaccio era fisso su Marco, i pugni stretti lungo i fianchi. Marco lo sfidò in silenzio per alcuni secondi poi, forse resosi conto della sua inferiorità fisica, le lanciò un'ultima occhiata piena di rancore e se ne andò, rientrando nell'appartamento.

I due si guardarono in silenzio. Nikola si avvicinò e le chiese se stesse bene.

<<Si>> gli rispose lei. <<Avrei potuto cavarmela da sola>>

<<Lo so>>

<<Grazie, comunque>>

<<Vuoi rientrare?>> le chiese ancora lui.

<<Preferisco rimanere qui ancora un po'. Non voglio correre il rischio di incontrarlo di nuovo. Per questa sera ne ho abbastanza>>

Allora Nikola si tolse la giacca e gliela posò sulle spalle. Alessia avrebbe voluto restituirgliela subito, perché non poteva permettergli di ammalarsi, ma non appena sentì il suo calore e il suo profumo addosso le parole le morirono in gola. Il ragazzo rimase accanto a lei in silenzio finché lei non fu pronta a rientrare.

Gli altri amici tentarono di sapere dove fossero finiti e come mai Marco fosse andato via di corsa e senza salutare. Nikola rimase in silenzio e Alessia diede loro delle risposte molto vaghe. Tuttavia a nessuno era sfuggito il fatto che la ragazza avesse ancora la giacca di Nikola sulle spalle. 

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