Volo

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Pochi minuti dopo uscì dalla toilette e si diresse verso il gate, ma, proprio prima di svoltare l'angolo, si ritrovò davanti Nikola. Lui la prese per un braccio e, senza dire niente, la spinse contro il muro e la baciò. Non ebbe il tempo di registrare coscientemente quello che stava accadendo; aspettava quel bacio da troppo tempo. Quel bacio così caldo e profondo da farle tremare le ginocchia. Si staccarono per respirare e si guardarono.

<<Mi sei mancata>> la sua voce le diede i brividi.

<<Anche tu>>

Qualche passante lanciava loro occhiate perplesse, ma non le importava. Importava solo Nikola.

Lo abbracciò stretto e respirò il suo profumo, godendo della sensazione delle braccia di lui intorno alla sua vita.

Dopo alcuni secondi si sciolsero dall'abbraccio e si guardarono di nuovo.

<<Devo ringraziare Goran e Vladi per questo?>> chiese lei sorridendo.

<<Avevano pianificato tutto senza dirmi nulla>> le confermò lui. <<Adesso però dobbiamo andare, prima che qualcuno si accorga della nostra assenza>>

Alessia annuì; lo baciò ancora, dolcemente, e poi tornò dagli altri.


Il volo per Singapore era pieno, non c'era un sedile libero nemmeno a pagarlo oro. Alessia aveva appena trovato il suo posto. Sarebbe stata seduta vicino al fisioterapista. Poteva andare peggio, poteva trovarsi vicino a qualche turista sudaticcio e rumoroso. Invece avrebbe potuto approfittarne per iniziare ad integrarsi con lo staff.

Stava per mettere via il borsone, quando si sentì chiamare. Cercò di individuare la voce che aveva attirato la sua attenzione e vide, un paio di file più indietro, Vladimir che le faceva cenno di avvicinarsi. Era seduto tra Nikola e Goran. Quando lei si avvicinò, il giovane si alzò.

<<Siediti pure qui. Andrò io vicino ad Andrjia>>

Lei rimase sorpresa da quel gesto.

<<Sei sicuro?>>

Lui le fece l'occhiolino mentre la superava per dirigersi verso quello che era in realtà il suo posto.

Alessia si sedette allora tra Goran e Nikola, allacciando la cintura e attendendo il decollo. Si girò sorridendo verso Nikola e si scambiarono un lungo sguardo complice. Anche se non potevano toccarsi, almeno potevano stare vicini.

<<Non passerete dodici ore a guardarvi e a sospirare, vero?>> si intromise Goran, parlando sottovoce.

Nikola lo fulminò con lo sguardo, mentre Alessia arrossì. Ma si riprese subito.

<<In realtà ho portato una cosa in onore dei vecchi tempi>> disse tirando fuori un mazzo di carte da poker. <<Non vi ho mai concesso la rivincita>>

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