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                              Sarah's pov

Non riuscii a togliermi l'accaduto della sera precedente per tutta la notte. Non avevo chiuso occhio e dalla mia faccia si poteva dedurre. Come ogni mattina mi alzai prima del previsto e mi diressi subito a lavorare. Iniziai a pulire la sala principale e ad apparecchiare. Avrei voluto voluto scrivere qualcosa di cattivo sul piatto di Harry, ma lasciai stare per il mio bene. Eravamo pochi in sala, mi domandavo come facessero ad essere tutti amici, a me sembrava un mucchio di gente falsa. La vera domanda era come mi sarei comportata alla vista di Harry, non sapevo cosa gli avrei dovuto dire o cosa avrei dovuto fare. Probabilmente non avrei nè detto nè fatto nulla.

"Buongiorno!" Sentii la voce squillante e armoniosa di Jade e mi girai verso di lei con il mio miglior sorriso.

"Buong-" stavo per rispondere.

"Ma cosa hai fatto?" Chiese sconvolta guardando la condizione della mia faccia. Penso che una persona a cui avevano dato una padellata in faccia era più decente di me quella mattina.

"Um niente? Sono solo un po' stanca." Mentii. Spostai la mia attenzione sul tavolo dove i piatti da sistemare mi stavano aspettando e mi diressi verso di loro.

"Non ti credo." Disse camminando dietro di me. "Dimmi la verità."

"È la verità, tranquilla." Sorrisi. Oltre a lei stavo cercando di convincere me stessa, nella mia testa non avevo ancora bene realizzato l'accaduto. Da Harry non me lo sarei aspettato, ma è successo.

"C'entra il signorino Styles vero?" Chiese incrociando le braccia al petto e mettendo la testa leggermente flessa a sinistra.

Non risposi e continuai ad apparecchiare e a sistemare.

"Va bene, ho capito, non vuoi dirmi nulla." Sorrisi ringraziandola di non aver continuato ad insistere. "Questa sera facciamo una specie di riunita nella mia camera con dei miei amici. Ti va di venire?" Chiese speranzosa.

Io e la parola "amici" non andavamo molto d'accordo. Riuscivo difficilmente a fare amicizia con qualcuno, non sapevo effettivamente il perché, pensavo fossero i miei problemi a fidarmi, tutti gli amici che avevo avuto si erano rivelato tutt'altro che amici e quello non aveva aiutato il mio piccolo problema. Alcuni dicevano che ero timida, ma non era affatto vero, semplicemente non sapevo mai con quali parole iniziare un discorso e mi facevo sempre mille problemi. Nonostante questo continuavo a provarci, volevo superare i miei limiti e vincerli, fu questo il motivo per cui decisi di accettare la proposta di Jade e di provarci, ancora una volta.

Harry's pov

Non riuscii a dormire. Continuai a tormentarmi minuto dopo minuto. Oltre al fatto stesso pensai che effettivamente era la prima volta che mi preoccupavo così per qualcuno, Gemma aveva ragione, me ne stavo innamorando, sempre di più, minuto dopo minuto, secondo dopo secondo e non potevo farci nulla. Dovevo rimediare, dovevo parlare con lei, dovevo parlare con mio padre, dovevo parlare con Kimberley, dovevo fare troppe cose.

Kimberley mi venne a chiamare presto quella mattina per andare a fare colazione, mi sbrigai in modo di scendere prima del previsto mentre i camerieri stavano ancora apparecchiando, speravo di vederla. Volevo assicurarmi che stesse bene. Quando scesi mi accorsi che era già tutto sistemato ed era stata lei ad apparecchiando, considerando che commetteva sempre l'errore di non allineare coltello e bicchiere nonostante gliel'avessi detto molte volte.

***
"...è per questo che la tappa fatta in Francia è la mia preferita." Concluse Gemma. Eravamo tutti seduti al tavolo a far colazione. Ancora non le avevo detto nulla, notando la mia faccia continuava a mandarmi delle occhiate per capire, ma ogni volta che lo faceva non le davo importanza.

The house H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora