The house H.S.

23

Mi svegliai di buon umore, il litigio con Harry mi aveva fatto evidentemente bene. Non ero affatto arrabbiata con lui, da una parte ero felice che fosse geloso di Jean. Mi piacevano le frecciatine che continuava a lanciarmi mentre faceva colazione, Gemma sorrideva guardando il fratello ed io sistemavo l'altra parte della sala. Liam era vicino a me e nonostante avessimo litigato da giorni continuava a non parlarmi. Lo so che moriva dalla voglia che gli dicessi qualcosa, ma facevo finta di niente e aspettavo il momento in cui sarebbe ceduto e avrebbe fatto il primo passo.

"Oh, eccola finalmente!" Sentii esclamare Kimberley dall'altra parte della sala e mi accorsi che Barbara stava entrando seguita da tutto il personale non già presente.

"Tutti qui!" Continuò a richiamarci come fossimo dei suoi soldatini. Tutti le diedero retta e si misero schierati di fronte a lei, compresa me. Salutai Niall e Meredith con un sorriso e prestai attenzione alla ragazza di fronte a noi. Harry e gli altri erano seduti dietro a lei al tavolo e non credo che fossero a conoscenza di quello che Kimberley stava facendo.

"Alcuni di voi lo sanno, altri non credo." Iniziò e si schiarì la voce." "Domani arriveranno molte mie amiche e molti parenti, miei e di Harold." Continuò, era strano sentirlo chiamare Harold, ero certa che lui preferisse il mio Harry. "Quindi oltre all'estrema perfezione del servizio che voi dovrete assolutamente raggiungere, io e la signora Barbara abbiamo pensato ad una vostra nuova disposizione, per garantire efficienza ovviamente." Non capii bene cosa intendesse, ma per quel poco che la conoscevo mi stava facendo preoccupare.

"La vostra disposizione rimarrà per lo più la stessa." Precisò Barbara. "Solo sette di voi verranno spostati."

"Esattamente." Confermò Kimberley. "Si tratta del signorino Liam Payne, che per quei giorni invece di fare il cameriere farà l'aiuto cuoco." Guardai subito la faccia di Liam e sembrava leggermente spaesato, lui detestava i cambiamenti. "Il signorino Niall Horan, invece di cucinare si occuperà del giardino, aiutando il giardiniere vero e proprio. Mi raccomando mi zia adora i fiori, voglio dei vasi all'entrata." Vidi Niall annuire quasi felice. "La signorina Meredith e la signorina Sophia aiuteranno le signore per la pulizia della casa." Continuò schiarendosi nuovamente la voce. "La mia cameriera personale sarà momentaneamente affidata a mia zia a al suo posto ci sarà la signorina Jade." Guardai subito Jade e la vidi scioccata per quanto facesse finta di sorridere a Kimberley. "Il signor John Jacobs rimarrà all'entrata ad aprire e chiudere la porta per chiunque voglia uscire o entrare, e infine la signorina Payne" sobbalzai quando pronunciò il mio nome e vidi Harry prestare attenzione. "Si occuperà delle stalle e di tutte le mansioni che comportano aiutata dal signorino Jean Row." Non ebbi tempo di dire qualcosa quando Harry si alzò e cominciò a parlare.

"Non credo che sia opportuno cambiare i loro ruoli, almeno non delle ragazze." Disse andando contro la futura moglie. Lei fece una faccia furiosa e non aspettò un secondo a replicare.

"È la disposizione migliore per tutti e queste ragazze solo abbastanza efficienti da poter sopportare un leggero cambiamento per alcuni giorni." Disse lentamente con un tono freddo ed un comportamento cinico.

"Le metterai in difficoltà." Rispose. La signora Barbara si trovava in mezzo a loro e penso che nessuno dei presenti ci si sarebbe voluto trovare.

"Ma perché ti importa tanto?" Chiese con la voce come per sottolineare un secondo fine. "Ti importa tanto che per esempio la signorina Jade rimarrà al mio fianco o che la signorina Smith pulirà per un po'? Non credo, penso che ti dia fastidio soltanto che la tua amata signorina Payne stia molto tempo col signorino Row. O sbaglio?" Mi prese un colpo dopo che finì la frase, tutti furono sorpresi ed iniziarono a bisbigliare, mi sentii in imbarazzo e non potei fare altro che abbassare gli occhi. Harry diventò improvvisamente rosso e spalancò gli occhi, nessuno si aspettava una risposta così. Kimberley era fin troppo intelligente per non accorgersi di nulla.