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Arrivai con Niall e Liam nella sala principale, erano quasi arrivati tutti. I cuochi erano schierati a destra, seguiti da quelli del lavaggio e a sinistra c'erano i camerieri. Si erano tutti messi come se fossero su una linea, Liam mi spiegò che era come una regola quando i signori dovevano parlare o annunciare qualcosa. Ci posizionammo nella parte dei camerieri, tranne Niall che andò dai cuochi. Stavamo tutti aspettando che qualcuno entrasse.

Ad un certo punto entrò Dan, seguito da Samantha, poi entrò Kimberley sottobraccio ad Harry, ed infine Zayn. I padroni di casa.

Erano vestiti tutti molto bene, finora non avevo mai fatto caso alla bellezza di Kimberley, indossava un abito blu lungo fino ai piedi che lasciava scoperta la sua schiena. Era ornata da bracciali di grande valore, mi colpì il suo anello, non mi feci molti dubbi su chi gliel'avesse regalato. Il suo trucco era perfetto per il suo viso, la sua bocca era messa in risalto da un rossetto rosso ed i suoi occhi azzurri splendevano incorniciati dai suoi capelli neri raccolti.

Era davvero bellissima, a differenza mia che in quel momento ero in uniforme, con i capelli legati frettolosamente e il poco trucco ormai sciolto dalle lunghe ore di lavoro.

"Vi abbiamo chiamati tutti qui.." iniziò Dan. "Per comunicarvi che da domani inizieranno le indagini sugli omicidi avvenuti." Continuò.

Nella sala iniziò un continuo vociferare, alcuni erano sollevati al pensiero, invece altri erano messi in soggezione dal ricordo di quei fatti avvenuti nel luogo in cui vivevano.

Harry precedentemente mi aveva detto che per lui non era meglio non iniziare niente e tenere le faccende molto riservate. Probabilmente era stato Dan ad insistere e a convincere il resto della sua famiglia. Fui sollevata dalla notizia e mi sentii anche più sicura.

"Fate silenzio." Urlò Kimberley. Tutti smisero di parlare e prestarono di nuovo attenzione ai cinque.

"Questo vuol dire che non vi dovete allertare se vedete poliziotti in giro o se qualcosa viene alterata." spiegò Harold con la sua voce autoritaria.

"Questo vuol dire che il matrimonio è annullato?" Chiese una cameriera che dopo aver pronunciato tali parole, forse neanche accorgendosene, si portò una mano alla bocca.

"Assolutamente no." Precisò con un tono tagliente Samantha.

"Anzi." Continuò. "Questo farà in modo che arriveremo al giorno tanto atteso senza dubbi, più sereni." Sorrise. "E potremo festeggiare al massimo i nostri futuri sposi." Disse girandosi verso Kimberley, che le rivolse un sorriso complice ed Harry, che accennò un'emozione.

Tutti cominciarono ad applaudire e a fischiare per loro, ma io non ci riuscii e accennai un minimo sorriso.

"Inoltre volevamo dirvi che per questa sera non dovrete lavorare perché noi abbiamo deciso di andare fuori a cena." Ci avvisò Zayn.

Tutti furono molto felici e sorrisero.

"Ma volevamo informarvi anche..." Riprese Dan. "Che su ordine del commissario, non potete lasciare la casa per questo periodo ed ogni entrata ed uscita deve essere comunicata a me." Finì.

"Neanche la Domenica durante il giorno di riposo?" Chiese un cuoco.

"No." Dan scosse la testa. "Per ogni problema personale mi trovate ora nel mio ufficio." Salutò e se ne andò seguito da tutti gli altri.

The house H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora