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Con molti pensieri iniziai ad avviarmi per il vecchio stabile dove Louis mi stava aspettando. Non volevo farmi molte domande, non avevo fatto nulla di male. Era strano passare una giornata senza Harry, non lo avevo attorno tutto il tempo come avrei desiderato che fosse, ma anche il solo vederlo di rado e sapere che fosse lì rendeva la giornata diversa e nonostante fosse passato solo un giorno dalla sua assenza, mi sembrava comunque molto. Non sapevo cosa Louis sapesse su di me o su di noi, Harry non mi aveva detto nulla e non sarei stata io ad iniziare la conversazione.

Arrivai davanti alla vecchia casa -avevo capito che in precedenza era questo- e mi guardai intorno alla ricerca di Louis. Non vidi nessuno così ipotizzai che fosse già dentro. Già il fatto che dovessi entrare da sola mi faceva rabbrividire, ogni volta che dovevo fare una cosa che per qualche motivo avevo soggezione di fare mi ripetevo 'hai fatto di peggio' e ripetendomi questo, entrai.

"Louis" chiamai chiudendo la porta dietro di me. Accesi la torcia ed iniziai a camminare, mi ricordavo un lungo corridoio all'inizio e per questo iniziai a percorrerlo, dopo avrei dovuto girare a destra, o a sinistra? Mi prese il panico non ricordandomi da che parte dovessi andare.

"Louis" urlai più forte. Nessuno rispose così provai a girare a destra dopo le scale. I corridoi erano talmente tutti uguali, lo stesso colore, la stessa forma, la stessa lunghezza, non sapevo che fare. Il pavimento scricchiolava sotto di me e questo non rendeva migliore la situazione. Mi appoggiai ad un mobiletto impolverato e provai a pensare. Sentii un rumore e notai che qualcosa era caduta per terra. Mi abbassai e presi quella cosa, si trattava di una vecchia cornice, spazzai via la polvere con la mano e notai tre figure dietro a quella che doveva essere la london eye. Puntai la luce sulla foto e osservando meglio le persone, mi accorsi che la ragazzina sulla sinistra era Gemma ed il bambino sulla destra doveva essere Harry, notai la somiglianza e sorrisi, erano abbracciati ad una donna dai lunghi capelli neri, assomigliava molto ad entrambi e ci misi poco a capire che si trattasse della loro vera madre. Girai la foto e notai la scritta 'Londra, 1998"

"Che cosa stai facendo?!" Sussultai a quella voce e posai la fotografia velocemente sul mobile.

"Niente, mi sono persa." Spiegai. Lui annuì e iniziò a camminare voltandosi indietro. Emisi un sospiro e lo seguii. Un momento di pace non potevo mai averlo. Camminammo e mi accorsi che avrei dovuto girare a sinistra, si posizionò di fronte la libreria e togliendo i libri dopo pochi istanti ci ritrovammo dall'altra parte.

"Oggi cosa faremo?" Chiesi stampandomi un sorriso sulle labbra. Avevo la sensazione di non essergli simpatica, ma sapendo che fosse un amico di Harry ci avrei messo tutto l'impegno possibile per migliorare il suo pensiero su di me.

"Non so perché Haz non ti abbia avvertito" iniziò "ma oggi penso che sia meglio che tu torni indietro e riprendiamo quando torna lui." Si sedette sulla sedia.

"Cosa? E perchè?" Sapevo che con Harry sarebbe stata tutta un'altra cosa, ma se fossimo andati avanti con l'indagine scoprendo qualcosa sarebbe stato contento.

"È meglio così." Tagliò corto. Non mi stava neanche guardando, aveva riaperto l'agenda che avevo notato l'altra volta, ci scriveva su molte cose e mi sarebbe piaciuto sapere di cosa si trattava.

"No, non lo è." Urlai. Lui alzò lo sguardo verso di me sospettoso. "Non so per quale motivo io non ti stia simpatica, ma non faccio questo per me nè per te, lo faccio per Harry e se tu mi vuoi aiutare, bene, oppure ce la farò da sola." Sbattei i pugni sul tavolo e lui si alzò dalla sedia. Ci fissammo per un po' finché lui deviò lo sguardo.

"Va bene, da dove vuoi cominciare?" Sorrise.

                                   ***

"Conosco a memoria questa casa, ma continuo a non ricordarmi l'uscita secondaria." Rise.

Aprii la porta di fronte a noi, lui non se la ricordava, ma io sì. Era stato il luogo in cui avevo conosciuto Jean, salimmo le scale di fretta e aprimmo la porta che ci introduceva al corridoio.

"Ce l'hai le chiavi?" Chiesi. Dovevamo andare a cercare di trovare qualcosa nella stanza delle due ragazze.

"Certamente." Annuì. Ci muovemmo in fretta fino ad arrivare davanti la porta della stanza in questione. Dopo aver girato la chiave nella toppa per tre volte si aprì. Ci aspettavamo entrambi di trovare una camera messa sotto sopra dalla polizia, con tutte le cose fuori posto, rivoltata al massimo e spoglia. La camera di fronte a noi era intatta, i letti erano fatti e non mancava nulla. Sembrava una camera non aperta da molto, per via della polvere, ma nulla di più. Entrammo e chiudemmo la porta dietro di noi.

"Sei sicuro che sia la stanza giusta?" Chiesi.

"Sì, la polizia ci si è molto impegnata per esaminarla." Disse ironicamente ed io sorrisi.

"Meglio per noi." Affermai.

Iniziammo dal bagno, non trovammo nulla se non profumi e roba del genere, Louis iniziò ad esaminare l'armadio ed io i mobiletti. I vestiti ancora c'erano e nei mobiletti non trovai nulla di troppo interessante. C'erano molti accessori, bracciali e collanine, trovai una foto, rappresentava entrambe le ragazze, erano così diverse, ma sembravano amiche. Continuai a rovistare inutilmente. Mi girai verso di Louis ancora impegnato nei vestiti.

"Trovato qualcosa?" Chiesi. Lui si girò e scosse la testa. "Ho tolto tutti i vestiti, ma non c'è nulla."

"Neanche nel mobiletto. Ma è possibile che non nascondessero qualcosa?!" Esclamai a voce non troppo alta.

"Evidentemente no, abbiamo controllato tutto. In queste stanze a parte i mobili del bagno, l'armadio, il mobiletto ed i let...i letti!" Esclamò a voce alta.

Sincronizzati iniziammo a togliere via le coperte, ognuno ad uno. Controllai l'interno della fodera non trovando nulla a parte il cuscino. Nella coperta non c'era nulla e neanche sotto il lenzuolo. Tolsi tutto e lasciai solo il materasso. Vidi che Louis aveva alzato il materasso e così feci anche io. Ero sicura di non trovare nulla, ma invece...

The house H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora