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"Louis, guarda!" Esclamai emozionata. Lui guardò verso il punto da me indicato e con uno sguardo di sollievo mi sorrise.

"Prendilo." Affermò ed io feci come disse. Presi il diario in mano ed iniziai a sfogliare le pagine velocemente, sperando che non fossero bianche.

"È pieno di scritte, sicuramente ci sarà qualche informazione." Ipotizzai e lui annuì. Glielo porsi e lui scosse la testa.

"Tienilo tu, sei una ragazza e potrai sicuramente capirci di più di me ed Haz." Spiegò ed io reputai giusto il suo ragionamento.

"A proposito di Harry, dovremmo chiamarlo e dargli la buona notizia." Proposi e lui annuì.

"Chiamalo tu perché io il mio l'ho lasciato in camera." Mi disse.

"Non posso, con queste divise non abbiamo le tasche per il cellulare, infatti lo lascio sempre nella tasca di un vecchio giacchetto." Gli raccontai e lui sgranò lentamente gli occhi, feci una faccia confusa e lui annuì, continuavo a non capire.

"Ma come ho fatto a non pensarci prima?! Il cellulare! Hai ragione!" Disse tutto così in fretta da non farmi realizzare. Si girò verso l'armadio e cominciò a rovistare nelle tasche dei giacchetti, finché si girò con un sorriso in faccia ed un cellulare nella mano. Sorrisi e gli diedi il cinque.

                                   ***

Mi svegliai in fretta, ero molto emozionata, sia per la giornata passata che per la giornata che mi aspettava. Avevo la giornata libera, il pomeriggio sarebbe tornato Harry e la sera ci sarebbe stato il ballo. Notai che Liam e Niall erano già andati via, lasciando un enorme casino. Decisi che avrei dato finalmente una sistemata, mi alzai volenterosa ed iniziai a pulire e a riordinare. Mi ritornò in mente la canzone che Harry mi aveva fatto sentire dicendo che si trattava di una delle sue preferite, iniziai a canticchiarla ed un sorriso mi si piantò sul viso. Chissà se anche lui mi stava pensando, lo immaginai steso su un lettino mentre gli facevano i massaggi, il pensiero di mani che non siano le mie su di lui, mi fecero alterare, ma il fatto di sapere che Kimberley era lì con lui, tutto il giorno, mi mandava ancora di più il sangue al cervello. Quando finalmente la mia camera era profumata e decente mi accorsi di essere ancora in pigiama e scegliendo qualcosa da mettere mi diressi verso il bagno. Aprii la porta della mia camera ed un biglietto sulla soglia attirò la mia attenzione, lo presi e lessi la frase.

'Buongiorno tesoro. J'

Jean era seriamente venuto davanti la mia porta a lasciare il messaggio? Sorrisi, era davvero un pensiero carino augurarmi una buona giornata. Presi il biglietto e lo misi in uno dei cassetti. Scesi di fretta le scale e andai a sistemarmi.

Finalmente arrivò il pomeriggio, mancavano solo poche ore al ballo, decisi di iniziare a mettere il vestito e a sistemarmi. Prima che potessi iniziare sentii bussare alla porta e andai ad aprire.

"Chi ci fai qui?" Sorrisi contenta. Feci entrare la ragazza e chiusi la porta dietro di lei. Aveva delle buste in mano e un'espressione felice.

"Sono venuta a sistemarti!" Esclamò Gemma. Annuii, avevo seriamente bisogno di un aiuto.

"Questo è il vestito." Presi il vestito e gli tolsi la copertura di stoffa. Gemma aprì la bocca per lo stupore, si avvicinò ed iniziò a esaminarlo.

"Ma dove l'hai preso?!" Chiese meravigliata.

"Mi ha portato tuo fratello a prenderlo..." le dissi la notizia e lei sorrise ancora meravigliata.

"Provatelo!" Mi incitò e così feci. "È perfetto, ma dobbiamo stringerlo sulla vita." Mi avvisò ed io la lasciai fare. Prese il suo occorrente per il cucito e attenta a non farmi male iniziò a stringerlo.

"Certo Harry, come lo chiami tu, era romantico, ma non fino a questo punto." Scosse la testa. "Ogni volta che lo costringevo a venire con me a fare shopping si arrabbiava." Mi raccontò e risi.

"Dove hai imparato?" Chiesi riferendomi alla maestranza con cui mi sistemava il corpetto.

"Mi ha insegnato mia madre." Esclamò sorridendo con un velo di tristezza. "Era davvero molto brava, tutto quello che so fare è grazie a lei." Mi guardò negli occhi ed io annuii facendole una piccola carezza.

"Come è successo?" Chiesi riferendomi alla morte della madre.

"Non si sa, alcuni ci dissero che probabilmente era malata, altri che... lasciamo stare." Scosse la testa, nel lasciarti in sospeso assomigliava al fratello.

"Cosa?" La spronai a continuare.

"Sia stata uccisa." Disse dopo aver lasciato un sospiro. Mi portai la mano alla bocca e l'abbracciai. Doveva essere la cosa più brutta che sarebbe potuta succedere ad una persona.

"Dai iniziamo con i capelli!" Affermò cambiando discorso ed io mi misi seduta davanti allo specchio.

Dopo un po' che aveva iniziato non ce la feci e le porsi una domanda. "Secondo te Harry si sarà divertito?" Chiesi come se non fossi molto interessata, a differenza di come ero realmente.

"Non ne ho idea, spero per lui di sì." Disse senza pensarci, speravo anche io che si fosse divertito, in verità no, o almeno speravo che lui
si fosse divertito, non loro. "Cioè, credo di no, però forse sì...non lo so." Disse scuotendo la testa ed iniziammo entrambe a ridere.

"Cosa indosserai tu?" Chiesi curiosa. Il suo vestito sarebbe stato meraviglioso, già lo immaginavo.

"È una sorpresa!" Sorrise. Scossi la testa e sorrisi anche io, ero contenta di star simpatica a Gemma, mi piaceva davvero molto la famiglia Styles!

"Trucco?" Chiese ed io annuii guardandomi allo specchio, cosa che non avevo ancora fatto. I miei capelli erano sciolti e lisci, rimanevano perfettamente indietro e in avanti senza venirmi sugli occhi, erano come li portavo sempre, ma con una luce diversa, li adoravo.

"Ti trovi bene con lo spostamento di compiti di Kimberley?" Chiese applicando una specie di crema sui miei zigomi.

"Sì, ho fatto amicizia." Risposi senza dare troppi dettagli. Cambiare un po' non mi era affatto dispiaciuto a differenza di Harry, Jean mi stava simpatico a differenza degli altri, era un ragazzo particolare, ma mi piaceva.

"Con l'altro stalliere?" Chiese.

"Sì, meglio così, no?" Lei annuì e passò all'ombretto.

Più del ballo ero curiosa di vedere l'outfit di Harry. A volte si vestiva in modo classico invece altre indossava gli abiti più stravaganti, ma tutto gli stava a pennello. Sentii Gemma togliere le mani dal mio viso e guardai il risultato: era davvero brava. Presi la maschera che andava sul viso e me la misi, lo scopo della festa era non riconoscersi credo. Nonostante la maschera fosse un po' grande si notava il trucco, ringraziai molte volte Gemma e la invitai ad andarsi a preparare. Guardai l'orologio e notai che mancava solo un'ora, non vedevo l'ora che la festa iniziasse, non sapendo che cosa mi stava aspettando.

The house H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora