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                         Pov's Harry

Avevo davvero dormito poco quella notte, tra poco sarebbe venuto il commissario e dovevamo spiegargli la situazione. Sapevo che sarebbe successo un casino e  il mal di testa che mi ritrovavo non avrebbe affatto aiutato. Cominciavo già a sentire la pressione e le responsabilità sulle spalle, in tutta la casa si respirava un'aria molto tesa. Presi l'ultimo sorso di caffè e posai la tazzina sul piattino.

"Ma allora mi stai ascoltando?!" Kimberley alzò la voce ed io mi girai cercando di capire cosa volesse.

Eravamo seduti sul piccolo divano fuori l'ufficio di mio padre, aspettando che ci chiamasse per entrare.

"Mmh?" La guardai. Non avevo sentito minimamente il suo discorso anche se continuavo ad annuire.

"Ti ho chiesto se anche per te vanno bene le bomboniere a forma di bambù." Alzò gli occhi al cielo indicando col dito l'immagine sulla rivista che stava sfogliando.

"Bambù?" Aggrottai le sopracciglia. Cosa c'entra un matrimonio col bambù?

"Sì! Va tanto di moda quest'anno." Disse entusiasta.

Va di moda il bambù?

"Se piace a te... io in realtà immaginavo una cosa più classica." Feci spallucce. Il matrimonio in quel momento era l'ultimo dei miei pensieri.

"Tipo?" Chiese schifata come se avessi detto di regalare agli invitati una cacca di cane.

"Non lo so, tipo un fiocco di vetro con dei confetti." Sorrisi. Sarebbe stato elegante, classico, sofisticato, originale..

"Pessimo." Disse tagliente. "Che brutti gusti Harold."

Anche tu saresti inclusa nei miei gusti...

"Vabbè non ha importanza ci penseremo. L'abito che ho scelto invece è questo." Sfogliò in fretta le pagine fermandosi sull'immagine di una modella che indossava un abito color salmone.

"Di solito lo sposo non dovrebbe vedere l'abito della sposa." Risi.

"Ancora con queste tradizioni antiche?!" Scosse la testa. "Comunque questo colore fa risaltare i miei occhi azzurri."

"Verdi." Dissi senza riflettere.

"Cosa?" Si girò improvvisamente verso di me.

"No dico, va bene con gli occhi chiari tipo verdi..."

"Sì, ma io ce li ho azzurri." Precisò facendo una smorfia.

"Harold." Ci girammo entrambi verso la porta dell'ufficio di mio padre, aperta da quest'ultimo. Ci fece cenno di entrare e lo seguimmo dentro, alzandoci dal divano.

                            ***

Eravamo tutti nell'ufficio di mio padre, quest'ultimo era seduto sulla poltrona davanti la sua scrivania, nell'altra poltrona c'era il commissario, Kimberley e Samantha erano sedute sul divano ed io ero appoggiato allo scaffale alla loro sinistra.

Il commissario era un uomo sulla sessantina, aveva dei capelli neri solo al contorno della testa, probabilmente tinti. I suoi occhi erano scavati e grigi, portava degli occhiali appoggiati sulla fine del naso, il suo fisico era tipico della sua età, forse migliorato dal completo color grigio anch'esso che indossava.

The house H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora