Sentii bussare pesantemente alla porta, aprii gli occhi non capendo di cosa si trattasse, vidi una figura entrare, mi appoggiai alla spalliera del letto e mi stropicciai gli occhi."Oh Kim." Dissi con la voce impastata dal sonno. Kimberley era entrata nella mia stanza, non sapevo che ore fossero, ma lei era già perfetta come sempre.
"Harold, mi ha detto Margot che ieri mi cercavi." Si avvicinò a me e si sedette sul letto.
"Sì, volevo passare del tempo con te, ma eri già andata via." Mi sistemai meglio sul letto cercando di dare un verso ai miei capelli.
"Mi dispiace non averti avvertito." Mise la sua mano perfettamente curata sulla mia e la accarezzò.
Mi avvicinai per darle un bacio, ma si scansò subito. Aggrottai le sopracciglia non capendo il perché.
"Ho il rossetto fresco." Spiegò indicandolo con il dito. Io annuii.
"Cosa hai fatto ieri?" Mi chiese. La mia mente era ancora annebbiata dal sonno, ma improvvisamente le immagini di ieri mi tornarono davanti agli occhi e non potei trattenere un sorriso. Rialzai gli occhi verso di lei, mi stava guardando aspettando una mia risposta.
"Niente di che." Mentii e lei annuì.
"Tu cosa hai intenzione di fare oggi?" Chiesi. Rimanevo convinto del fatto che dovevamo passare più tempo insieme, per le solite ragioni.
"Il commissario vuole ricevere me e mia madre, per informarci di quello che vi siete detti probabilmente." Spiegò tastando la sua acconciatura.
"Se non ci sono novità io me lo risparmierei." Ero stanco di sentire i soliti discorsi, se doveva solo avvertirle la mia presenza non era necessaria.
La vidi annuire e sorridermi. Mi sentivo leggermente in colpa verso di lei, ma infondo con Sarah non era successo nulla. Eravamo stati solo amici. Probabilmente.
"Colazione?" Chiesi. Di certo non mi sarei fatto preparare un vassoio come ieri, ma un caffè veloce non sarebbe stato pessimo.
"L'ho già fatta." Rifiutò. "Ora scusami ma tra poco ho appuntamento col commissario." Sì alzò veloce dal letto aggiustandosi il vestito turchese. Si avvicinò veloce alla porta e rivolgendomi un ultimo sorriso se ne andò.
Mi ributtai sul letto, ero stanco e non mi andava di fare nulla.
***
Kimberley's pov
"Harold non c'è?" Chiese Desmond. Eravamo
nel suo ufficio, io, mia madre, Desmond e il commissario."Aveva un impegno urgente." Risposi. Non avevo avvertito Harold del colloquio, la sua presenza non era poi importante ed il suo essere difensore verso tutta la servitù non aiutava minimamente.
Desmond annuì arrabbiato, non mi sarei fatta problemi se poi l'avesse detto al figlio. Il matrimonio non sarebbe comunque saltato, alla loro famiglia faceva troppo comodo unirsi alla nostra, ed Harold, era troppo controllato dal padre per ribellarsi.
Mia madre ed io eravamo state comunque avvertite degli eventi precedenti e ora dovevamo solo discutere di chi non aveva un buon alibi per quel giorno.
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The house H.S.
FanfictionIl matrimonio era ormai fissato, pur di salvare la sua famiglia Harry era disposto a sposare una donna che non amava...anche se qualcuno provò a fargli cambiare idea, facendogli capire cosa fosse il vero amore. Si trovò davanti una terribile scelta...