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Presi tutta la mia roba, avevo preparato tutto. Mi guardai in giro per vedere se avevo dimenticato qualcosa, ma per mia fortuna non dovevo prendere altro. Ero così contenta di stare via da quel posto. Avevo paura delle lunghe ore in aereo, ma l'emozione di atterrare a Londra, era più forte. Passai tutta la notte a sognare di poter visitare tutti quei posti che mi avevano sempre affascinato. Per una volta non volevo fare tardi, così presi la mia valigia e la borsa, e mi incamminai verso l'entrata della casa. Gemma, era già lì, perfetta come sempre e puntuale. Da lontano già vedevo che stava battibbeccando con Louis per qualche cosa. Sorrisi a quella scena, erano davvero divertenti. L'unico che non vedevo era Harry, non credo che Kimberley lo lasciasse tanto semplicemente o che Dan non continuasse con le sue raccomandazioni. Quando Gemma mi notò, mi salutò con la mano e Louis corse verso di me per aiutarmi con la valigia.

"Se non si muove, faremo tardi!" Sospirò frustrata Gemma e non mi ci volle molto per capire di chi stava parlando. Louis alzò gli occhi al cielo, come se Gemma non stesse ripetendo altro da due ore.

"Eccolo!" Esclamò Louis voltandosi. Mi voltai anche io, notando Harry che si dirigeva verso di noi con una pesante valigia ed una valigetta. Fu la prima volta che lo vidi in dei normali jeans blu che gli fasciavano perfettamente le gambe. Sopra di essi indossava una delle sue stravaganti camicie sbottonate fino al quarto bottone. Mi sorrise facendomi l'occhiolino e anche io ricambiai il sorriso. "Pronto?" Chiese Louis a voce alta. Sembrava molto felice di partire, la sua felicità contagiò anche noi. Harry annuì ed entrammo tutti in macchina. L'autista di Dan aveva il compito di accompagnarci fino all'aeroporto. Io mi sedetti dietro accanto ad Harry e Louis, Gemma davanti.

"come stai?" sussurrai nel suo orecchio.

"Bene, sono tanti anni che aspetto questo momento." Sorrise appoggiando la sua mano sulla mia. "Sei nervosa?"

"Sì, molto. Non ho mai volato prima." Ammisi, anche se già lo sapeva.

"è più bello di quanto immagini." Puntò i suoi occhi nei miei. Il verde dei suoi occhi non finiva mai di stupirmi, ogni volta notavo una sfumatura diversa, più intensa.

"Tu quante volte hai preso un aereo?" Chiesi.

"Ho perso il conto." Rise. Risi anche io e divagai lo sguardo, notando che l'autista ci stava guardando. Il suo sguardo era curioso ed interessato.

"Harry." Sussurrai. "L'autista ci sta guardando." Lo informai discreta. Lui alzò subito gli occhi e il tizio divagò lo sguardo.

"Lasciagli guardare anche questo." Disse, ma non mi lasciò il tempo di riflettere, che prese il mio viso tra le sue mani e mi baciò. Mi staccai velocemente e gli lanciai un'occhiataccia che lo fece ridere.

"Ho pianificato tutto." Se ne uscì Gemma all'improvviso. Tirò fuori dalla borsa un'agendina e la aprì.

"Non avevamo dubbi." Disse Louis scuotendo la testa.

"Arriveremo alle otto, ci fermeremo a mangiare, poi prenderemo un tax-"

"No, Gem." La interruppe Harry. "Appena arriveremo, ci dirigeremo nel nostro hotel. Ho un appuntamento alle undici e tu dovrai venire con me." Disse autoritario. L'Harry lavorativo era tra noi. MI rattristi leggermente, non dovevo permettermi di dimenticarmi che era una viaggio di lavoro. Di lavoro, mi ripetei. "In compenso ho il pomeriggio libero." Mi sussurrò facendomi sorridere.

"Prevedo qualcosa di noioso." Esordì Gemma sbuffando facendoci ridere.

"Voi occupatevi degli affari, io e Sarah andremo a farci un giro." Propose Louis circondandomi col braccio le spalle. Io lo guardai e annuii contenta. Non andava nemmeno a lui di rimanere in hotel a non fare nulla.

The house H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora