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Mi svegliai presto e prima di iniziarmi a preparare, navigai su internet per capire il clima londinese. Mi sarebbero servite molte cose ed ero felice perché Gemma era una perfetta compagna di shopping. Mi vestii e aprii la valigia sul letto, l'ultima volta che l'avevo usata avevo iniziato una nuova vita e non conoscevo Harry. Iniziai a riempirla con della biancheria, alcune magliette e i miei due unici paia di jeans. Era seriamente vuota, avrei dovuto comprare molte cose. Corsi verso il mio lavoro e sperai che la mattinata passasse in fretta. Pochi minuti prima del mio arrivo, Harry aveva informato tutti della partenza e ovviamente tutti gli occhi quel giorno erano puntati su di me, gli occhi azzurri di Kimberley soprattutto. Per fortuna Liam aveva il turno pomeridiano e sarei stata io a dargli la notizia. Riflettei sul fatto che sarebbe stata l'ultima mattina in cui io e Harry ci saremmo lanciati sguardi veloci, mentre io servivo e lui era in sala, quindi avevo diritto di prendermi una mia piccola soddisfazione. Mi avvicinai al tavolo in cui lui, Kimberley, Samantha, Dan, Gemma, Louis, Zayn e Emilie stavano facendo colazione.

"Mi scusi, signorino Harold." Lo chiamai ad alta voce davanti a tutti, ricevendo attenzione da tutto il tavolo. Lui fu sorpreso dalla mia apparsa, ma mi sorrise subito.

"Dimmi, Sarah. Ma quante volte devo dirti di darmi del tu?" Fece finta di arrabbiarsi ed io dovetti trattenere una risata.

"Hai ragione Harry, perdonami." Sorrisi, per mia fortuna il coltello non era vicino a Kimberley, perché il suo sguardo mi faceva capire che mi avrebbe dato una coltellata se avesse potuto. "Volevo chiederti se staremo in campagna o al mare, per regolarmi con l'abbigliamento." Chiesi la prima cosa che mi venne in mente e lo vedi trattenere un sorriso.

"porta un po' di tutto, andremo in diversi posti." Disse lui. Samantha si alzò dal tavolo e se ne andò senza dire nulla. Osservai la scena godendo in una maniera incredibile.

"Grazie." Sorrisi. Mi allontanai da loro e ripresi il mio lavoro.

                           ***

Bussai e aspettai che mi aprisse. Venne ad aprire Niall.

"Ehy!" Mi salutò. Gli sorrisi e aspettai che mi facesse entrare. La camera era un disastro o almeno la parte di Niall, Liam era sempre stato estremamente ordinato, a differenza mia.

"C'è Liam?" Chiesi non vedendolo.

"Eccomi!" Esclamò uscendo dal bagno tamponandosi i capelli con un asciugamano. "Tutto bene?" Mi chiese, non si aspettava di vedermi lì, dato che non andavo mai nella sua stanza.

"Sì, io volevo solo parlarti..." iniziai.

"Del viaggio?" Intervenne Niall dietro a noi. Mi girai fulminandolo con lo sguardo e lui sussurrò un "scusa".

"Quale viaggio?" Lo incalzò Liam. Lo guardai e gli sorrisi vedendolo già allarmato.

"Ecco..." iniziai. "Siediti." Lo spinsi sul letto ed io mi misi seduta davanti a lui. Dovevo trovare le parole giuste per non farlo arrabbiare, doveva sembrare solo un affare di lavoro. "Il capo mi ha offerto di essere la sua cameriera personale durante il viaggio di lavoro che dovrà fare." Sintetizzai il discorso. Dalla sua espressione non sembrava molto preoccupato, anzi era quasi felice.

"Ah, va bene. Ma dove andrete?" Chiese facendosi interessato.

"Un po' lontano, ma..."

"Londra." Disse Niall. Liam cambiò leggermente colore e passò in fretta lo sguardo da me a Niall velocemente, mentre io stavo cercando qualcosa per tappare la bocca al biondo.

"Londra?!" esclamò a voce alta. "Ma sono dodici ore di aereo!"

"Sì, è vero. Ma non potevo dire di no, è un'occasione Liam!" Alzai la voce, sperando che capisse. Ci pensò un po' su per poi sorridere e annuire.

The house H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora