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Ci incamminammo per infinite strade finché ci ritrovammo davanti ad un enorme cancello, c'era scritto 'famiglia Styles'.

"Entriamo?" Chiesi.

"No, noi non possiamo entrare lì, c'è un'altra entrata qui dietro." Mi portò davanti una porta quasi del tutto coperta dalle fratte e parzialmente arrugginita, entrammo.

Il giardino era immenso, pieno di  alberi, fontane, fiori, c'era di tutto, davanti a noi c'era come un'enorme villa bianca, la più grande che avessi mai visto, entrammo e salimmo le scale , mi fermai a vedere tutta la gente lì dentro, era vestita benissimo, con vestiti e gioielli, gli uomini con completi firmati e poi i camerieri e le cameriere in divisa. avrei voluto ammirare tutto, ma mio fratello non mi diede il tempo.

"Muoviti!" Liam mi strattonò e mi portò al terzo piano, camminammo per dei corridoi e finalmente ci fermammo davanti una stanza, c'erano due letti.

"Metti la valigia su quel letto tanto non ci dorme nessuno." Disse Liam ed io lo feci.

"Un mio amico mi copre un po' del turno quindi posso rimanere qui con te fino alle tre." Sorrise ed io l'abbracciai, mi era tanto mancato, mi sdraiai sul suo letto e lo stesso fece lui.

"Che mi dici di questo posto?" Chiesi. Già il fatto che loro avessero un'entrata diversa dalla nostra mi faceva pensare a quanto fossero ricchi, probabilmente anche antipatici.

"Gli Styles sono molto ricchi, hanno davvero una storia complessa, si dice che in questo posto si nascondano molti segreti." Disse facendo un tono strano ed io risi. Dappertutto si nascondevano segreti, anche in ognuno di noi.

"Sono cattivi?" Chiesi.

"Il capo si chiama Dan, si è risposato con un'altra donna, Samantha, e suo figlio si sposa con la figlia della sua nuova compagna, Kimberley." Spiegò, non aveva comunque risposto alla mia domanda.

"Quindi è come se si sposassero due fratelli?" Chiesi leggermente confusa e vidi Liam pensarci su.

"Sì, credo. Però non hanno lo stesso sangue quindi non sono veri fratelli, penso sia questo che permetta il matrimonio." Cercò di chiarire le idee ad entrambi, anche se a me continuava a suonare un po' strano, ma non me ne preoccupai molto. L'importante era che mi prendessero a lavorare.

"Com'è il figlio?" Chiesi.

"Particolare." Disse in modo un po' accusatorio.

"Kimberley?"

"Lei è bellissima." Fece spallucce ed io scossi la testa appoggiandola sul suo petto, rimanemmo così a parlare.

                              ***

Liam era andato via, decisi di fare una doccia e di prepararmi per il colloquio, non sapevo cosa mettere, obiettai per dei jeans neri, una maglietta larga bianca e le mie converse. Tutti in questa villa si vestivano con vestiti eleganti e completi di Louis Vuitton, poi c'ero io...

Alle cinque uscii dalla camera diretta nell'ufficio del capo, Liam aveva detto che era al secondo piano, stanza cento.
Fuori di essa c'erano altre ragazze e donne, ad aspettare il loro turno, mi appoggiai alla parete ed aspettai il mio.

Toccava finalmente a me, ero l'ultima, entrai, la stanza era scura, piena di scaffali con libri e davanti c'era una scrivania ed una sedia su cui c'era il capo, da una parte della stanza c'era Liam, non aspettavo che ci fosse anche lui.

"Buonasera." Disse, era un signore robusto, con i capelli brizzolati e lo sguardo serio. Nonostante il suo aspetto e lo scenario dietro di sè, mi sembrava buono.

The house H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora