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Tornai di fretta verso il mio stabile, volevo farmi una doccia calda e riposare. la corsa era stata bella, anche il ritorno, invece di correre avevamo fatto una passeggiata tranquilla, parlando normalmente senza toccare l'argomento 'Styles'. Aprii il portone e accesi la luce.

"Cosa ci fai qui?" Chiesi vedendo Harry seduto sul primo scalino della scala.

"Volevo passare un po' di tempo con te." Disse. "...e anche chiederti scusa." Affermò alzandosi facendo peso sulle sue cosce. Chiusi la porta dietro di me e mi appoggiai ad essa incrociando le braccia. "Tu puoi frequentare chi vuoi." Ammise. Sorrisi al suo sforzo. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai lasciandogli un bacio sulla guancia. "Però resto dell'idea che non mi piace." Affermò nell'abbraccio. sorrisi accorgendomi di quanto fosse testardo, ma lo lasciai fare. mi staccai da lui e notai che era vestito tutto in tiro.

"queste sono per te." affermò tirando fuori, da dietro la sua schiena, un mazzo di rose rosse. erano bellissime e profumavano davvero tanto. I suoi pensieri mi sorprendevano sempre, era un ragazzo unico. sorrisi d'impulso non aspettandomi nulla di tutto ciò.

"Harry, grazie, non dovevi... sono bellissime." presi il mazzo in mano e lo abbracciai. "ma perché?" chiesi non capendo il motivo del suo gesto.

"Non c'è un vero motivo. Poi noi abbiamo una cena in sospeso...ho portato da mangiare, posso rimanere?" Chiese insicuro. Mi piaceva vederlo da capo sicuro e presuntuoso a ragazzo insicuro e romantico. Annuii. "Porta tutto nella mia camera, io mi vado a fare una doccia." Lo avvertii e andai in bagno.

                                   ***

Dopo essermi sistemata e pulita iniziai a salire le scale finché non mi diedi un'ultima sistemata ai capelli e aprii la porta, lo spettacolo davanti a me era molto dolce. Il mio letto era coperto da un telo con sopra piatti, bicchieri e squisitezze varie, Harry era seduto su un lato e stava cercando di accendere al centro del telo una candela. Aveva dei pantaloni blu con sopra una fantasia di fiori colorati che penso siano costati più di tutto il mio guardaroba e sopra una camicia bianca leggermente sbottonata. Era magnifico.

"Non ti facevo così romantico!" Dissi scherzando avvicinandomi al letto. Lui sorrise e si passò una mano fra i capelli, lo faceva spesso e io adoravo guardarlo.

"Diciamo che è un modo per farmi perdonare." Disse dolcemente. Nonostante mi sforzassi non riuscivo a restare arrabbiata con lui per più di dieci minuti.

Mi misi seduta e iniziammo a mangiare. Aveva portato del pollo con delle patate e una torta. Magda aveva fatto proprio un bel lavoro. Mi chiesi se lui sapesse cucinare, credo che sempre gli altri cucinavano per lui.

"cosa hai fatto oggi?" chiese per poi bere un goccio d'acqua. 

"sono andata nelle stalle e ho più o meno capito cosa dovrò fare." dissi vaga. "tu?" chiesi. 

"dopo la scenata di Kimberley sono andato in città per mio padre, poi sono tornato e ho lavorato in ufficio." mi spiegò. la sua vita era interessante, ogni giorno faceva una cosa diversa, interaggiva con le persone e sbrigava affari importanti, sarebbe stato bello provare a vivere per un giorno la sua vita.

"mi piace ciò che fai, Harry." ammisi. 

"a me non molto." affermò. "non mi sento portato per questo, ma ci sono dentro e non ci posso fare nulla." mi dispiaceva vederlo bloccato in una situazione del genere, avrei voluto aiutarlo, ma non sapevo come. 

"Harry." Iniziai la frase e presi un goccio d'acqua. "Oggi nel bosco, sul sentiero che porta alla sorgente, ho visto un coltello sporco di sangue." Lo informai e lui perse un respiro.

The house H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora