My Kind Of Perfect, David Archuleta
Daniel
"Bu!" esordii comparendo alle spalle dell'angolo del marciapiede, il solito a cui egli prendeva quotidianamente il pullman, mezzo che, per un'ora ogni giorno, l'accompagnava da casa a scuola, dal liceo alla dimora.
Sussultò. Un verso di stupore uscì fievolmente dalle sue labbra, socchiuse. Gli occhi, verdi e vispi per la presenza della luce solare che penetrava nelle sue pupille corvine facendole espandere, s'ingrandirono in segno di sorpresa. La mano s'adagió sul petto, in prossimitá del cuore. I passi rapidi s'arrestarono di colpo nell'incrontrare un'ostacolo di fronte ad essi facendo sollevare, sulle punte, la persona che li percorreva con sveltezza.
"Auguri, Ande!" esclamai, sollevando il braccio nella cui mano tenevo saldamente una parte del regalo, consistente in tre palloncini colorati. Nell'altra, posta accanto al busto, giaceva una borsa, ancorata saldamente al posto tramite le maniglie sottili e ruvide.
"Oh, Dane..." pronunciò, sciogliendo la durezza dello sguardo fino a poco prima concentrato ad osservare la mia figura comparire improvvisamente davanti a sé. Un lieve sorriso si fece spazio fra le labbra, fino a quel momento rimaste socchiuse in segno d'incredulitá.
"Tieni, sono per te" dissi, allungando una mano in cui tenevo i palloncini in sua direzione. Sporse la sua per afferrarli, sfiorando le mie dita con estrema lentezza. Osservai la scena, assolutamente intenzionale, lasciando che un sorriso si appropriasse delle mie labbra.
"Grazie" pronunciò a bassa voce. Il silenzio caló, gravando su di noi, lievemente in imbarazzo per la delicatezza del tocco avvenuto fra i nostri polpastrelli, desiderosi d'incontrarsi.. Si udiva solo il persistente rumore delle auto, diventato talmente monotono da poter essere assorbito come parte della quiete che ci circondasse.
Qualche ragazzo, a passo svelto e con le mani ancorate alle fibbie de proprio zaino, percorreva di buona lena il marciapiede che proseguiva nella sua ampiezza alla nostra sinistra. Ed io e lui rimanevamo fermi lá, all'angolo al quale avevo teso un agguato alla mia preda."Sai, mi hai spaventato, prima" mi confessò.
"Ho creduto di morire. Per un istante ho visto tutto nero, ho pensato di essere tirato sotto ad un treno o qualcosa del genere. Insomma, mi sono sentito esposto ad un pericolo dal quale, in una frazione di secondo, pensavo non ne sarei uscito".
"Hey, è proprio così!" esclamai, ammiccando.
"Come?".
"Sì. Io sono pericoloso. E ti ho trascinato in un vortice da cui non ti potrai salvare".
"Ah sì?" domandò, alzando le sopracciglia.
"Sì". Sorrisi.
"E come hai fatto?".
"Con un incantesimo" sussurrai, facendo esplodere le mie mani di fronte ai suoi occhi.
"E qual è?" chiese, chiudendoli. Mi avvicinai a lui e lo baciai."Così lo hai spezzato!" si lamentò separandosi da me, precedendo la mia ancora non giunta volontá.
"No, l'ho solo rinnovato" risposi.
"Ah, allora va bene". Quella volta fu lui a compiere il gesto di far incontrare le nostre labbra. Appoggiò poi una mano sulla parte anteriore del mio collo."Ah, Ande! Cos'hai mangiato? Hai un alito..." mi lamentai, scostandomi da lui.
"Una caramella. Era alla menta, non pensavo fosse cattiva..." rispose, mortificato.
"Io odio la menta" annunciai, spudoratamente.
"Oddio, per un attimo mi hai fatto credere mi puzzasse la bocca. Ma se tu mi dici che odori di menta, allora io sono a posto" disse, facendo spallucce.
"La menta è buona" aggiunse.
"No! Non è buona. E tu non sei a posto come dici se devi baciare il tuo ragazzo che odia la menta". Rise.
"Allora non ti bacerò più per oggi" annunciò.
"Tanto ci perdi tu" dissi, incrociando le braccia.
"Io?! Sei tu che ti sei avvinghiato a me!" disse, quasi ridente. Osservai la fossetta dare una lieve profonditá alla sua guancia.
"Che cosa? Io ti ho solo salutato. Sei tu che mi hai baciato per la seconda volta!" ci tenni a precisare.
"Sì, ma io l'ho fatto perché non sapevo che a te facesse schifo la menta".
"Beh, adesso lo sai".
Ci guardammo: prima Andrea, in seguito io, scoppiammo a ridere.
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La storia d'amore ha inizio
RomanceContinuano le vicende del protagonista Daniel. Tra i banchi di scuola, le amicizie rafforzate sono ciò che consentono alle sue giornate di essere sempre frizzanti, mentre le lezioni di danza non danno mai un attimo di tregua a una vita sufficienteme...