Capitolo 73

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Contenuti sessuali con descrizioni non esplicite

Andrea

"Dane! Dane, è finita!" urlai, lasciando che l'aria contenuta nei polmoni uscisse attraverso le grida che si levavano alte nell'aere. Sbracciandomi a destra e a manca, guardavo gaio il cielo, azzurro sopra al mio capo. I raggi del sole illuminavano il firmamento, riscaldando l'aria, frizzante e carica d'adrenalina.
"Dane, siamo liberi!" proseguii nel gioire, rivolgendo il mio sguardo sempre più in alto, congiungendo le mani per farle applaudire a ritmo di una canzone fatta partire dalle casse di un ragazzo che, cuffiette al collo e capello con visiera tipicamente voltato al contrario, s'improvvisava dj, coinvolgendo ogni presente.

Il mio ragazzo, qualche metro dietro di me, attendeva di uscire dall'edificio stolastico, bloccato da una mandria di primini che, come bufali inferociti, scalpitava per precipitarsi all'esterno dei cigolanti cancelli dalla scrostata vernice rossa e dare sfogo alla propria, inarrestabile sete di libertâ.

Io, più avanti di lui, mi ero voltavo più volte per vedere a che punto fosse. Vedevo che muoveva lentamente i passi verso di me, non potendo fare altro nella condizione in cui si trovasse. E proprio mentre mi apprestavo a raggiungere la soglia del cancello del liceo, una mano tiepida e grande raggiunse la mia spalla.

"Hey, eccomi qua" esordì, facendomi voltare in sua direzione al suono della sua voce, inconfondibile anche fra le centinaia che, aggressivamente, cercavano di sovrastare l'unica che avrei avuto il piacere di sentire.
"Ce l'abbiamo fatta!" esclamai incontrando le sue iridi verdi e lasciando che un sorriso si impossessasse spontaneamente delle mie labbra.
"Anche questa volta" dissi, avvicinandomi a lui per baciarlo con foga sulle labbra.

La folla attorno a noi esultava, senza riuscire a trattenere l'immensa gioia che la stagione estiva, prossima al sovvenire, avrebbe portato a ciascuno di noi studente.

Dei ragazzi di quarta, muniti di fumogeni colorati, si erano impadroniti dell'intero marciapied spargendo nell'aere vapori di mille tonalitá che uscivano precipitosi da scatolette di plastica cilindriche. Mentre i genitori dei primini, accostate le auto in addirittura una terza fila originatasi dall'ormai ingestibile traffico, attendevano il loro imminente arrivo per allontanarsi dal frambusto formatosi in un quattro e quattr'otto e che impediva qualsiasi forma di movimento relativamente fluido.

"Ora si va in quarta!" parló la voce di Melissa alle nostre spalle. Un braccio s'adagiò grossolanamente sulla mia spalla, cingendo il mio collo.
"Ciao, Mel!" salutammo calorosamente la nostra amica io e Daniel, voltatici a guardarla. Un ampio sorriso aleggiava sulle sue labbra, coperte da un rossetto dalla vivace colorazione carminea.
"Ciao, ragazzi. Buone vacanze" augurò, baciando sulla guancia prima il sottoscritto, poi il suo ragazzo.
"Grazie anche a te" ricambiammo in coro.
"Avete visto Agata e Lucrezia? Non le trovo" disse la bella mora, che per l'occasione dell'ultimo giorno di scuola aveva indossato un vestito che esaltasse il suo bel fisico, uno chignon originatosi da una treccia arrotolata a formarne una pettinatura strepitosa, sapientemente intrecciata dalle mani parrucchiere di sua sorella.
"No, mi dispiace" risposi io, precedendo Daniel.
"Toh, eccole là!" pronunció la sua voce. Le sue dita indicarono un punto alle nostre spalle.
"Ah, sono già uscite, quelle squlibrate!" esclamò Melissa, portatasi una mano davanti alla fronte a mo' di visiera per proteggere gli occhi dall'intenso sole che regalava elevate temperature a quegli ultimi giorni di primavera.

"Allora ci si vede!" esclamò, giá partita in quarta verso le sue amiche.
"Certamente. Il prima possibile" risposi io, sorridente.
"Ma prima del mio compleanno, eh!" esordì Daniel, ammiccandole.
"Ovviamente. Ti pare che aspetti il primo luglio per vederti nuovamente?!" sbottò affettuosamente lei. Daniel sorrise.
"Allora a presto".
"A presto" rispose lei, muovendo rapidamente il braccio dalla sua fronte in avanti, in segno di rimando.

La storia d'amore ha inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora