Capitolo 60

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Niente e nessuno ci avrebbe
ostacolati più di quanto non lo
avessimo fatto noi in passato.

Andrea

"Daniel..." chiamai il mio ragazzo.
"Mh...?". Proseguì a baciarmi il collo senza curarsi del fatto che lo stessi chiamando.
"C'è tua madre sull'uscio..." sussurrai.
Daniel si alzò di scatto.
Si voltó. Di spalle, una figura femminile stava per voltarsi in nostra direzione.
"Ah, al diavolo. È mia sorella!" esclamò lui tornando a focalizzare l'attenzione su di me.
"M-ma..." balbettai, ma non ebbi il tempo di aggiungere altro che le mie labbra vennero serrate dalle sue.

"Ciao..." salutai la sorella del mio ragazzo, interrompendo il bacio che stavo avendo con Daniel. Lui si scostò deluso e mi guardò sconvolto.
"Ciao! Non so se ti ricordi di me. Sono Vanesa".
"Certo! Io comunque, mi chiamo Andrea".
"Cosa fate?" domandó lei al fratello.
"Facciamo quello che fai tu con Tommaso" rispose lui in malo modo.
"Lo vedo" disse, incrociando le braccia e osservandomi. Abbassai lo sguardo, imbarazzato.
"Come ti permetti? Lasciaci in pace, aria, su!" urlò Daniel tirandole un orso di peluche contro, che lei prese al volo stringendolo al petto.
"E va bene, ciao!" sbottó, battendo un piede per terra ed uscendo dalla stanza.

"Menomale" sussurrò Daniel, con evidente soddisfazione.
"Ma Dane, perché l'hai trattata così?" domandai al mio ragazzo, sdraiato supino a braccia conserte. Osservava il soffitto senza proferire parola.
"Dane?" lo richiamai invitandolo a rispondermi.
"Ohi?". Gli tirai qualche lieve colpetto con il dito sulla guancia, delicatamente.
"Dimmi".
"Che cos'hai?" domandai sdraiandomi accanto a lui e appoggiando una mano sulla mia tempia, il gomito sul materasso.
"Nulla".
"E perché hai cambiato umore?".
"No, non ho cambiato umore. È che non sopporto che mia sorella entri in camera mia senza bussare". Risi.
"Cosa c'è da ridere?" domandò lui con tono infastidito, guardandomi malamente.
"A primo impatto non avrei mai detto fosse tua sorella. È molto alta e di spalle ha gli stessi capelli di tua madre".
"È vero".
"Sono identiche!". Sulle labbra di Daniel vidi comparire un sorriso.
Sorrisi di conseguenza.
"Tu invece sei unico. Con quegli occhi verdi. Ah!".
"Ma anche i tuoi sono di quel colore...".
"No, sono diversi. I tuoi... i tuoi sono chiari". Mi avvicinai per osservarli meglio.
"Sono verde... oliva". Rise.
"I miei... boh" dissi, facendo spallucce.
"I tuoi sono verdi, però non so... non credo esista una definizione di questa tonalità".
"Appunto. Sono così strani che nessuno si è interessato ad inventare un nome per defin...". Venni interrotto.
"E non sei contento?".
"Mh? No!".
"Io sì. Ho il ragazzo con gli occhi dalle iridi più particolari al mondo, così particolari che non esiste termine per definirne il colore e la bellezza". Abbassai lo sguardo, sorridendo.
"Però adesso guardami, non fissare il materasso. Voglio godermeli per un po'" sussurrò, invitandomi ad alzare gli occhi.
Io e Daniel ci guardammo.
"Sono verde foresta".
"Dane!" esclamai.
"Cosa c'è?".
"Non mi piace come termine".
"Ma no... non ti offendere. È per dire che sono intensi, profondi misteriosi come una foresta". Sorrisi.
"Ti amo anche per questo".
"Per cosa? Per gli aggettivi che trovo al colore dei tuoi occhi?". Risi.
"Ma no! Perché mi fai sorridere". Mi sorrise. Lo feci anche io.
Lo guardai per qualche secondo, poi tornai a sdraiarmi su un lato, appoggiando il capo sul suo petto, la mano sul suo cuore.
Daniel posò la sua sul mio busto, in prossimità di un fianco.
"Ti amo anche io" pronunció, chiudendo gli occhi.

Quanto avevo atteso un momento del genere. Nella mia mente, sin da quando avevo visto Daniel, avevo immaginato che ciò, un giorno, potesse accadere senza però riporre alcuna speranza.
Mi dicevo :"Non devo illudermi. So benissimo che questi pensieri sono irrealizzabili. Fra me e Daniel non potrá mai succedere qualcosa del genere. Mai".
E invece... invece ero rimasto fregato.
Ciò che più avrei desiderato si stava realizzando.
Io e Daniel su un letto, accoccolati sul letto a castello, a riposare assieme, io contro il suo petto, lui a lasciare che il mio corpo si adagiasse sul suo.
Il paradiso.

La storia d'amore ha inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora