Capitolo 9

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JULIAN SEI MORTO!

Marcos è già pronto seduto davanti al computer e sta parlando con Luke.

Entro nella stanza e appoggio lo zaino per terra, mi siedo accanto a Luke mentre Marcos mi spiega il suo piano: secondo lui è meglio controllare Julian a debita distanza i primi giorni, poi quando abbiamo raccolto abbastanza informazioni, ci camuffiamo tra i suoi uomini per capire le sue intenzioni.

"Buona fortuna ragazzi. Se avrete bisogno, contattatemi!" Dice Luke mentre io e Marcos usciamo dalla base pronti per vendicarci.

Decidiamo di spostarci a piedi e se avremo bisogno di un mezzo, lo ruberemo!

Non è una giornata bella come le altre: le nuvole sono basse, il cielo è grigio, il vento viene dal mare e quindi è più freddo e il sole sembra sparito.

Ho ancora male al fianco, ma non mi fermerò proprio ora.

Più di dieci anni fa

Io e mamma stiamo buttando via i vestiti che non usiamo più mentre papà è giù in cucina che sta preparando il pranzo.

La mamma mi fa provare un maglioncino color senape, il mio preferito.

Mentre me lo tolgo, sento mio padre parlare con qualcuno.

Io e mamma scendiamo le scale e ci ritroviamo davanti un uomo robusto con gli occhi di ghiaccio.

"Ragazze, vi presento il mio collega Julian Young" dice mio padre.

Mi sembra teso, ma faccio finta di niente.

"Salve, io sono Ciara e lei mia figlia Brooke" dice mia madre mentre stringe la mano del signore che mi sorride.

Io indietreggio spaventata: lui non mi piace e mi fa paura.

"Scusi, ma mia figlia è timida. Young, puoi rimanere a pranzo se ti va" dice papà mentre sbianca.

"Va bene, accetto l'invito" risponde Julian sedendosi a tavola.

Io corro su per le scale e mi chiudo in camera: faccio così quando ho paura.

Mia mamma entra nella stanza e si sdraia accanto a me.

"Un giorno capirai tesoro. Ti prometto che andrà tutto bene e che troverai la felicità. Ora ti alzi e andiamo giù a mangiare, okay piccola?"

Oggi

Rivivere quella scena mi mette i brividi e ora capisco perché Julian voleva interrogare me: voleva capire se dentro di me ci fosse ancora quella bambina fragile.

Invece ha rivisto una Brooke cresciuta senza paure.

È la prima volta , da quando conosco Marcos, che lo vedo teso e nervoso e io non sono da meno.

Ritroviamo la grotta, ma non c'è nessuna macchina e il posto sembra deserto.

Decidiamo comunque di dare un'occhiata per essere sicuri che non ci sia nessuno.

Ci appostiamo sperando che Julian ritorni; infatti dopo circa due ore, una jeep color militare parcheggia all'entrata della grotta.

Pamela sta aiutando Edgar a portare delle valigette mentre Julian scruta la zona, immagino per essere certo che nessuno li abbia seguiti.

"Pamela, sbrigati!" Dice Julian mentre lei lo guarda con cattiveria.

"Julian, sappi che io lavoro con te perché mi conviene" dice lei e Marcos rimane paralizzato.

"Ramirez, sai benissimo che Nat doveva morire, eravamo d'accordo tutti comprese tu e lei. Era la mia migliore spia" dice Julian mentre il mio cuore si sgretola.

La città segretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora