Capitolo 50

8 2 0
                                    

VITA O MORTE?

Apro gli occhi e mi accorgo di essere sdraiata.

Mi gira un po' la testa.

"Stai bene" dice Rami tirando un sospiro di sollievo.

Mi guardo attorno e capisco cosa è successo: Thomas ha distrutto la base e noi siamo rimasti intrappolati al suo interno.

E Marcos mi ha fatto da scudo umano.

Provo a spostare i massi, ma non sono forte abbastanza.

Mi accascio contro di essi.

Dannato Thomas!

"Non so come ne verremo fuori, dato che il riscaldamento è saltato" dice lui mentre sbatto la mano sinistra sul pavimento.

Lo sapevo che c'era qualcosa che non andava.

E gli altri?

Staranno bene?

"Marcos, avresti dovuto salvarti"

"Non ti avrei mai abbandonata" risponde sedendosi accanto a me.

Inizio a tremare, ma cerco di far finta di niente.

Marcos sta sfregando le mani per scaldarsi.

"E gli altri?" Chiedo mentre lui sospira.

"Stanno bene, credo"

Non abbiamo nemmeno la giacca, visto che fino a pochi minuti fa eravamo davanti al fuoco a bere.

"Non mollare amica mia" dice mentre mi stringe a sé.

"I talismani ci aiuteranno" dico e lui annuisce.

Sono felice che lui sia qui con me, almeno non devo morire in solitudine.

Con tutto il male che ci siamo fatti, non credevo possibile che ci saremo perdonati, la vedevo come una possibilità remota.

Marcos si alza e cerca una via d'uscita.

Continua a sbattere le mani contro le macerie fino a quando non si arrende.

Appoggia la testa contro un masso e poi urla.

Mi avvicino a lui e dico: "È inutile Rami. Ci conviene risparmiare le energie. Tu sei forte, lo so, ma non ha senso farsi del male. Troveremo un altro modo, te lo prometto"

I suoi occhi incontrano i miei e mi sento sprofondare.

"Ti dirò la verità, non posso più aspettare"

Si volta e si siede contro la roccia con me al suo fianco.

"Poi io ti dirò quello che so"

"Bene. Da dove comincio?" Mi domanda titubante.

"Dall'inizio"

"Mi dispiace se mi sono comportato in quel modo con te, ho esagerato, ma tu non ti sei fermata. Quando hai iniziato a picchiarmi, ho riconosciuto quella rabbia, quella rabbia mista a dolore. Non mi sono difeso, perché tu avevi bisogno di sfogarti. Lo so, mi sarei dovuto difendere, ma come avrei potuto se ero stato io la causa di quella sofferenza? Avrei dovuto fermarti, ma non l'ho fatto. Eli mi aveva detto più volte di chiederti scusa prima di ferirti veramente, ma non ho voluto ascoltarlo. Lui è ancora innamorato di te e ha fatto di tutto per metterti in guardia Brooke; voleva soltanto proteggerti dalla verità. La verità è che era tutto calcolato"

No, non ci credo.

"Dovevo farti arrabbiare, questi erano i patti"

"I patti con chi?"

La città segretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora