Capitolo 26

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DINAH

Damon mi viene a chiamare dopo poco.

Il suo volto è teso: sarà pronto a scoprire la verità?

Usciamo fuori dalla stanza lentamente.

Percorriamo il lungo corridoio e raggiungiamo un'ala isolata della base.

Damon tira fuori delle chiavi dalla tasca mentre io controllo che non arrivi nessuno.

Mi fa il gesto di seguirlo mentre chiudo la porta alle nostre spalle.

"Cosa dobbiamo cercare esattamente?" Chiedo mentre sposto gli oggetti presenti sulla scrivania.

"Una botola segreta o un qualcosa di nascosto. Mio padre avrà nascosto le prove in una zona sicura" risponde tastando il muro alla ricerca di un probabile passaggio segreto.

Io cammino sulle assi mentre ascolto lo scricchiolio che emettono sotto il mio peso sperando di sentire un rumore di un oggetto, forse una scatola, sotto il pavimento.

Dam, dal canto suo, sta bussando sui muri fino a quando non si blocca improvvisamente.

"Brooke! Vieni" mi chiama mentre io appoggio l'orecchio alla parete e mentre bussa, sento come il rumore di una scatola nascosta.

"Dobbiamo aprire la parete" dico mentre tasto la superficie fino a quando non spingo in un punto irregolare dell'intonaco e si apre una specie di cassaforte.

Damon la apre con facilità e tira fuori una scatola d'ottone.

"B-Brooke?" Dice mentre mi fa vedere che dentro ad essa ci sono delle fotografie e una busta bianca.

Damon prende tra le mani la busta con su scritto 'Damon' in un corsivo molto delicato, scritto molto probabilmente da una mano femminile.

La apre delicatamente mentre le mani gli tremano da quanto è agitato.

"Se vuoi la leggo io" dico mentre lui me la porge e inizio a leggere.

"Ciao Damon,
sono Dinah, tua madre. Ho chiesto a tuo padre di consegnarti questa lettera quando saresti stato grande e pronto a sapere la crudele verità che si cela dietro al mio nome, ma sono quasi certa che tuo padre l'abbia nascosta in un qualche posto segreto per non fartela avere. Spero tanto che tu possa trovarla e leggerla nella sua integrità. So che leggere una banalissima e stupidissima lettera scritta con cura a mano non è come avermi accanto, ma non ho potuto fare diversamente. Tuo padre mi ha rovinato la mia inutile esistenza privandomi del bene a me più caro, il mio bellissimo bambino dal sorriso dorato. Avevi appena due anni quando me ne andai e da quel giorno non ho fatto altro che immaginare come sarebbe stata la tua vita futura senza una figura materna al tuo fianco. Era una notte bellissima nella capitale britannica: le stelle brillavano alte nel cielo, le strade della città erano semideserte e la pace regnava sovrana come non succedeva da ormai tanto tempo. Ero nella tua camera avvolta nella mia vestaglia fiorita a leggerti 'Peter Pan', la fiaba che più adoravi al mondo. Adoravo leggerti le storie e a coinvolgerti in quei mondi lontani meravigliosi. Ti stavi per addormentare quando tuo padre irruppe nella cameretta come una furia: i suoi occhi erano iniettati di sangue, le mani piene di ferite non ancora emarginate da quanto erano profonde, il volto consumato dalla stanchezza e gli occhi gonfi a causa delle poche ore di sonno. Iniziò a insultarmi pesantemente come faceva da ormai più di due anni e mi confessò che non riusciva più a sopportare niente della sua vita che un tempo adorava. Era da due dannatissimi anni che l'odio lo stava consumando strappandogli la sua anima tormentata: non c'era giorno in cui non si lamentasse, giorno in cui non si lesionasse le braccia pensando che io non lo vedessi, giorno in cui non urlasse o inveisse contro sé stesso. Quella notte non sembrava in sé: stava peggiorando drasticamente e il demone che ormai viveva in lui prese il soppravvento. Avrei voluto tanto portarti con me lontano da quel mostro, ma vedere tuo padre cadere a pezzi distrusse il mio povero cuore. Ti lasciai nelle sue mani affinché tu lo curassi dalle sue ferite e lo conducessi verso la felicità che io non riuscii ad infondergli. Il male lo stava trascinando nell'oblio che lui stesso aveva creato e tu eri l'unica cosa pura che lo avrebbe in un qualche modo rincuorato. Damon, quando sarai abbastanza grande, dovrai accompagnarlo e stargli accanto anche se lui sceglierà la via più pericolosa facendoti vivere le sue atrocità. Ho amato Thomas fino alla follia dimenticandomi di me stessa, ma quando preferì la pazzia a me, tagliai tutti i ponti distruggendo ogni ricordo che mi legava a lui e non ci fu giorno, notte o anno che non pensassi all'uomo che amai perdutamente. Speravo che la tua nascita gli portasse quel poco di felicità per guarire, ma non fu così: la sua condanna era appena iniziata. Pensavo che comprendesse la mia sofferenza, i miei sacrifici immani per stargli accanto, le mie bugie per proteggerlo dall'inferno, ma per lui non contavo più nulla, era diventato un fantasma vacante. Hai presente gli oggetti che si buttano via perché ritenuti inutili? Ecco, lui fece così sia con me che con sé stesso.
Piccolo mio, continua a sognare e vedrai che un giorno i tuoi sforzi verranno ripagati. So che ti sto chiedendo l'impossibile, ma ti imploro:
salva tuo padre prima che sia troppo tardi, prima che scocchi la scintilla della distruzione che arde con prepotenza nel suo petto ormai ferito. Sono certa che lui peggiorerà nel tempo, ma finché ci sarai tu, la sua ancora di salvezza, riuscirà sempre a rialzarsi anche nei momenti più atroci. Ti prego, aiutalo a ritrovarsi e quando sarà il momento, lascialo lottare contro i suoi peggiori incubi, lascia che sprofondi e non permettergli di portarti con sé.
Sii un guerriero, sii un uomo, sii una tigre, sii forte e coraggioso, io sarò con te. Ricordati che anche nei momenti più bui, si può accendere una luce che ti guiderà verso la risalita. Io non sono riuscita a riportarlo indietro, ma tu ce la farai grazie al tuo gran cuore e alla tua mente brillante. Ho fiducia in te Damon Curtis e so che la rispetterai.
Ti voglio tanto bene e forse un giorno ci ritroveremo nuovamente.
Tua per sempre,
la mamma"

La città segretaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora